Record di eurodeputati No Ogm ed ecologisti. Intervista a Pecoraro Scanio su Elezioni Ue
Terminate le Elezioni Europee è tempo di bilanci, ciò che balza agli occhi è l’affermazione di un folto numero di parlamentari ambientalisti eletti.
A tal riguardo abbiamo intervistato Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell’Ambiente per analizzare il voto.Giovedì scorso ha aperto i lavori della diretta Web Madre Terra su Lifegate, Fondazione Univerde.it e Teleambiente e migliaia di italiani hanno potuto ascoltare tesi costruttive sui prossimi dossier in discussione al Parlamento Europeo: OGM, Energia, Vivisezione. Ben tre dei candidati presenti sono stati eletti (Furfaro della lista Tsipras, Tamburrano e Valli del M5S). Ha scelto bene gli ospiti o avete portato fortuna con Madre Terra?
Ho suggerito dei candidati che mi sembravano motivati e competenti sui temi della discussione. Hanno preso impegni concreti e sono contento che siano stati eletti, se poi abbiamo anche portato fortuna tanto meglio.
La prossima volta ne inviteremo ancora di più così aumenteremo il numero dei nostri ‘portavoce’ nelle istituzioni.
Anche se il M5S ha perso voti,la lista green Italia Verdi è precipitata, Tsipras ha superato lo sbarramento per un soffio ed elegge un solo ecologista. Secondo lei si è realmente raggiunto un record di eurodeputati ambientalisti?
Dico semplicemente la verità. Pur sapendo di vivere in un Paese emotivo dove si passa in breve dall’esaltazione allo sconforto e viceversa, dove le persone vengono prima osannate e poi scaricate brutalmente, cerco di praticare il difficile esercizio di stare ai fatti in maniera coerente. Da sempre sono impegnato direttamente per l’ambiente e ho seguito tante elezioni europee. Nel 2004 riportai i Verdi in crescita dopo il precipizio del 1,8 delle Europee del 1999, per la prima si provava a far resuscitare un partito sceso sotto la soglia psicologica del 2%. Con difficoltà e nonostante la censura dei media ci riuscimmo, fu per noi un buon risultato, prendemmo il 2,5%, conseguimmo due seggi, io fui eletto al Parlamento europeo ma rinunciai subito a favore della prima dei non eletti ed evitai la solita furbizia italica di restare qualche mese in carica per maturare il titolo e i vantaggi da ex eurodeputato. E ricordo anche il miglior risultato storico dei Verdi quando nel 1989, le prime europee dopo Chernobyl ottenemmo 5 seggi e aggiungendo i due eletti antinucleari potemmo arrivare a 7 eletti impegnati sui temi ecologisti. Allora l’Italia eleggeva 81 deputati europei non 73 come ora.
Questa volta il M5S, pur nella riduzione di consenso rispetto alle politiche ha superato il 21% dei voti eleggendo da solo 17 eurodeputati e se aggiungiamo il responsabile ambiente di Sel Furfaro arriviamo a 18 eletti schierati a favore della riconversione ecologica dell’economia e per la Terza rivoluzione industriale proposta da Rifkin che io sostengo da anni e a cui Grillo si è richiamato in tutti i suoi interventi. È senza dubbio la più nutrita rappresentanza ecologista mai inviata dall’Italia a Bruxelles.
Ora il M5S sembra corteggiato dagli euroscettici tipo Farage e perfino dalla Le Pen eppure lei ha auspicato una collaborazione con il Gruppo europeo Verde. Cosa pensa che faranno?
Sono certo che sottoporranno qualunque scelta a tutti i loro iscritti. Spero che i Verdi Europei possano avvantaggiarsi del programma ecologista del M5S che anche in queste elezioni si conferma il movimento ecologista più votato al mondo e i candidati che conosco personalmente e quelli di cui ho letto le presentazioni e che oggi sono eurodeputati non hanno nulla in comune con Farage o con la Le Pen per storia personale e convinzioni, mentre sono certamente competenti e determinati in chiave ecologista sui principali dossier relativi ad ambiente ed energia.
Certo su alcuni temi come la revisione del fiscal compact non mi sembra strana una convergenza di tutti i critici della folle austerità targata Partito popolare ma anche Partito Socialista europeo e su questo non solo i cosiddetti euroscettici ma anche la sinistra europea e molti dei verdi europei sono critici. Perfino il Pd di Renzi ,inseguendo Grillo,ha promesso una ridiscussione dei trattati capestro e ha stravinto anche per questa svolta.
Tornando ai temi verdi credo davvero che un collaborazione tra M5S e Verdi europei sarebbe utile proprio per rafforzare la battaglia per il passaggio da un’economia basata sui fossili ad una produzione distribuita di energia da fonti rinnovabili e andrebbe rilanciato quel documento pro Terza Rivoluzione Industriale che anni fa raccolse le firme della maggioranza assoluta dei componenti del PE, che io appoggiai già da ministro con la strategia 20/20/20, e a cui lavorò con efficacia Angelo Consoli direttore dell’ufficio europeo di Jeremy Rifkin, con un forte aiuto di un valido assistente parlamentare proprio Marco Furfaro, ora neo eurodeputato. Con Angelo lavorerò, come abbiamo detto durante la diretta Madre Terra per costruire tra società civile e eurodeputati motivati un forte intergruppo che riparta da quell’impegno.
Non so quale scelta farà il M5S. Sono convinto che sui temi verdi, dal No Ogm a stop Vivisection, dal sostegno alle rinnovabili arginando le potenti lobby petrolifere e carbonifere, alle politiche sociali tipo il reddito di cittadinanza europeo fino ai temi GLbT sui diritti civili potrà dare un contributo utile.
Come si spiega il boom di voti al Pd e lo stallo del M5S, mentre fino alla vigilia molti sondaggi ipotizzavano perfino un sorpasso da parte di Grillo?
In realtà appena ho visto Antonio Noto in tv che alla prima proiezione sui voti reali dava il Pd al 40% ho temuto che avesse preso il più grande granchio della sua carriera pur stimandolo e conoscendone la professionalità . Poi l’ho chiamato e fatto i complimenti per il coraggio nel comunicare quel dato assolutamente imprevisto già con la prima proiezione, con solo il 10% delle sezioni campione. Credo che negli ultimi giorni e perfino nelle ultime ore sia cresciuta una campagna mediatica avversa, alimentata anche da alcune espressioni troppo forti usate da Grillo, che hanno concentrato l’attenzione più sulla rabbia che sullo spirito innovativo, propositivo e genuino del Movimento. A tal riguardo, penso di essere stato tra i pochissimi esterni al Movimento a parlare nelle interviste dello spirito ecologista del Movimento.
Grillo ha parlato di innovazione ecologista in tutti i comizi, ma questo aspetto sui green jobs, sul futuro solare, sul cibo sano e senza Ogm, che erano temi positivi non sono mai stati messi al centro della strategia di comunicazione, nè dell’attenzione dei media. Eppure il lavoro fatto in un anno di Parlamento dal M5S è stato molto efficace proprio sui temi verdi e a difesa dei consumatori e dei diritti dei cittadini.
Alla fine il Pd ha raccolto un voto di ‘argine ‘contro il pericolo di un’eccessiva vittoria di Grillo, ma detto questo mi sembra assurdo ora sottovalutare che questo movimento su temi così ostili alle lobby raccolga oltre il 20% in un paese come l’Italia.
Spero che un movimento così forte possa obbligare anche il Pd, superato il momento dei brindisi e del comprensibile entusiasmo post trionfo, ad abbandonare almeno un po’ le posizioni filo carbone ed ecoscettiche tanto diffuse al suo interno.
Del resto la vera lezione delle due ultime elezioni è l’aumentata mobilità dell’elettorato. L’anno scorso, peraltro con una ben più alta affluenza alle urne, il M5S inaspettatamente ha superato il 25% alla sua prima prova elettorale. Quest’anno Scelta Civica di Monti è scesa dal circa 10% del 2013 al di sotto l’1%, e il Pd ,anche qui inaspettatamente, è ritornato dopo mezzo secolo ad emulare la Dc,seppure con meno voti e in un’elezione europea e non politica , superando il 40% . Non capitava esattamente da 56 anni,dalle elezioni di un altro 25 Maggio, quello del 1958. Ed anche allora vinse un toscano, era Amintore Fanfani.
Fonte: ambientequotidiano.it
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