Province: Intervista all'ex Consigliere provinciale Gianpiero Carli
Gianpiero Carli, ex Consigliere della Provincia di Pisa |
1) Quale è secondo lei il destino le province, delle quali non si parla più?
2) Il mandato dei Consiglieri eletti nel 2009, che si sarebbe dovuto esaurire con nuove elezioni in concomitanza con le elezioni europee, è cessato? Qual è l'attuale assetto delle province?
Ecco la sua risposta:
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Dal
12 giugno, giorno dell'ultimo Consiglio P., sono un ex Consigliere
Provinciale...di certo sono un ex "impegnato onlus al bene comune". Dopo
40 anni DONATI alla politica, mi faccio vanto di poterla definire (la
mia) SANA ed ONESTA, ho deciso di attaccare gli stivali al chiodo, si,
gli stivali perchè in tanta melma le scarpe non sarebbero state
sufficienti.
Noterai una leggera vena di acredine, che non nego.
Durante
questo lungo percorso, come dicevo 40 anni (onlus), una domanda mi ha
seguito costantemente, quasi come fosse la mia ombra: "per chi lo
faccio?" ed è proprio la risposta che mi ha convinto nel ritirarmi a
vita egoisticamente privata: "a nessuno interessa la cosa comune ma solo
quella privata".
Il mondo dei "sentimentali politici" è finito, se mai sia iniziato.
Detto questo cercherò di rispondere alle tue domande in maniera comprensibile.
E'
stata sollevata tanta polvere sulle Provincie e la loro utilità, nel
contesto è stato sempre condensato e riversato il problema (se di
problemi si può definire la cosa) sui costi della politica provinciale
mettendo in primo piano la rappresentanza eletta; a parte il fatto che
nessuno si è mai preoccupato di rendere pubblico, intendo l'informazione
di massa, del "costo" di un Consigliere Provinciale, a Pisa percepivamo
48€ lorde a chiamata (Commissioni-Consigli), il mio CUD medio era di
800€ lordi annui, nell'ambito Consigliere uno dei più alti avendo svolto
il mio "compito" assiduamente (dal compenso si capisce bene che non
l'ho certo fatto per i soldi), a questo và aggiunto che ad ogni
"chiamata" corrispondeva togliere al mio lavoro dalle 5 alle 6 ore di
media....non retribuite!!!
Ho sempre pensato che la propaganda
contro l'Istituzione Provinciale sia servita soltanto per "nascondere"
il vero pozzo senza fine che sono e restano tutte quelle strutture
definite "carrozzoni", Partecipate, Consorzi, enti inutili,
ecc...ecc...enorme bacino di voti (sia per una che l'altra parte
politica e non....).
Tutti i Presidenti di Provincia, durante l
dibattito nazionale, hanno denunciato che il fattore costi Provinciali
(riferito agli eletti) era soltanto un filo d'erba del pagliaio, ma ai
Partiti ha fatto comodo, come al solito, colpire là dove si fà meno male
(ai seguaci più alti di "grado"). La storia del nostro Paese è chiara!
fino a quando non sono state istituite le Regioni (bacino incontrastato
di lauti compensi) tutto funzionava meglio e..costava meno al
contribuente.
Rispondere al quale sarà il destino delle
Provincie non è cosa da poco, probabilmente gli stessi mandatari alla
loro "eliminazione" non sanno dare risposta, di certo una risposta la
posso dare: le migliaia di impiegati assunti nelle Provincie non
verranno certamente messi alla porta ed allora la pongo io una domanda:
"dov'è il risparmio per il contribuente?".
Peccato che, come
al solito, l'italiano medio (la maggior parte) anzichè ragionare e
valutare le cose di propria iniziativa si è lasciato trascinare dalle
propagande di partito ripetendo il perenne paradosso che è quello di
dare fiducia ai politici che criticano i costi della politica, di se
stessi.
Quest'ultimo è uno dei motivi che mi ha invogliato ad
appendere gli stivali al chiodo: l'irresponsabilità personale a favore
della squadra del cuore dopo ripetuti autogol.
In conclusione,
l'assetto delle Province è soltanto la punta dell'iceberg del marasma
sociale, politico ed esistenziale del nostro Paese, un male profondo,
incurabile, specie quando il paziente non reagisce alla cura sapendola
anche errata....anzi, si crede sano come un pesce nuotando dentro una
palude di m...fango.
Gianpiero Carli
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