Toto-ministri, Strada dice NO a Renzi, standing ovation sul web
Massima STIMA per Gino Strada, che pare abbia RIFIUTATO la poltrona di Ministro della sanità: evidentemente Strada sa bene che questo governo farà SOLO DANNI, sa bene che SUL FRONTE GUERRA E ARMI NON CAMBIERÀ NIENTE, e ha scelto di non perdere la faccia per una poltrona... essere ministro in un governo come quello che si prospetta può servire per coltivare grossi affari personali; può servire per "sistemare" amici e parenti e per alimentare il proprio ego MA NON PER FARE QUALCOSA DI BUONO... BRAVO GINO!!!
Il rifiuto del leader di Emergency ha scatenato una pioggia di applausi virtuali sui social, anche se non mancano i soliti commentatori filo-sistema: "è facile criticare e basta" - sostengono - "Strada doveva accettare e far vedere di cosa è capace". Un ragionamento che non farebbe una piega, se i Ministri potessero lavorare e decidere in piena autonomia: ovviamente non è così. Oltre ai diktat dei partiti, che gestiscono la sanità a livello regionale e usano gli importanti incarichi per sistemare gli amici e alimentare il "clientelismo", il governo dovrà sottostare ai vincoli imposti dall'Europa, ai quali Renzi si è sempre dimostrato sottomesso: non manca inoltre la mano di Napolitano, che si pone proprio come garante dei poteri forti, preoccupandosi che i nuovi ministri siano "ben accetti" dall'Europa, sopratutto nei ruoli chiave: Economia ed Esteri, dove il capo dello Stato vorrebbe veder confermati il banchiere Saccomanni, uomo di Bankitalia, e la bilderberghina Bonino: e siccome il capo dello Stato deve firmare la lista dei ministri, molto probabilmente riuscirà a spuntarla, o comunque pretenderà di avallare eventuali "volti
Staff nocensura.com
Il rifiuto del leader di Emergency ha scatenato una pioggia di applausi virtuali sui social, anche se non mancano i soliti commentatori filo-sistema: "è facile criticare e basta" - sostengono - "Strada doveva accettare e far vedere di cosa è capace". Un ragionamento che non farebbe una piega, se i Ministri potessero lavorare e decidere in piena autonomia: ovviamente non è così. Oltre ai diktat dei partiti, che gestiscono la sanità a livello regionale e usano gli importanti incarichi per sistemare gli amici e alimentare il "clientelismo", il governo dovrà sottostare ai vincoli imposti dall'Europa, ai quali Renzi si è sempre dimostrato sottomesso: non manca inoltre la mano di Napolitano, che si pone proprio come garante dei poteri forti, preoccupandosi che i nuovi ministri siano "ben accetti" dall'Europa, sopratutto nei ruoli chiave: Economia ed Esteri, dove il capo dello Stato vorrebbe veder confermati il banchiere Saccomanni, uomo di Bankitalia, e la bilderberghina Bonino: e siccome il capo dello Stato deve firmare la lista dei ministri, molto probabilmente riuscirà a spuntarla, o comunque pretenderà di avallare eventuali "volti
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