Roma, bambini calati nei raccoglitori di indumenti usati
A cura di nocensura.com
Foto da Leggo.it |
Effettuando una ricerca su Google, emerge che a Milano c'è già scappato il morto: un bambino è rimasto incastrato nel cassonetto e ci ha lasciato la pelle, e numerosi bambini hanno rischiato la vita a causa di questa pratica, a Parma, dove il piccolo è rimasto gravemente ferito, a Napoli, e in altre parti d'Italia. Talvolta capita che a restare incastrati nei cassonetti sono anche gli adulti, quasi sempre disperati che cercano vestiti gratis.
I cassonetti in questione sono stati progettati con un sistema di apertura tale da rendere giustamente difficile l'estrazione di vestiti introdotti all'interno, ma l'apertura espone chi cerca di estrarre vestiti al rischio di rimanere incastrati, e certo gli ingegneri non potevano immaginare che qualcuno pur di razziare vestiti usati avrebbe addirittura inserito nei cassonetti dei bambini. Vestiti destinati ad associazioni caritatevoli e che invece finiscono in quelli che i romani chiamano "mercatini del rubato", ovvero "mercatini" abusivi allestiti in vari angoli della città, dove la merce viene esposta per terra, posta su lenzuoli.
Tornando al video, suscita curiosità il fatto che il furgone utilizzato dagli individui è provvisto di scritte "servizio stampa", come quelli impiegati per la consegna dei quotidiani. Qualcuno nei commenti del video ipotizza che possa essere rubato, ma potrebbe trattarsi anche di un escamotage per evitare o comunque scoraggiare i controlli, inducendo le forze dell'ordine a credere che si tratti di un mezzo impiegato per lavorare.
Se vi capita di assistere a scene di questo tipo non esitate a chiamare tempestivamente le forze dell'ordine, inoltre se possibile prendete nota della targa del veicolo e comunicatela alle autorità competenti.
Sarebbe opportuno che le società che curano la raccolta di indumenti usati provvedessero, se possibile, ad effettuare modifiche ai cassonetti in modo da renderli più sicuri, e magari impedire intrusioni anche da parte dei bambini. In ogni caso sarebbero opportuni interventi per fermare questa pericolosa pratica che va avanti ormai da molti anni, come dimostra questa segnalazione risalente addirittura al 2003.
Staff nocensura.com
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