Calo del 20% dei prodotti ortofrutticoli, è allarme salute

Da alcuni anni a questa parte, le famiglie italiane stanno riducendo sempre più il budget per la spesa alimentare. Gli italiani rinunciano ai cibi più costosi: carne e pesce, ma anche frutta e verdura, alimenti quest'ultimi, che sono un toccasana per la salute. Sempre più persone fanno la spesa nei "discount", dove oltre ad essere più bassi i prezzi, spesso lo è anche la qualità dei cibi.

La cosa GROTTESCA è che in Italia abbiamo ampie aree verdi NON COLTIVATE: seguendo il "Modello Marinaleda" potremmo dare lavoro a decine di migliaia di giovani, aumentare la disponibilità di prodotti ortufrutticoli sul mercato, riducendo anche i prezzi. Pensate che la città di Marinaleda, grazie alle cooperative agricole non risente della crisi.

Un settore, quello agricolo, che è sempre stato molto importante per l'economia italiana, ma che è in profonda crisi a causa innanzitutto delle scelte dell'UE, che ha eliminato i dazi doganali su numerosi prodotti agroalimentari, e grazie alla "grande distribuzione", che ormai domina il mercato: i grandi supermercati acquistano i prodotti agricoli all'estero, pagandoli meno - ma vendendoli a prezzo di mercato - mandando in rovina i nostri produttori, i cui prodotti restano sugli alberi a marcire. Se ce ne fosse la volontà politica, il settore agricolo italiano potrebbe essere rilanciato.


Staff nocensura.com
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La Coldiretti lancia l'allarme: ''Gli acquisti familiari di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 20 per cento negli anni della crisi per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura al di sotto dei 400 grammi per persona raccomandati dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità''. A rischio le imprese e la salute consumatori. Solo il 18,4 per cento della popolazione ha consumato quotidianamente almeno quattro porzioni tra frutta, verdura e legumi freschi che garantiscono l’assunzione di elementi fondamentali della dieta come vitamine, minerali e fibre. Il calo è ancora piu’ preoccupante per bambini e adolescenti con il numero di coloro che mangiano frutta e verdura a ogni pasto.


''Gli effetti si fanno sentire sulla produzione agricola con i prezzi pagati al produttore che sono per la maggior parte delle varietà ben al di sotto dei costi di produzione mettendo così a rischio il frutteto italiano che negli ultimi trent’anni - continua la Coldiretti - si è ridotto del 28 per cento. Una grave situazione per i terreni coltivati a melo, pero, pesco, albicocco, arancio, limone e altro e ancora più grave per le pesche e le nettarine le cui coltivazioni -aggiunge la Coldiretti - si sono quasi dimezzate con un calo del 44 per cento. Per favorire il consumo di frutta e verdura la Coldiretti è impegnata in un progetto educativo nelle scuole mentre sul piano commerciale grazie alla Fondazione Campagna Amica sono presenti sul territorio quasi diecimila fattorie, botteghe o mercati dal produttore al consumatore per garantire l’offerta di frutta e verdura con il miglior rapporto prezzo/qualità".


Fonte: ctsnotizie.it

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