Chiurli (Democrazia Diretta), “Avviare un’indagine sul debito pubblico"

“Dai dati della Banca d’Italia disponibili al pubblico – spiega il consigliere regionale – si deduce che circa il 45% del debito italiano è nelle mani di Bankitalia stessa, di banche italiane e grandi investitori italiani, come fondi di investimento e assicurazioni, un 10% è detenuto da piccoli investitori nostrani e il restante 45% da investitori esteri. Poco o nulla però sappiamo sul tipo di prestiti contratti, le condizioni finanziarie inserite nei singoli contratti, la condotta delle parti contraenti”. “Da qui la necessità di un’indagine approfondita – aggiunge Chiurli – che definisca con chiarezza le scelte politiche che hanno portato a contrarre il debito, chi ne ha beneficiato, chi sono i creditori e qual è la loro remunerazione, se ci siano dei debiti privati divenuti pubblici e in quale misura”. “Chiediamo prima di tutto alla Regione Toscana di avviare una simile indagine sui propri conti – dichiara Chiurli – a partire da swap e derivati sottoscritti negli ultimi anni. Auspichiamo che la Regione possa stimolare in tal senso anche Comuni e Province, nonché possa fare opera di pressione sul Governo affinché avvii una seria riflessione in tal senso. Operazione doverosa, prima di frugare ancora nelle tasche degli italiani per ripagare un debito divenuto insostenibile”.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
Fonte: gonews.it
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