Il Pd cancella il 'Bonus libri'

Il Pd cancella il 'Bonus libri'

Eliminata la possibilità di ottenere lo sconto del 19% sui volumi acquistati, emendato il decreto

Di Chantal Capasso

I giuristi parlano della “certezza del diritto”, ossia quanto regolato dalla norma non può mutare come il cambio stagione nei propri armadi, soprattutto quando la legge concede benefici ai cittadini. È il caso del Bonus Libri, ennesimo spot partitico, naufragato alla prima folata di vento.

Tale “bonus” è stato inserito e regolato dal decreto Destinazione Italia lo scorso dicembre. Attraverso l’articolo 9 di tale decreto, titolato “misure per favorire la diffusione della lettura”, inseriva la possibilità di detrarre il 19% della spesa effettuata in libri fino a un importo massimo di euro 2.000, di cui mille per i libri di testo scolastici ed universitari e mille per tutte le altre pubblicazioni. Ma  ora sembra non sia più così.  Fra le varie modifiche subite dal decreto spicca l’emendamento firmato da marco Causi del Pd, che ha con un colpo di magia (giuridica) ha tolto qualsiasi riferimento alle “persone fisiche e giuridiche” quali fruitori del bonus , cioè i comuni consumatori di libri. Ora i beneficiari sono “gli esercizi commerciali che effettuano la vendita di libri a dettaglio”. Per cui da “Bonus Libri” a “ Bonus Librai”, il passo è stato breve. Anche se l’attuale emendamento inserisce una nota dove verrebbe mantenuto il bonus lettura per gli studenti delle scuole superiori sia pubbliche che private. Per i beneficiari sarà possibile usufruire dello sconto del 19%  sull’acquisto di libri, ma a tale agevolazione necessita un’ulteriore condizione. Riguarderà solo gli esercizi commerciali che avranno aderito all’iniziativa e a loro volta abbiano chiesto di usufruire del credito d’imposta del 19%.
 
Fonte: ilgiornaleditalia.org

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