Gli anti-euro vincono anche in Polonia nel silenzio generale

NEL SILENZIO PIU' ASSOLUTO DEI MEZZI DI INFORMAZIONE, ENORME VITTORIA DEGLI ANTI-EURO ALLE ELEZIONI IN POLONIA


NEL SILENZIO PIU' ASSOLUTO DEI MEZZI DI INFORMAZIONE, ENORME VITTORIA DEGLI ANTI-EURO ALLE ELEZIONI IN POLONIA

VARSAVIA  - Il partito di opposizione Diritto e giustizia (profondamente euroscettico e contrario alla permanenza della Polonia nella Ue) dell'ex premier Jaroslaw Kaczynski ha stravinto le elezioni amministrative in Polonia con 31,5% dei voti contro il 27,3% dei moderati del partito Piattaforma civica (Po) del premier in carica Ewa Kopacz e del neopresidente dell'Unione Europea, Dojnald Tusk.

Lo rivelano i dati dell'istituto Ipsos, resi resi noti dal canale Tvn 24. Il Partito dei contadini (Psl), in coalizione di governo con Po dal 2007 a livello nazionale, si profila come terza forza con ha un 17% di preferenze, con un crollo verticale di consensi.

E decine di manifestanti hanno fatto irruzione - ieri - nella sede della commissione elettorale polacca a Varsavia, occupando l'edificio in protesta contro il ritardo dell'annuncio dei risultati delle elezioni locali di domenica. La maggior parte dei dimostranti sono sostenitori del partito nazionalista Diritto e giustizia, che secondo gli exit polls avrebbe trionfato nelle elezioni. I manifestanti chiedono le dimissioni dei membri della commissione elettorale a seguito di problemi con il sistema informatico per il conteggio dei voti. Intanto la procura sta indagando su un attacco di hacker al sito web della commissione. Kazimierz Czaplicki, direttore dell'Ufficio elettorale nazionale, si è dimesso a causa dei ritardi nel conteggio dei voti e lascerà l'incarico il primo dicembre, dopo il ballottaggio delle elezioni locali.


E il 2015 sarà un anno cruciale per la Polonia. Nel mese di giugno si terranno infatti le elezioni presidenziali, nelle quali l’attuale presidente Bronisław Komorowski, sostenuto nel 2010 da Piattaforma civica, cercherà probabilmente di ottenere un secondo mandato. A sfidarlo sarà probabilmente, come è già avvenuto nel 2010, lo stesso Kaczynski, che in quell’occasione fu sconfitto al ballottaggio (53% contro il 47%). La vittoria dell’uno o dell’altro candidato sarà probabilmente decisiva per le elezioni parlamentari che seguiranno di pochi mesi.

Questa vittoria nelle elezioni amministrative di domenica scorsa della destra euroscettica mette un forte freno al già lento avvicinamento della Polonia all’adozione dell’euro e potrebbe diventare un elemento di destabilizzazione per tutta la Ue, sia per il peso politico ormai acquisito dalla Polonia, sia per la presenza – di segno opposto rispetto a Kaczynski – di Tusk a uno dei vertici delle istituzioni comunitarie. Queste elezioni amministrative avrebbero dunque dovuto sancire la leadership di Ewa Kopacz davanti alla lunga campagna elettorale del prossimo anno, ma la sconfitta del suo partito rimette ora tutto in discussione.

Un fatto comunque è certo: la vittoria degli euroscettici in Polonia dimostra che l'Unione europea e la valuta unica europea sono sempre più viste come un pericolo e una minaccia dai popoli d'Europa.


Fonte: il nord


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