Gli attacchi USA ai terroristi ISIS? Operazione di facciata!
A cura di staff nocensura.com
Ha avuto inizio ieri un'operazione dell'esercito americano per colpire i terroristi dell'ISIS, che dopo aver assunto il controllo di buona parte della Siria e dell'Iraq, e aver provato senza successo ad attaccare il Libano, hanno aggredito i curdi iracheni, conquistando diverse città nel nord dell'Iraq, costringendo alla fuga decine di migliaia di persone. Le postazioni difensive dei Peshmerga curdi sono state cannoneggiate dai miliziani ISIS, che si sono impadroniti di mezzi e sistemi d'arma lasciati/venduti dagli americani all'esercito iracheno.
UN INTERVENTO (volutamente) TARDIVO E DI FACCIATA
L'intervento USA in Iraq era auspicato da tempo dalle autorità locali; sin dai primi di Giugno gli USA dichiaravano di valutare un attacco ai terroristi ISIS, che però sono stati lasciati liberi di uccidere, torturare e sopratutto, rinforzarsi, assumendo il controllo di giacimenti petroliferi e di gas, raffinerie, depositi di armi dell'esercito iracheno tra cui una fabbrica di armi chimiche (le autorità cercano di minimizzare, ma è ufficialmente riconosciuto che in questa fossero stoccate diverse tonnellate di potenti aggressivi chimici) e di 40kg di materiale nucleare. Ne abbiamo parlato in diversi articoli dedicati all'ISIS, l'ultimo dei quali Il califfato degli orrori avanza e si rinforza indisturbato!
USA, UE E ONU HANNO FINTO DI NON VEDERE GLI ORRORI DEL CALIFFO, CHE NON NASCONDE LE PROPRIE NEFANDEZZE, MA LE MOSTRA FIERAMENTE AL MONDO
Gli Stati Uniti, i loro alleati e l'ONU hanno finto di non vedere gli orrori commesi dal califfo e dai suoi accoliti, che delle loro efferatezze non hanno fatto mistero: non hanno cercato di nasconderle, come accade solitamente in casi come questi: bensì si sono premurati di divulgare sui social network le immagini delle crocifissioni, delle decapitazioni e di tanti altri orrori che abbiamo ampiamente documentato quasi come se fossero "orgogliosi" delle loro efferatezze: e certo non è un caso...
Quella dell'ISIS è una precisa strategia; da una parte lo fanno per "mostrare i muscoli", per paventare forza, spaventare i nemici e attirare nuovi jihadisti, provenienti da tutto il mondo islamico. Questo è un motivo, quello meno significativo, ed è quello che credono i jihadisti mercenari, che certo non immaginano minimamente che il loro leader Al Baghdadi è un membro della CIA.
Mostrare al mondo questi orrori è funzionale a fomentare nell'opinione pubblica occidentale odio nei confronti dell'Islam: cosa che agli americani fa mooolto comodo, in modo da giustificare e fare accettare all'opinione pubblica future guerre, ma anche le operazioni in Palestina; Hamas non ha MAI commesso questi crimini contro l'umanità, ne contro il proprio popolo: ma come avrete avuto modo di constatare guardando la TV o leggendo articoli di giornale, la propaganda sionista cerca di assimilare Hamas ai terroristi ISIS.
Hamas è considerata una formazione terroristica, e sono affiliati alla "fratellanza musulmana", ma anche questa non ha niente a che vedere con l'ISIS, dal quale hanno preso le distanze non solo tutte le principali autorità islamiche: ma persino i "qaedisti" e altri gruppi fondamentalisti islamici.
Le altre formazioni jihadiste NON mostrano i propri orrori, anzi cercano di occultarli, e danno risalto agli "orrori altrui"; se non fossero i miliziani stessi a divulgare certe immagini attraverso video e foto diffuse su Twitter e sui siti jihadisti, non avremmo modo di vedere quelle scene; figuriamoci se un giornalista - occidentale o meno - potrebbe andare li a scattare fotografie... se i terroristi ISIS potessero mettere le mani su un giornalista occidentale, i casi sarebbero due: o viene decapitato anche lui, oppure viene sequestrato per estorcere un bel riscatto con cui finanziare la loro "guerra santa", come è accaduto alle due giovani italiane ad Aleppo, un territorio controllato da loro.
Il fatto che mostrino tali orrori è una dimostrazione che l'autoproclamato califfo Al Baghdadi non teme che questi possano ritorcersi contro di lui, inducendo USA e alleati a distruggerlo: cosa che fa riflettere...
L'ISIS si fa propaganda sul web, agevolato dal fatto che Youtube e gli altri social non censurano gli appelli alla "guerra santa", che anche se può sembrare inconcepibile, riescono a far presa su migliaia di fondamentalisti islamici, spesso ventenni, persino tra quelli nati e cresciuti in Europa, magari figli di immigrati che vivono e lavorano pacificamente in Europa, e che si rendono conto che il figlio è diventato un fondamentalista solo quando questo parte per andare a combattere in Iraq o in Siria. Secondo il ministero degli interni sarebbero 30 i jihadisti residenti in Italia che si sono recati in Siria per combattere contro il governo regolare di Assad, tra questi il venticinquenne italiano Giuliano Delnevo, che ha perso la vita negli scontri.
I DETTAGLI DELLE OPERAZIONI CONTRO L'ISIS
I media italiani e occidentali parlano genericamente di "operazioni mirate per colpire le postazioni dei terroristi", e Obama ha specificato che "non ci saranno operazioni terrestri" e che "Gli USA non vogliono impelagarsi in un nuovo conflitto in Iraq";
Il New York Times, uno dei più autorevoli quotidiani statunitensi, ha ammesso che Obama "non aveva voglia di intervenire", e questo come abbiamo evidenziato sopra, si era capito anche senza la conferma del NYT: tuttavia gli USA non potevano continuare a restare a guardare, visto che la destabilizzazione di quell'area (e di tutto il medio oriente) è la conseguenza delle loro politiche; dinnanzi ai numerosi orrori del califfato l'America doveva rispondere, anche perché non farlo sarebbe stata una evidente conferma del fatto che gli USA sostengono il califfo; e che Al Baghdadi sia una loro creatura, una sorta di "erede di Osama Bin Laden", non ci sono dubbi, come ha rivelato l'ex agente dell'NSA Edward Snowden e come hanno evidenziato analisti ed esperti di intelligence "liberi" (o quanto meno "non al soldo degli Usa") di tutto il mondo, che ovviamente trovano spazio solo sui blogger di controinformazione, tra cui il seguitissimo americano Alex Jones, gestore del sito infowars.com (vedi l'articolo)
MA VENIAMO AI DETTAGLI DELLE OPERAZIONI, SUI QUALI NON è FACILE TROVARE INFORMAZIONI:
Di seguito riportiamo uno stralcio dell'articolo sulle operazioni USA contro i miliziani ISIS pubblicato dal sito analisidifesa.it, magazine italiano che si occupa di Difesa, Industria e tematiche militari, che spesso pubblica gli articoli esperti e analisti:
(...) "il presidente statunitense Barack Obama ha dato il via libera ieri (con riluttanza, come sostiene il New York Times) a una serie di raid in Iraq contro i miliziani sunniti dello Stato Islamico che da mesi controllano diverse regioni a nord e a ovest del Paese e parte della Siria. Il primo raid ha visto impiegati 2 F/A-18 Super Hornet che, alle 12,45 (ora locale) di ieri hanno distrutto con bombe da 500 libbre a guida laser un lanciarazzi campale semovente utilizzato per martellare le postazioni curde a difesa di Erbil. Una seconda incursione, un’ora dopo nello stesso settore, ha visto 4 cacciabombardieri e un drone distruggere 7 veicoli e un mortaio. Altre 2 incursioni sono state registrate in serata..." (...) leggi tutto su analisidifesa.it
- - - -
Un lanciarazzi semovente (che probabilmente è di produzione USA...) sette veicoli e un mortaio! Questo il bilancio della prima incursione americana... non è un po' "magro" ?!?
Ok, prima di esprimere un giudizio aspettiamo la fine delle operazioni, ma che gli USA non intendano "smantellare" il califfato degli orrori, è fin troppo evidente; e non potrebbe essere che così, visto che lo hanno creato-finanziato-armato loro, insieme ai principali alleati occidentali (Secondo Snowden sono coinvolti anche Israele e Inghilterra) e medio orientali (Kuwait, Qatar, Arabia Saudita e Turchia)
Hanno defenestrato il regime di Saddam Hussein perché questo a loro detta "era una minaccia per Israele e per il mondo", e poi lasciano l'Iraq in una situazione ben più esplosiva... stesso discorso, per la Libia...
Gli orrori del califfato, che gli uomini di Al Baghdadi mostrano al mondo quasi con orgoglio (e come abbiamo detto, non è un caso che divulghino scene di decapitazioni, crocifissioni e altro, anziché cercare di nasconderle al mondo, come farebbe qualsiasi regime)
DIVIDE ET IMPERA: L'ISIS STA PROVOCANDO UNA GUERRA TRA ETNIE MUSULMANE: I SUNNITI (la più numerosa) CONTRO TUTTI: SCIITI (la seconda etnia per numero di membri) E LE VARIE "MINORANZE".
L'ISIS OLTRE A SEMINARE MORTE E TERRORE, STA COMPIENDO UN'ALTRA MISSIONE (PER CONTO DEGLI USA) OVVERO DESTABILIZZARE TUTTO IL MONDO ISLAMICO: QUELLA DI DISGREGARE E METTERE CONTRO TRA DI LORO LE VARIE ETNIE ISLAMICHE CHE PER SECOLI HANNO CONVISSUTO IN PACE IN IRAQ; (come ha affermato recentemente Younis Tawfiq, noto artista iracheno che vive in Italia, "L'Iraq è stato fin'ora un mosaico di diversi popoli che vivono in pace tra di loro")
I miliziani ISIS sono sunniti, ovvero la più grande etnia islamica, con oltre 1,3 miliardi di membri; quando i terroristi ISIS si trovano davanti a civili sunniti, si comportano in modo "più umano", anche quando questi fanno parte dei nemici o non condividono il loro fanatismo. Nell'avanzata verso Baghdad, i terroristi ISIS hanno sequestrato centinaia di poliziotti sunniti, e hanno provato a "convincerli" ad aderire al loro progetto jihadista (l'alternativa? La morte...) e in molti casi, gioco forza, questi si sono uniti a loro.
La "cultura" (o meglio la follia) dei fondamentalisti sunniti dell'ISIS considera i musulmani "non sunniti" quasi alla stregua dei Cristiani e degli ebrei; si sentono autorizzati, in nome di Allah, a uccidere e stuprare infedeli e apostati.
L'appello di una deputata Yazida, in lacrime, al parlamento iracheno: ASCOLTATE COSA STA ACCADENDO...
Gli uomini del califfo stanno facendo "pulizia etnica" di Sciiti e delle minoranze musulmane, come gli Yazidi, una comunità con mezzo milione di membri che vive (viveva, prima di scappare) a nord di Mosul, città conquistata dai miliziani.
Sciiti e minoranze sono vittime di omicidi, torture e violenze di ogni genere; basta pensare a ciò che sta accadendo in queste ore nel nord dell'Iraq, con migliaia di famiglie Yazide - si parla di 40.000 famiglie - in fuga dai terroristi ISIS e intrappolate ai piedi del monte Sinjar.
Queste violenze ovviamente stanno avendo gravi ripercussioni sulla stabilità di tutta l'area medio orientale e in tono minore (almeno per adesso) in tutti i paesi islamici.
Della persecuzione dei terroristi ISIS Sunniti nei confronti degli Sciiti e delle altre minoranze, ne parlano i seguenti due brevi video di Euronews:
Un altro fattore importante, che fa capire come dietro a tutto questo ci sia la regia statunitense con il chiaro ed evidente scopo di destabilizzare e creare uno scontro tra etnie, è il fatto che nonostante la maggioranza degli iracheni sia di enia Sunnita, il governo fantoccio messo al potere dagli Usa dopo il defenestramento di Saddam, è Sciita: e questo governo sin dal suo insediamento ha commesso gravi discriminazioni nei confronti dei sunniti. Ovviamente le discriminazioni hanno portato molti sunniti dalla parte dell'ISIS, in chiave anti governativa.
Allo scontro tra etnie fa riferimento anche questo articolo del quotidiano Libero: che parla delle discriminazioni del governo iracheno nei confronti dei sunniti, spiega come il califfo sia salito al potere in chiave anti-sciita. Lo stesso articolo ricorda anche che il presunto califfo Abu Bakr Al Baghdadi è stato recluso per 4 anni nella base americana di Camp Bucca... per poi uscire e diventare il "capo dei capi" dei più feroci jihadisti... ma guarda il "caso"...
Riportiamo uno stralcio dell'articolo:
Leggi tutto su Libero quotidiano
- - - -
L'ISIS con le sue violenze da una parte, il governo con le sue discriminazioni dall'altra, e lo scontro tra etnie si acuisce... da questi particolari si evince chiaramente il progetto americano di destabilizzazione dell'Iraq e dell'intero medio oriente, che rischia di estendersi a tutto l'Islam...
E' abbastanza chiara la situazione?
Staff nocensura.com
Vedi gli altri articoli su Califfo degli orrori e dintorni
Ha avuto inizio ieri un'operazione dell'esercito americano per colpire i terroristi dell'ISIS, che dopo aver assunto il controllo di buona parte della Siria e dell'Iraq, e aver provato senza successo ad attaccare il Libano, hanno aggredito i curdi iracheni, conquistando diverse città nel nord dell'Iraq, costringendo alla fuga decine di migliaia di persone. Le postazioni difensive dei Peshmerga curdi sono state cannoneggiate dai miliziani ISIS, che si sono impadroniti di mezzi e sistemi d'arma lasciati/venduti dagli americani all'esercito iracheno.
UN INTERVENTO (volutamente) TARDIVO E DI FACCIATA
L'intervento USA in Iraq era auspicato da tempo dalle autorità locali; sin dai primi di Giugno gli USA dichiaravano di valutare un attacco ai terroristi ISIS, che però sono stati lasciati liberi di uccidere, torturare e sopratutto, rinforzarsi, assumendo il controllo di giacimenti petroliferi e di gas, raffinerie, depositi di armi dell'esercito iracheno tra cui una fabbrica di armi chimiche (le autorità cercano di minimizzare, ma è ufficialmente riconosciuto che in questa fossero stoccate diverse tonnellate di potenti aggressivi chimici) e di 40kg di materiale nucleare. Ne abbiamo parlato in diversi articoli dedicati all'ISIS, l'ultimo dei quali Il califfato degli orrori avanza e si rinforza indisturbato!
USA, UE E ONU HANNO FINTO DI NON VEDERE GLI ORRORI DEL CALIFFO, CHE NON NASCONDE LE PROPRIE NEFANDEZZE, MA LE MOSTRA FIERAMENTE AL MONDO
Soldati dell'esercito siriano decapitati dall'ISIS - guarda il video |
Un gruppo di uomini crocifissi dai terroristi ISIS |
Mostrare al mondo questi orrori è funzionale a fomentare nell'opinione pubblica occidentale odio nei confronti dell'Islam: cosa che agli americani fa mooolto comodo, in modo da giustificare e fare accettare all'opinione pubblica future guerre, ma anche le operazioni in Palestina; Hamas non ha MAI commesso questi crimini contro l'umanità, ne contro il proprio popolo: ma come avrete avuto modo di constatare guardando la TV o leggendo articoli di giornale, la propaganda sionista cerca di assimilare Hamas ai terroristi ISIS.
Hamas è considerata una formazione terroristica, e sono affiliati alla "fratellanza musulmana", ma anche questa non ha niente a che vedere con l'ISIS, dal quale hanno preso le distanze non solo tutte le principali autorità islamiche: ma persino i "qaedisti" e altri gruppi fondamentalisti islamici.
Le altre formazioni jihadiste NON mostrano i propri orrori, anzi cercano di occultarli, e danno risalto agli "orrori altrui"; se non fossero i miliziani stessi a divulgare certe immagini attraverso video e foto diffuse su Twitter e sui siti jihadisti, non avremmo modo di vedere quelle scene; figuriamoci se un giornalista - occidentale o meno - potrebbe andare li a scattare fotografie... se i terroristi ISIS potessero mettere le mani su un giornalista occidentale, i casi sarebbero due: o viene decapitato anche lui, oppure viene sequestrato per estorcere un bel riscatto con cui finanziare la loro "guerra santa", come è accaduto alle due giovani italiane ad Aleppo, un territorio controllato da loro.
Il fatto che mostrino tali orrori è una dimostrazione che l'autoproclamato califfo Al Baghdadi non teme che questi possano ritorcersi contro di lui, inducendo USA e alleati a distruggerlo: cosa che fa riflettere...
L'ISIS si fa propaganda sul web, agevolato dal fatto che Youtube e gli altri social non censurano gli appelli alla "guerra santa", che anche se può sembrare inconcepibile, riescono a far presa su migliaia di fondamentalisti islamici, spesso ventenni, persino tra quelli nati e cresciuti in Europa, magari figli di immigrati che vivono e lavorano pacificamente in Europa, e che si rendono conto che il figlio è diventato un fondamentalista solo quando questo parte per andare a combattere in Iraq o in Siria. Secondo il ministero degli interni sarebbero 30 i jihadisti residenti in Italia che si sono recati in Siria per combattere contro il governo regolare di Assad, tra questi il venticinquenne italiano Giuliano Delnevo, che ha perso la vita negli scontri.
I DETTAGLI DELLE OPERAZIONI CONTRO L'ISIS
I media italiani e occidentali parlano genericamente di "operazioni mirate per colpire le postazioni dei terroristi", e Obama ha specificato che "non ci saranno operazioni terrestri" e che "Gli USA non vogliono impelagarsi in un nuovo conflitto in Iraq";
Il New York Times, uno dei più autorevoli quotidiani statunitensi, ha ammesso che Obama "non aveva voglia di intervenire", e questo come abbiamo evidenziato sopra, si era capito anche senza la conferma del NYT: tuttavia gli USA non potevano continuare a restare a guardare, visto che la destabilizzazione di quell'area (e di tutto il medio oriente) è la conseguenza delle loro politiche; dinnanzi ai numerosi orrori del califfato l'America doveva rispondere, anche perché non farlo sarebbe stata una evidente conferma del fatto che gli USA sostengono il califfo; e che Al Baghdadi sia una loro creatura, una sorta di "erede di Osama Bin Laden", non ci sono dubbi, come ha rivelato l'ex agente dell'NSA Edward Snowden e come hanno evidenziato analisti ed esperti di intelligence "liberi" (o quanto meno "non al soldo degli Usa") di tutto il mondo, che ovviamente trovano spazio solo sui blogger di controinformazione, tra cui il seguitissimo americano Alex Jones, gestore del sito infowars.com (vedi l'articolo)
MA VENIAMO AI DETTAGLI DELLE OPERAZIONI, SUI QUALI NON è FACILE TROVARE INFORMAZIONI:
Di seguito riportiamo uno stralcio dell'articolo sulle operazioni USA contro i miliziani ISIS pubblicato dal sito analisidifesa.it, magazine italiano che si occupa di Difesa, Industria e tematiche militari, che spesso pubblica gli articoli esperti e analisti:
(...) "il presidente statunitense Barack Obama ha dato il via libera ieri (con riluttanza, come sostiene il New York Times) a una serie di raid in Iraq contro i miliziani sunniti dello Stato Islamico che da mesi controllano diverse regioni a nord e a ovest del Paese e parte della Siria. Il primo raid ha visto impiegati 2 F/A-18 Super Hornet che, alle 12,45 (ora locale) di ieri hanno distrutto con bombe da 500 libbre a guida laser un lanciarazzi campale semovente utilizzato per martellare le postazioni curde a difesa di Erbil. Una seconda incursione, un’ora dopo nello stesso settore, ha visto 4 cacciabombardieri e un drone distruggere 7 veicoli e un mortaio. Altre 2 incursioni sono state registrate in serata..." (...) leggi tutto su analisidifesa.it
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Un lanciarazzi semovente (che probabilmente è di produzione USA...) sette veicoli e un mortaio! Questo il bilancio della prima incursione americana... non è un po' "magro" ?!?
Ok, prima di esprimere un giudizio aspettiamo la fine delle operazioni, ma che gli USA non intendano "smantellare" il califfato degli orrori, è fin troppo evidente; e non potrebbe essere che così, visto che lo hanno creato-finanziato-armato loro, insieme ai principali alleati occidentali (Secondo Snowden sono coinvolti anche Israele e Inghilterra) e medio orientali (Kuwait, Qatar, Arabia Saudita e Turchia)
Hanno defenestrato il regime di Saddam Hussein perché questo a loro detta "era una minaccia per Israele e per il mondo", e poi lasciano l'Iraq in una situazione ben più esplosiva... stesso discorso, per la Libia...
Gli orrori del califfato, che gli uomini di Al Baghdadi mostrano al mondo quasi con orgoglio (e come abbiamo detto, non è un caso che divulghino scene di decapitazioni, crocifissioni e altro, anziché cercare di nasconderle al mondo, come farebbe qualsiasi regime)
DIVIDE ET IMPERA: L'ISIS STA PROVOCANDO UNA GUERRA TRA ETNIE MUSULMANE: I SUNNITI (la più numerosa) CONTRO TUTTI: SCIITI (la seconda etnia per numero di membri) E LE VARIE "MINORANZE".
L'ISIS OLTRE A SEMINARE MORTE E TERRORE, STA COMPIENDO UN'ALTRA MISSIONE (PER CONTO DEGLI USA) OVVERO DESTABILIZZARE TUTTO IL MONDO ISLAMICO: QUELLA DI DISGREGARE E METTERE CONTRO TRA DI LORO LE VARIE ETNIE ISLAMICHE CHE PER SECOLI HANNO CONVISSUTO IN PACE IN IRAQ; (come ha affermato recentemente Younis Tawfiq, noto artista iracheno che vive in Italia, "L'Iraq è stato fin'ora un mosaico di diversi popoli che vivono in pace tra di loro")
I miliziani ISIS sono sunniti, ovvero la più grande etnia islamica, con oltre 1,3 miliardi di membri; quando i terroristi ISIS si trovano davanti a civili sunniti, si comportano in modo "più umano", anche quando questi fanno parte dei nemici o non condividono il loro fanatismo. Nell'avanzata verso Baghdad, i terroristi ISIS hanno sequestrato centinaia di poliziotti sunniti, e hanno provato a "convincerli" ad aderire al loro progetto jihadista (l'alternativa? La morte...) e in molti casi, gioco forza, questi si sono uniti a loro.
La "cultura" (o meglio la follia) dei fondamentalisti sunniti dell'ISIS considera i musulmani "non sunniti" quasi alla stregua dei Cristiani e degli ebrei; si sentono autorizzati, in nome di Allah, a uccidere e stuprare infedeli e apostati.
L'appello di una deputata Yazida, in lacrime, al parlamento iracheno: ASCOLTATE COSA STA ACCADENDO...
Gli uomini del califfo stanno facendo "pulizia etnica" di Sciiti e delle minoranze musulmane, come gli Yazidi, una comunità con mezzo milione di membri che vive (viveva, prima di scappare) a nord di Mosul, città conquistata dai miliziani.
Sciiti e minoranze sono vittime di omicidi, torture e violenze di ogni genere; basta pensare a ciò che sta accadendo in queste ore nel nord dell'Iraq, con migliaia di famiglie Yazide - si parla di 40.000 famiglie - in fuga dai terroristi ISIS e intrappolate ai piedi del monte Sinjar.
Queste violenze ovviamente stanno avendo gravi ripercussioni sulla stabilità di tutta l'area medio orientale e in tono minore (almeno per adesso) in tutti i paesi islamici.
Della persecuzione dei terroristi ISIS Sunniti nei confronti degli Sciiti e delle altre minoranze, ne parlano i seguenti due brevi video di Euronews:
Un altro fattore importante, che fa capire come dietro a tutto questo ci sia la regia statunitense con il chiaro ed evidente scopo di destabilizzare e creare uno scontro tra etnie, è il fatto che nonostante la maggioranza degli iracheni sia di enia Sunnita, il governo fantoccio messo al potere dagli Usa dopo il defenestramento di Saddam, è Sciita: e questo governo sin dal suo insediamento ha commesso gravi discriminazioni nei confronti dei sunniti. Ovviamente le discriminazioni hanno portato molti sunniti dalla parte dell'ISIS, in chiave anti governativa.
Allo scontro tra etnie fa riferimento anche questo articolo del quotidiano Libero: che parla delle discriminazioni del governo iracheno nei confronti dei sunniti, spiega come il califfo sia salito al potere in chiave anti-sciita. Lo stesso articolo ricorda anche che il presunto califfo Abu Bakr Al Baghdadi è stato recluso per 4 anni nella base americana di Camp Bucca... per poi uscire e diventare il "capo dei capi" dei più feroci jihadisti... ma guarda il "caso"...
Riportiamo uno stralcio dell'articolo:
Sono passati 11 anni dall'invasione americana in Iraq per abbattere il regime di Saddam Hussein, reo, secondo l'amministrazione Bush, di aver armi di distruzione dei massa e di aver rapporti diretti con al-Qaeda. Nessuna pistola fumante, allora. Oggi, però, dopo 10 anni di guerra e occupazione militare americana, Abu Bakr al-Baghdadi e i jihadisti stanno davvero prendendo possesso del paese, arrivando alle porte di Baghdad. Nel 2003 quando gli Stati Uniti invasero la regione era un clerico in una moschea di Samarra, uno studioso con obiettivi grandi, molto grandi. Poi, durante l'occupazione, venne arrestato e trascorse quattro anni a Camp Bucca luogo di detenzione Usa di molti comandi al Qaeda.
La presa del vertice - Nel 2009 diviene capo dell'Isis: il suo obiettivo primario è una jihad in chiave antisciita e contro il premier iraquenoAl Maliki che, invece, sin dall'inizio del suo mandato nel 2006, attua una campagna feroce contro i sunniti. Il terrorismo va alla caccia dei vuoti di potere, di Stati in caos totale. La Siria è uno di questi. Nel 2010 così combatte nel fronte di al Nusra (affiliato di al-Qaida) contro il regime di Assad. Lì i jihadisti crescono e si diffondono a macchia d'olio nella regione. Questo provoca però il risentimento di Zawahiri che gli suggerisce di lasciar perdere il fronte siriano e di concentrarsi sul destabilizzato Iraq, ancora alla caccia di un equilibrio dopo l'invasione a stelle e strisce.
La svolta e l'Iraq - L'Iraq è lo stato giusto dove far breccia nel cuore della popolazione sunnita, stanca ormai dei metodi repressivi e di persecuzione del governo sciita nei loro confronti. Così l'Isas agennaio del 2013 inizia una serie di attacchi alle prigioni per liberare fedeli della jihad, tra cui Abu Ghraib, a 32 km a ovest di Baghdad. Da lì, con l'evasione dei fedelissimi di Allah, il movimento inizia a prendere forma conquistando la popolazione e convincendo quel 40% dei sunniti ad arruolarsi o comunque a non osteggiare la loro attività in funzione antigovernativa.
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L'ISIS con le sue violenze da una parte, il governo con le sue discriminazioni dall'altra, e lo scontro tra etnie si acuisce... da questi particolari si evince chiaramente il progetto americano di destabilizzazione dell'Iraq e dell'intero medio oriente, che rischia di estendersi a tutto l'Islam...
E' abbastanza chiara la situazione?
Staff nocensura.com
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