Cosa sta accadendo in Brasile? Proviamo a fare chiarezza...
Se avete le idee confuse circa gli accadimenti di questi giorni in Brasile, c'è da capirvi; nel marasma del web circolano notizie di tutti i tipi, spesso in contraddizione tra loro, un marasma di bufale vere e presunte, immagini false, teorie fantasiose.
A cura di Alessandro Raffa per nocensura.com
Esponiamo e commentiamo le varie tesi che girano sui social:
1) Una settimana fa circolava sui social, condivisa di profilo in profilo, una foto (quella pubblicata sopra) che ritrae alcuni cadaveri e ampie pozze di sangue sul terreno; foto divulgata dal sedicente giornalista danese che ha denunciato i sanguinosi massacri e omicidi, l'ha pubblicata su Facebook, e in breve è divenuta "virale", facendo il giro del mondo. In realtà la foto risale al 4 Febbraio 2014 ed è stata scattata in Brasile nell'ambito di un'operazione di polizia che non c'entra nulla con i mondiali. (vedi su questo sito)
Questo non significa che non si siano verificati sgombri, scontri e tensioni, che sono stati ampiamente documentati: ma non ci sono stati "massacri", ovvero "stermini di massa", bensì la Polizia ha sgombrato alcune aree, nei pressi delle zone interessate a vario titolo dai mondiali, sia per dare una buona immagine del Brasile, che per questioni di sicurezza: in Brasile ci sono persone, anche ragazzini, che vivono in strada, e che sono pronti a uccidere per pochi dollari: i turisti sarebbero stati prede ideali.
2) Alcuni siti che teoricamente si propongono di "stanare bufale" ma che in realtà cercano solo click pubblicitari (gridare alla bufala strappa molti click: la gente è curiosa) e che definiscono "bufale" tutte le notizie che non appaiono sui telegiornali o sulla carta stampata (anche se alla fine, i media delle tensioni ne hanno parlato, in un primo momento hanno ignorato la questione) hanno definito gli scontri ed i rastrellamenti una bufala: per loro la situazione è normalissima, non si è verificato niente. Fin tanto che le notizie non arrivano sui media main stream, questi siti trovano credulità negli utenti, ora che ne hanno parlato la TV non gli crede più nessuno.
Ovviamente ci sono anche siti che si occupano di bufale in modo serio, e che hanno informato che la foto riportata sopra non riguarda il mondiale, senza dire che non è successo niente.
Come riconoscere i siti "anti bufala" seri da quelli che cercano solo click pubblicitari? I siti "anti-bufala" seri pubblicano le bufale quando queste effettivamente ci sono; solitamente producono pochi post alla settimana, al massimo un paio. Quelli che ambiscono solo ai click pubblicitari invece hanno bisogno sempre di nuovi articoli da divulgare per generare visite, e le bufale se le inventano, oppure strumentalizzano all'inverosimile ogni cosa, proponendo bufale a chili.
Evito di menzionare i "siti bufala che si occupano di bufale" perché non meritano alcuna pubblicità. Disinformano e confondono le idee alla gente e basta, spam allo stato purissssimo.
3) Alcuni autori, probabilmente in paranoia dopo le varie rivolte fomentate dagli americani, le "primavere arabe" e le "rivoluzioni colorate", hanno avanzato l'ipotesi che i poteri forti stiano alimentando artificiosamente tensioni in Brasile, con lo scopo di defenestrare la "stimatissima" Presidente brasiliana. Parlano della crescita registrata in Brasile negli ultimi anni e del benessere che ha raggiunto una porzione della popolazione, dimenticando che in Brasile 11 milioni di persone vivono nelle baracche, e lottano quotidianamente per mangiare.
Le rivoluzioni colorate indotte dai poteri forti seguono dinamiche ben diverse da quelle dei fatti avvenuti in Brasile in questi giorni.
Secondo voi gli Indios brasiliani si prestano ai giochetti della CIA? Panzane. Ma se qualcuno gli tocca la propria terra, allora sono disposti a tutto: anche ad affrontare la polizia con lance e archi.
Quanto accaduto in Brasile in questi giorni - sia gli sgombri e le tensioni pre-mondiale che le manifestazioni - non ha niente a che vedere con le rivoluzioni colorate, e come avremo modo di vedere nelle prossime settimane, queste tensioni non sfoceranno in "guerra civile" come succederebbe se si trattasse di qualcosa di pilotato dagli Usa. Lo metto per scritto, mettondoci la faccia: se sbaglio venite a rinfacciarmelo.
Guardate le immagini delle manifestazioni di ieri, in concomitanza con l'avvio dei mondiali (ne riportiamo diverse a fine articolo) e paragonatele alle immagini della rivolta Ucraina (questa veramente alimentata dai potenti) nelle scorse settimane: le differenze sono evidenti.
Inoltre, aspetto non secondario, degli sgombri avvenuti nelle scorse settimane in Brasile non ha parlato nessun media occidentale: se l'intento fosse stato quello di defenestrare il governo come afferma chi parla di "rivoluzioni colorante" in Brasile, ne avrebbero parlato ampiamente, magari manipolando i fatti per mettere in cattiva luce il governo, come è avvenuto in Ucraina e in tutte le altre rivolte fomentate.
Parlare di "rivoluzioni colorate" in Brasile è pura fantasia e disinformazione, che relega allo status di "complottismo becero" una questione seria come quella delle rivoluzioni pilotate dall'alto: già molti cittadini, ubriacati dai mass media mainstream non ci credono quando avvengono davvero; se poi i blogger si mettono a gridare "al lupo! Al lupo!" per nulla, quando avvengono davvero, i lettori crederanno che si tratti di una bufala: "lo avevano detto anche del Brasile...", diranno. Argomenti così seri devono essere trattati con perizia, con cognizione di causa. Altrimenti si fa il gioco del sistema.
Di seguito riportiamo varie foto delle manifestazioni di ieri, dalla pagina Senza Peli sulla lingua, che alle manifestazioni in Brasile ha dato ampia copertura. Sia l'approccio dei manifestanti che quello della polizia, appare paragonabile a quello delle manifestazioni europee contro l'austerity: i manifestanti esibiscono bandiere e striscioni, e in alcuni casi lanciano sassi e altri oggetti; la polizia risponde con i lacrimogeni. In Grecia ci sono stati scontri molto più duri, con le molotov. E comunque niente a che vedere con le armi da fuoco presenti nelle piazze dell'Ucraina e delle altre nazioni dove gli Usa hanno fomentato rivolte per destituire il governo in carica...
Alessandro Raffa per nocensura.com
A manifestare, in Brasile, come si evince dalle foto pubblicate di seguito e dalle descrizioni dei post, con link a fonti brasiliane, sono le organizzazioni sindacali e le associazioni: una sorta di "nove dicembre" in salsa brasiliana, con qualche ferito e contuso, niente a che vedere con i gruppi neonazi e mercenari.
A cura di Alessandro Raffa per nocensura.com
Esponiamo e commentiamo le varie tesi che girano sui social:
1) Una settimana fa circolava sui social, condivisa di profilo in profilo, una foto (quella pubblicata sopra) che ritrae alcuni cadaveri e ampie pozze di sangue sul terreno; foto divulgata dal sedicente giornalista danese che ha denunciato i sanguinosi massacri e omicidi, l'ha pubblicata su Facebook, e in breve è divenuta "virale", facendo il giro del mondo. In realtà la foto risale al 4 Febbraio 2014 ed è stata scattata in Brasile nell'ambito di un'operazione di polizia che non c'entra nulla con i mondiali. (vedi su questo sito)
Questo non significa che non si siano verificati sgombri, scontri e tensioni, che sono stati ampiamente documentati: ma non ci sono stati "massacri", ovvero "stermini di massa", bensì la Polizia ha sgombrato alcune aree, nei pressi delle zone interessate a vario titolo dai mondiali, sia per dare una buona immagine del Brasile, che per questioni di sicurezza: in Brasile ci sono persone, anche ragazzini, che vivono in strada, e che sono pronti a uccidere per pochi dollari: i turisti sarebbero stati prede ideali.
2) Alcuni siti che teoricamente si propongono di "stanare bufale" ma che in realtà cercano solo click pubblicitari (gridare alla bufala strappa molti click: la gente è curiosa) e che definiscono "bufale" tutte le notizie che non appaiono sui telegiornali o sulla carta stampata (anche se alla fine, i media delle tensioni ne hanno parlato, in un primo momento hanno ignorato la questione) hanno definito gli scontri ed i rastrellamenti una bufala: per loro la situazione è normalissima, non si è verificato niente. Fin tanto che le notizie non arrivano sui media main stream, questi siti trovano credulità negli utenti, ora che ne hanno parlato la TV non gli crede più nessuno.
Ovviamente ci sono anche siti che si occupano di bufale in modo serio, e che hanno informato che la foto riportata sopra non riguarda il mondiale, senza dire che non è successo niente.
Come riconoscere i siti "anti bufala" seri da quelli che cercano solo click pubblicitari? I siti "anti-bufala" seri pubblicano le bufale quando queste effettivamente ci sono; solitamente producono pochi post alla settimana, al massimo un paio. Quelli che ambiscono solo ai click pubblicitari invece hanno bisogno sempre di nuovi articoli da divulgare per generare visite, e le bufale se le inventano, oppure strumentalizzano all'inverosimile ogni cosa, proponendo bufale a chili.
Evito di menzionare i "siti bufala che si occupano di bufale" perché non meritano alcuna pubblicità. Disinformano e confondono le idee alla gente e basta, spam allo stato purissssimo.
3) Alcuni autori, probabilmente in paranoia dopo le varie rivolte fomentate dagli americani, le "primavere arabe" e le "rivoluzioni colorate", hanno avanzato l'ipotesi che i poteri forti stiano alimentando artificiosamente tensioni in Brasile, con lo scopo di defenestrare la "stimatissima" Presidente brasiliana. Parlano della crescita registrata in Brasile negli ultimi anni e del benessere che ha raggiunto una porzione della popolazione, dimenticando che in Brasile 11 milioni di persone vivono nelle baracche, e lottano quotidianamente per mangiare.
Le rivoluzioni colorate indotte dai poteri forti seguono dinamiche ben diverse da quelle dei fatti avvenuti in Brasile in questi giorni.
Secondo voi gli Indios brasiliani si prestano ai giochetti della CIA? Panzane. Ma se qualcuno gli tocca la propria terra, allora sono disposti a tutto: anche ad affrontare la polizia con lance e archi.
Quanto accaduto in Brasile in questi giorni - sia gli sgombri e le tensioni pre-mondiale che le manifestazioni - non ha niente a che vedere con le rivoluzioni colorate, e come avremo modo di vedere nelle prossime settimane, queste tensioni non sfoceranno in "guerra civile" come succederebbe se si trattasse di qualcosa di pilotato dagli Usa. Lo metto per scritto, mettondoci la faccia: se sbaglio venite a rinfacciarmelo.
Guardate le immagini delle manifestazioni di ieri, in concomitanza con l'avvio dei mondiali (ne riportiamo diverse a fine articolo) e paragonatele alle immagini della rivolta Ucraina (questa veramente alimentata dai potenti) nelle scorse settimane: le differenze sono evidenti.
Inoltre, aspetto non secondario, degli sgombri avvenuti nelle scorse settimane in Brasile non ha parlato nessun media occidentale: se l'intento fosse stato quello di defenestrare il governo come afferma chi parla di "rivoluzioni colorante" in Brasile, ne avrebbero parlato ampiamente, magari manipolando i fatti per mettere in cattiva luce il governo, come è avvenuto in Ucraina e in tutte le altre rivolte fomentate.
Parlare di "rivoluzioni colorate" in Brasile è pura fantasia e disinformazione, che relega allo status di "complottismo becero" una questione seria come quella delle rivoluzioni pilotate dall'alto: già molti cittadini, ubriacati dai mass media mainstream non ci credono quando avvengono davvero; se poi i blogger si mettono a gridare "al lupo! Al lupo!" per nulla, quando avvengono davvero, i lettori crederanno che si tratti di una bufala: "lo avevano detto anche del Brasile...", diranno. Argomenti così seri devono essere trattati con perizia, con cognizione di causa. Altrimenti si fa il gioco del sistema.
Di seguito riportiamo varie foto delle manifestazioni di ieri, dalla pagina Senza Peli sulla lingua, che alle manifestazioni in Brasile ha dato ampia copertura. Sia l'approccio dei manifestanti che quello della polizia, appare paragonabile a quello delle manifestazioni europee contro l'austerity: i manifestanti esibiscono bandiere e striscioni, e in alcuni casi lanciano sassi e altri oggetti; la polizia risponde con i lacrimogeni. In Grecia ci sono stati scontri molto più duri, con le molotov. E comunque niente a che vedere con le armi da fuoco presenti nelle piazze dell'Ucraina e delle altre nazioni dove gli Usa hanno fomentato rivolte per destituire il governo in carica...
Alessandro Raffa per nocensura.com
A manifestare, in Brasile, come si evince dalle foto pubblicate di seguito e dalle descrizioni dei post, con link a fonti brasiliane, sono le organizzazioni sindacali e le associazioni: una sorta di "nove dicembre" in salsa brasiliana, con qualche ferito e contuso, niente a che vedere con i gruppi neonazi e mercenari.
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