Le BUFALE contro Barilla, una delle poche aziende rimaste italiane



A cura di Alessandro R. - nocensura.com

Un lettore ci ha segnalato un articolo riguardante Barilla, chiedendoci di valutarne la pubblicazione.
Si tratta di un articolo che contiene numerose imprecisioni e menzogne, pertanto anziché divulgarlo, alimentando la disinformazione, ci sentiamo di spendere qualche parola in difesa di questa azienda, che è il primo produttore mondiale di pasta, ma sopratutto è una delle poche aziende del settore alimentare rimasta di proprietà italiana, che garantisce un posto di lavoro a migliaia di italiani, sia direttamente sia nell'indotto.

Come è noto, molte prestigiose aziende dell'agroalimentare italiano sono state acquisite da gruppi stranieri, e ogni mese nuove aziende si aggiungono all'interminabile elenco. Se poi ci mettiamo del nostro per danneggiare quelle che rimangono in Italia, è finita!

Per dovere di cronaca e onor del vero, riteniamo giusto evidenziare i seguenti punti:

  • Barilla non è in mano agli americani: l'azienda è italiana.
  • Più del 70% del grano utilizzato da Barilla è italiano. L'azienda rese noto che la produzione nazionale non è sufficiente per soddisfare il mercato interno, e assicurano di fare serie verifiche su tutti i fornitori. Il fatto che la maggioranza del grano utilizzato (una quantità ingentissima) sia italiano è meritorio: le leggi infatti permetterebbe loro di importarlo liberamente, come fanno molte aziende, e magari se lo facessero risparmierebbero anche.
  • Barilla non usa OGM. E questa è una gran cosa, infatti se da una parte in Italia, almeno per ora, la coltivazione di organismi geneticamente modificati è illegale, non lo è vendere prodotti realizzati con materie prime OGM; e sono moltissimi gli alimenti prodotti con OGM che acquistiamo, quasi sempre inconsapevolmente. Pensate che la maggioranza assoluta della soia è OGM!
  • I livelli di micotossine o contaminanti sono sempre ampiamente al di sotto dei limiti fissati dalle normative sulla Sicurezza Alimentare.


Negli ultimi anni, secondo un'indagine Coldiretti, le frodi e le sofisticazioni alimentari sono notevolmente aumentate; i sequestri di prodotti alimentari e le denunce - come spesso segnaliamo sulla nostra pagina Facebook - con l'acuirsi della crisi sono aumentate moltissimo, alcuni mesi fa i NAS hanno portato alla luce anche uno scandalo riguardante 2.400 forme di formaggio "Parmigiano", ma fino ad oggi Barilla non è stata coinvolta in scandali di questo tipo.

Con questo non vogliamo "mitizzare" la Barilla, ma non comprendiamo come mai spesso questa azienda finisca nel mirino di articoli pieni di falsità. Cercare di danneggiare una delle poche aziende rimaste italiane, che oltretutto rappresenta positivamente un simbolo dell'Italia in tutto il mondo, non ha davvero senso, significa darci la zappa sui piedi da soli!

Prima di condividere articoli che contengono accuse varie, e alimentare la disinformazione a danno di un'azienda che garantisce migliaia di posti di lavoro, rifletteteci! (Questo vale anche per altri casi)


Alessandro R. - nocensura.com


Fonti e approfondimenti:




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