Giudici scomodi ai quali capitano improbabili incidenti
Di veritanwo
Non so se avete letto la notizia della morte del PM Federico Bisceglia, 45 anni, pubblico ministero della Procura di Napoli Nord. E' morto nella notte in un incidente stradale, volando da un cavalcavia. Su un rettilineo.
Su ilmessaggero.it leggiamo:
L'avvocato Paolo Franceschetti, autore di numerose pubblicazioni sulla massoneria (vedi la triologia Sistema massonico e ordine della rosa rossa) su Facebook ha commentato così la vicenda:
Certo, il fatto che un magistrato che sta svolgendo indagini molto scomode vada fuori strada su un rettilineo, di notte, volando da un cavalcavia, può apparire strano, ma se qualcuno dicesse che "questo non prova niente" e che "gli elementi sono deboli, per gridare al complotto" avrebbe ragione, tutto sommato.
Cosa dire però, dopo aver appreso la sconvolgente testimonianza rilasciata subito dopo l'incidente, dall'oncologo Marfella? E' riportata sul Corriere del Mezzogiorno, ne riporto di seguito alcuni stralci:
Se analizziamo i fatti dal "punto di vista complottista", dobbiamo evidenziare come i reati ambientali siano gravi, ma forse non sufficienti per decretare la condanna a morte degli inquirenti. Dopotutto essere condannati non è scontato, e comunque solitamente finiscono nei guai gli "scagnozzi" sacrificabili, che poi ricevono un mensile per la famiglia per starsene in carcere in silenzio. Ma il fatto che l'inchiesta si sia estesa ad una rete di pedofilia, alimenta certi sospetti.
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Non so se avete letto la notizia della morte del PM Federico Bisceglia, 45 anni, pubblico ministero della Procura di Napoli Nord. E' morto nella notte in un incidente stradale, volando da un cavalcavia. Su un rettilineo.
Su ilmessaggero.it leggiamo:
"Bisceglia era esperto in reati ambientali ed era titolare delle indagini sul caso della piccola Fortuna precipitata da un palazzo al Parco Verde di Caivano e sulla relativa rete di pedofili emersa dalla tragedia."un'indagine importante, con reati gravi e infamanti, che vanno dai reati ambientali fino ad una non meglio precisata "rete di pedofili", che stando a quanto si apprende da Il Messaggero, sarebbe emersa nell'ambito dell'inchiesta stessa. Un affare torbido, insomma.
L'avvocato Paolo Franceschetti, autore di numerose pubblicazioni sulla massoneria (vedi la triologia Sistema massonico e ordine della rosa rossa) su Facebook ha commentato così la vicenda:
"Indagava su un rete di pedofili e su una bambina morta per essere precipitata dall'alto? E con un bel contrappasso precipita anche lui, finendo fuori strada in rettilineo e precipitando dal cavalcavia."
Certo, il fatto che un magistrato che sta svolgendo indagini molto scomode vada fuori strada su un rettilineo, di notte, volando da un cavalcavia, può apparire strano, ma se qualcuno dicesse che "questo non prova niente" e che "gli elementi sono deboli, per gridare al complotto" avrebbe ragione, tutto sommato.
Cosa dire però, dopo aver appreso la sconvolgente testimonianza rilasciata subito dopo l'incidente, dall'oncologo Marfella? E' riportata sul Corriere del Mezzogiorno, ne riporto di seguito alcuni stralci:
Marfella: «Schiavone mi avvertì, attenzione a strani incidenti stradali» L’oncologo nutre dubbi sulla morte del pm Bisceglia deceduto stanotte sulla Sa-Rc: «Lo stesso è capitato al generale Niglio che indaga su questi reati, ora ho paura»
Si addensano ombre sull’incidente stradale in cui stamattina è morto il pm della Procura di Napoli Federico Bisceglia che aveva condotto, tra l’altro, indagini su reati ambientali nella Terra dei fuochi. A lanciare inquietanti sospetti è l’oncologo del Pascale Antonio Marfella, stretto collaboratore di don Maurizio Patriciello, in prima linea nella lotta ai roghi e agli sversamenti illegali di veleni. LEGGI TUTTOSchiavone, il super-boss della camorra pentito - che è morto pochi giorni fa a causa di un infarto - lo aveva avvertito: "occhio agli incidenti stradali". Ma guarda, anche Schiavone è andato al creatore in questi giorni. Ma un infarto passa inosservato, a quell'età. Un po' come l'infarto che tolse di mezzo D'Ambrosio, collaboratore di Napolitano, proprio nel periodo della vicenda "trattativa stato mafia"
Se analizziamo i fatti dal "punto di vista complottista", dobbiamo evidenziare come i reati ambientali siano gravi, ma forse non sufficienti per decretare la condanna a morte degli inquirenti. Dopotutto essere condannati non è scontato, e comunque solitamente finiscono nei guai gli "scagnozzi" sacrificabili, che poi ricevono un mensile per la famiglia per starsene in carcere in silenzio. Ma il fatto che l'inchiesta si sia estesa ad una rete di pedofilia, alimenta certi sospetti.
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