La notizia ha fatto saltare sulla sedia i cittadini belgi. Dopo le polemiche sulla sicurezza dell'aeroporto che hanno fatto seguito all'attentato, con tanto di allerta della polizia, nelle scorse settimane, circa i numerosi lavoratori dell'aeroporto di Zavantem che nutrirebbero simpatie per l'ISIS, e la possibilità che dei fiancheggiatori dello stato islamico lavorino o abbiano lavorato all'interno dello scalo aeroportuale, dopo aver scoperto che uno degli attentatori aveva lavorato niente di meno che all'interno del Parlamento Europeo, il Belgio deve fare i conti con delle indiscrezioni clamorose, riguardanti l'apparato di sicurezza. Ben sessanta militari infatti, sarebbero sotto controllo perché sospettati di essere "islamici radicali".
La rivelazione del Ministero della Difesa
La clamorosa indiscrezione è stata divulgata da "La Libre Belgique", che riporta la risposta del ministro della difesa, Steven Vandeput, ad un parlamentare. I servizi segreti militari (SGRS) avrebbero posto sotto speciale sorveglianza "circa 60 membri dell'esercito che presentano comportamenti sospetti", tra cui 5 sottufficiali "identificati come musulmani radicalizzati".
Se i "controllori" finiscono sotto controllo
Questa volta ad essere finiti sotto controllo sono coloro che hanno il compito di controllare. Dopo gli attentati di Parigi, il governo di Bruxelles ha dislocato numerose pattuglie di militari nei punti nevralgici della città, tra cui la sede del parlamento europeo, i cui spazi antistanti sono presidiati anche dai militari, armati con potenti mitragliatori. Sapere di non potersi fidare completamente nemmeno di loro, aumenta le preoccupazioni dei cittadini. Pensare di non potersi fidare nemmeno di chi ha il compito di proteggere la popolazione e la nazione, è destabilizzante.
Situazione ancora molto tesa
Il Belgio, considerato "la culla del jihadismo Europeo", cerca di tornare alla normalità, di mettersi alle spalle gli attentati, pur mantenendo molto alta la guardia e gli sforzi dell'intelligence per prevenire nuovi attacchi. Ma la situazione è ancora molto tesa. La comunità islamica è guardata con crescente sospetto, e alcuni musulmani sono stati aggrediti senza motivo, solo per la loro appartenenza etnica e religiosa. Solo un mese fa, il quartiere islamico Molenbeek è stato teatro di scontri tra estremisti di destra e militanti antirazzisti, con un centinaio di fermati. La notizia emersa oggi, non farà che gettare benzina sul fuoco...
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