Caserme dismesse: un affare per Soros e le lobby di Wall Street
A cura di redazione nocensura.com
Delle numerose caserme dimesse con la fine dell'obbligo di leva, abbiamo parlato a più riprese, anche intervistando il presidente dell'Osservatorio Militare;
Decine di caserme, molte delle quali situate in località strategiche come Roma, Milano, Firenze, etc. dove l'emergenza abitativa si fa sempre più forte, con molte famiglie che non hanno una casa e sono costrette a sostenere canoni di affitto elevatissimi, pari a uno stipendio, e in alcuni casi dopo aver perso fonti di reddito si sono ritrovate a dormire in auto. Sono più di quanti pensiamo i casi di questo tipo, di cui i mass media non parlano. Un'emergenza, quella abitativa, che lo Stato se ce ne fosse stata la volontà, avrebbe potuto risolvere facilmente, anche riconvertendo a scopo abitativo le numerose caserme, molte delle quali erano già provviste di diverse abitazioni al loro interno.
Ma lo Stato quando è venuto meno l'obbligo di leva ha abbandonato queste caserme, che lasciate al degrado più totale, cadono in pezzi.
Come mai le hanno lasciate al degrado e all'incuria?!? Sicuramente uno dei motivi è il NON VOLERE RISOLVERE l'emergenza abitativa: aumentare la disponibilità di case avrebbe fatto scendere il valore delle case e il costo degli affitti, sui quali REALIZZANO INGENTI GUADAGNI sia i grandi costruttori, che i grandi capitalisti, che in molti casi hanno investito forti somme sul mattone; MA ANCHE QUASI TUTTI I POLITICI possiedono numerose proprietà, che se svalutassero ci rimetterebbero...
Inoltre il costo eccessivo degli affitti spinge la gente ad acquistare case, ovvero A CONTRARRE MUTUI ventennali, persino trentennali, per la gioia delle banche, che realizzano profitti MILIARDARI.
"Sette italiani su dieci hanno casa di proprietà" ci dicono, sventolando il dato come un indice di benessere... una vera e madornale BUFALA: vediamo perché.
Innanzitutto, dei "sette italiani su dieci" molti stanno pagando il mutuo: pertando anche se dal catasto risultano proprietari di un immobile, sarebbe più corretto dire che il proprietario dell'immobile è la banca... e una parte crescente di questi non riusciranno a sostenere le rate (basti pensare che nel triennio 2009-2012 stando ai dati ufficiali è finita all'asta la casa di 426.000 famiglie, ad oggi sicuramente il numero è cresciuto ulteriormente... basti pensare che nel 2012 il numero di chi non riesce a sostenere il mutuo o altri prestiti personali era di 2 milioni di persone, e nel frattempo la crisi si è fortemente acuita e centinaia di migliaia di italiani hanno perso il lavoro; dall'inizio dell'anno sono 570.000 i lavoratori posti in cassa integrazione, molti dei quali non rientreranno mai più al loro lavoro, ai quali dobbiamo sommare quelli che sono in "mobilità" e quelli che ricevono la "disoccupazione", ammortizzatori sociali che sono destinati a finire. Case che finiscono all'asta, dove vengono SVENDUTE a ricchi investitori, anche sulla "mafia delle aste" ci sarebbe tanto da dire, ma questo è un altro discorso)
Ci spacciano questo dato (quello dei molti italiani che possiedono una casa) come un indice di benessere: in realtà molte famiglie acquistano la casa e fanno sacrifici immensi per pagare il mutuo perché gli affitti sono elevatissimi, poco inferiori alle rate del mutuo, mentre ottenere una casa popolare ormai è un miraggio...
Le famiglie italiane comprano casa perché sono oggettivamente costrette, da un sistema di speculazione che consente ai soliti noti di lucrarci: pensiamo ai terreni che da "agricoli" o "verde pubblico" divengono edificabili, centuplicando il valore; questioni che abbiamo affrontato nell' articolo sulle soluzioni che non vogliono adottare per risolvere l'emergenza abitativa
La questione delle case è molto simile a quella sulle auto di proprietà: anche in questo caso ci propinano il fatto che gli italiani possiedono più "auto ogni 100 abitanti" dei cittadini di altre nazioni europee come un indice di benessere: mentre invece si tratta di una necessità imposta dal fatto che non hanno mai voluto rendere efficiente e capillare il servizio di trasporto pubblico per favorire il mercato automobilistico... costringendo tutti i cittadini a possedere un'automobile, sulla quale pagano molte più tasse di quante ne pagano i cittadini delle altre nazioni europee. Così come non hanno mai fatto niente per incentivare ed agevolare l'uso di biciclette; le piste ciclabili sono poche e spesso mal concepite; in città come Roma molte persone potrebbero spostarsi in bici, ma lo hanno reso impossibile. Ad Amsterdam l'85% dei cittadini si spostano in bicicletta e con i mezzi pubblici; il traffico automobilistico è praticamente inesistente... e se quello di Amsterdam è un caso particolarmente felice, che non ha eguali in Europa, sono molte le località nord europee dove l'uso della bicicletta è largamente diffuso e incentivato...
DOPO QUESTA LUNGA, MA NECESSARIA PREMESSA, TORNIAMO ALLA QUESTIONE DELLE CASERME: che come abbiamo visto sono state abbandonate, sono andate in rovina, e hanno perso il 90% del valore...
Ebbene, Soros ed i giganti di Wall Street vogliono acquistare le caserme italiane: che ormai ridotte a catapecchie, potranno acquistarle ad un prezzo risibile... forse per questo le hanno lasciate al degrado?
Staff nocensura.com
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Almeno quelle messe in vendita dal Fondo Fip di Investire Immobiliare.
Sul piatto ci sono caserme, in particolare della Guardia di Finanza, un po’ in tutta Italia: Roma, Bari, Napoli fino a L’Aquila con la caserma, risparmiata dal terremoto, diventata famosa per avere riunito i capi di Stato del G8 con padrone di casa l’allora premier Silvio Berlusconi. Perché i giganti di Wall Street lo fanno? Cosa ci guadagnano?
Del resto, in Italia ci sono 450 caserme che, secondo un articolo del settimanale L’Espresso nel 2012, valgono circa 5 miliardi di euro.
La strategia è secondo i rumors molto semplice. Le caserme sono infatti affittate all’esercito (quindi allo Stato) con contratti di lunghissima durata: tra i 10 e i 20 anni. Quindi comprare una caserma diventa un tipo di investimento assimilabile a un bond di uno Stato sovrano. Un po’ come comprare un Btp…. (Fonte: lagrandeopera.blogspot.it)
Delle numerose caserme dimesse con la fine dell'obbligo di leva, abbiamo parlato a più riprese, anche intervistando il presidente dell'Osservatorio Militare;
Decine di caserme, molte delle quali situate in località strategiche come Roma, Milano, Firenze, etc. dove l'emergenza abitativa si fa sempre più forte, con molte famiglie che non hanno una casa e sono costrette a sostenere canoni di affitto elevatissimi, pari a uno stipendio, e in alcuni casi dopo aver perso fonti di reddito si sono ritrovate a dormire in auto. Sono più di quanti pensiamo i casi di questo tipo, di cui i mass media non parlano. Un'emergenza, quella abitativa, che lo Stato se ce ne fosse stata la volontà, avrebbe potuto risolvere facilmente, anche riconvertendo a scopo abitativo le numerose caserme, molte delle quali erano già provviste di diverse abitazioni al loro interno.
Ma lo Stato quando è venuto meno l'obbligo di leva ha abbandonato queste caserme, che lasciate al degrado più totale, cadono in pezzi.
Una foto della "Caserma Turinetto" di Albenga oggi abbandonata al degrado e all'incuria; In questa caserma hanno svolto il "CAR" ed il servizio di leva migliaia di giovani. Fonte foto: Gruppo Facebook "Caserma Turinetto Albenga" |
Come mai le hanno lasciate al degrado e all'incuria?!? Sicuramente uno dei motivi è il NON VOLERE RISOLVERE l'emergenza abitativa: aumentare la disponibilità di case avrebbe fatto scendere il valore delle case e il costo degli affitti, sui quali REALIZZANO INGENTI GUADAGNI sia i grandi costruttori, che i grandi capitalisti, che in molti casi hanno investito forti somme sul mattone; MA ANCHE QUASI TUTTI I POLITICI possiedono numerose proprietà, che se svalutassero ci rimetterebbero...
Inoltre il costo eccessivo degli affitti spinge la gente ad acquistare case, ovvero A CONTRARRE MUTUI ventennali, persino trentennali, per la gioia delle banche, che realizzano profitti MILIARDARI.
"Sette italiani su dieci hanno casa di proprietà" ci dicono, sventolando il dato come un indice di benessere... una vera e madornale BUFALA: vediamo perché.
Innanzitutto, dei "sette italiani su dieci" molti stanno pagando il mutuo: pertando anche se dal catasto risultano proprietari di un immobile, sarebbe più corretto dire che il proprietario dell'immobile è la banca... e una parte crescente di questi non riusciranno a sostenere le rate (basti pensare che nel triennio 2009-2012 stando ai dati ufficiali è finita all'asta la casa di 426.000 famiglie, ad oggi sicuramente il numero è cresciuto ulteriormente... basti pensare che nel 2012 il numero di chi non riesce a sostenere il mutuo o altri prestiti personali era di 2 milioni di persone, e nel frattempo la crisi si è fortemente acuita e centinaia di migliaia di italiani hanno perso il lavoro; dall'inizio dell'anno sono 570.000 i lavoratori posti in cassa integrazione, molti dei quali non rientreranno mai più al loro lavoro, ai quali dobbiamo sommare quelli che sono in "mobilità" e quelli che ricevono la "disoccupazione", ammortizzatori sociali che sono destinati a finire. Case che finiscono all'asta, dove vengono SVENDUTE a ricchi investitori, anche sulla "mafia delle aste" ci sarebbe tanto da dire, ma questo è un altro discorso)
Ci spacciano questo dato (quello dei molti italiani che possiedono una casa) come un indice di benessere: in realtà molte famiglie acquistano la casa e fanno sacrifici immensi per pagare il mutuo perché gli affitti sono elevatissimi, poco inferiori alle rate del mutuo, mentre ottenere una casa popolare ormai è un miraggio...
Le famiglie italiane comprano casa perché sono oggettivamente costrette, da un sistema di speculazione che consente ai soliti noti di lucrarci: pensiamo ai terreni che da "agricoli" o "verde pubblico" divengono edificabili, centuplicando il valore; questioni che abbiamo affrontato nell' articolo sulle soluzioni che non vogliono adottare per risolvere l'emergenza abitativa
La questione delle case è molto simile a quella sulle auto di proprietà: anche in questo caso ci propinano il fatto che gli italiani possiedono più "auto ogni 100 abitanti" dei cittadini di altre nazioni europee come un indice di benessere: mentre invece si tratta di una necessità imposta dal fatto che non hanno mai voluto rendere efficiente e capillare il servizio di trasporto pubblico per favorire il mercato automobilistico... costringendo tutti i cittadini a possedere un'automobile, sulla quale pagano molte più tasse di quante ne pagano i cittadini delle altre nazioni europee. Così come non hanno mai fatto niente per incentivare ed agevolare l'uso di biciclette; le piste ciclabili sono poche e spesso mal concepite; in città come Roma molte persone potrebbero spostarsi in bici, ma lo hanno reso impossibile. Ad Amsterdam l'85% dei cittadini si spostano in bicicletta e con i mezzi pubblici; il traffico automobilistico è praticamente inesistente... e se quello di Amsterdam è un caso particolarmente felice, che non ha eguali in Europa, sono molte le località nord europee dove l'uso della bicicletta è largamente diffuso e incentivato...
DOPO QUESTA LUNGA, MA NECESSARIA PREMESSA, TORNIAMO ALLA QUESTIONE DELLE CASERME: che come abbiamo visto sono state abbandonate, sono andate in rovina, e hanno perso il 90% del valore...
Ebbene, Soros ed i giganti di Wall Street vogliono acquistare le caserme italiane: che ormai ridotte a catapecchie, potranno acquistarle ad un prezzo risibile... forse per questo le hanno lasciate al degrado?
Staff nocensura.com
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Ecco perché i giganti di Wall Street come Soros comprano le caserme italiane
I grandi fondi americani, i giganti di Wall Street, dal Quantum Fund di George Soros al fondo Och Ziff fino a Blackstone, puntano a comprare le caserme italiane.Almeno quelle messe in vendita dal Fondo Fip di Investire Immobiliare.
Sul piatto ci sono caserme, in particolare della Guardia di Finanza, un po’ in tutta Italia: Roma, Bari, Napoli fino a L’Aquila con la caserma, risparmiata dal terremoto, diventata famosa per avere riunito i capi di Stato del G8 con padrone di casa l’allora premier Silvio Berlusconi. Perché i giganti di Wall Street lo fanno? Cosa ci guadagnano?
Del resto, in Italia ci sono 450 caserme che, secondo un articolo del settimanale L’Espresso nel 2012, valgono circa 5 miliardi di euro.
La strategia è secondo i rumors molto semplice. Le caserme sono infatti affittate all’esercito (quindi allo Stato) con contratti di lunghissima durata: tra i 10 e i 20 anni. Quindi comprare una caserma diventa un tipo di investimento assimilabile a un bond di uno Stato sovrano. Un po’ come comprare un Btp…. (Fonte: lagrandeopera.blogspot.it)
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