Fini-Giovanardi incostituzionale, marijuana torna droga leggera
La Corte Costituzionale stralcia la Fini-Giovanardi, una legge incostituzionale che ha prodotto danni ingentissimi, aprendo le porte del carcere a migliaia di giovani. La Consulta ancora una volta mette una pezza alle porcate dei politici, peccato che si pronuncia sempre dopo molti anni...
Staff nocensura.com
Roma, 13 feb. (TMNews) - La Corte Costituzionale ha bocciato la cosiddetta "legge Fini-Giovanardi" del 2006, che sul trattamento sanzionatorio in tema di sostanze stupefacenti aveva equiparato le droghe pesanti e quelle leggere.
Ieri la Consulta ha infatti "dichiarato l'illegittimità costituzionale - per violazione dell'art. 77. Con la decisione della Corte si torna alla normativa precedente, ovvero alla legge Iervolino-Vassalli, la 162/1990. In attesa del giudizio Stefano Anastasia, presidente della Società della Ragione, aveva spiegato che la bocciatura della Fini-Giovanardi avrebbe avuto conseguenze pressoché immediate su circa 10mila detenuti, perchè "gli arrestati per droghe leggere sono il 40% degli arrestati per reati in materia di stupefacenti".
"Prendo atto che dopo otto anni la Corte Costituzionale scavalca il parlamento confermando alcuni articoli aggiunti nella legge di conversione e annullandone altre sulla base anche di una ben orchestrata campagna promozionale", ha affermato in una nota Carlo Giovanardi (Nuovo centro-destra).
"La decisione della Corte costituzionale fa giustizia di un abuso di potere, consumato nel 2006 dal governo Berlusconi e dal sottosegretario Carlo Giovanardi ai danni del parlamento. Da allora, decine di migliaia di persone sono state punite con una severità illegittima a causa di una normativa illiberale e antiscientifica". Ha detto, dal canto suo, il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti umani.
"L"occasione - ha affermato invece in una nota il gruppo parlamentare del M5S alla camera - può essere utile per avviare una utile discussione a proposito della regolamentazione dell'uso delle cosiddette droghe leggere tramite una proposta di legge, presentata dal deputato Vittorio Ferraresi, che si sta discutendo coi cittadini sul blog. Non sarebbe indifferente se i cittadini, su questa materia, potessero apportare il loro contributo".
La sentenza, in realtà, non depenalizza le droghe leggere. In sostanza: farsi una canna, coltivare una piantina di marijuana, sniffare coca continueranno ad essere azioni illegali, punibili in maniera differente rispetto a prima. Cambia l'impianto della legislazione. Torna soprattutto la distinzione tra droghe leggere (marijuana, hashish) e droghe pesanti (eroina, cocaina).
Se fino a oggi uno spacciatore di eroina era equiparato a uno spacciatore di cannabis ed entrambi rischiavano da sei a venti anni di carcere con una multa dai 26mila ai 260mila euro, ora il secondo pusher avrà pene più attenuate: da due a sei anni con multa da 5164 a 77.468 euro. Rimane anche nella Iervolino-Vassalli la cosiddetta "lieve entità", punibile con la reclusione da uno a cinque anni per le sostanze pesanti - come modificato dal decreto Destinazione Italia - e da sei mesi a quattro anni per la cannabis.
Fonte: tmnews.it
Staff nocensura.com
Roma, 13 feb. (TMNews) - La Corte Costituzionale ha bocciato la cosiddetta "legge Fini-Giovanardi" del 2006, che sul trattamento sanzionatorio in tema di sostanze stupefacenti aveva equiparato le droghe pesanti e quelle leggere.
Ieri la Consulta ha infatti "dichiarato l'illegittimità costituzionale - per violazione dell'art. 77. Con la decisione della Corte si torna alla normativa precedente, ovvero alla legge Iervolino-Vassalli, la 162/1990. In attesa del giudizio Stefano Anastasia, presidente della Società della Ragione, aveva spiegato che la bocciatura della Fini-Giovanardi avrebbe avuto conseguenze pressoché immediate su circa 10mila detenuti, perchè "gli arrestati per droghe leggere sono il 40% degli arrestati per reati in materia di stupefacenti".
"Prendo atto che dopo otto anni la Corte Costituzionale scavalca il parlamento confermando alcuni articoli aggiunti nella legge di conversione e annullandone altre sulla base anche di una ben orchestrata campagna promozionale", ha affermato in una nota Carlo Giovanardi (Nuovo centro-destra).
"La decisione della Corte costituzionale fa giustizia di un abuso di potere, consumato nel 2006 dal governo Berlusconi e dal sottosegretario Carlo Giovanardi ai danni del parlamento. Da allora, decine di migliaia di persone sono state punite con una severità illegittima a causa di una normativa illiberale e antiscientifica". Ha detto, dal canto suo, il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti umani.
"L"occasione - ha affermato invece in una nota il gruppo parlamentare del M5S alla camera - può essere utile per avviare una utile discussione a proposito della regolamentazione dell'uso delle cosiddette droghe leggere tramite una proposta di legge, presentata dal deputato Vittorio Ferraresi, che si sta discutendo coi cittadini sul blog. Non sarebbe indifferente se i cittadini, su questa materia, potessero apportare il loro contributo".
La sentenza, in realtà, non depenalizza le droghe leggere. In sostanza: farsi una canna, coltivare una piantina di marijuana, sniffare coca continueranno ad essere azioni illegali, punibili in maniera differente rispetto a prima. Cambia l'impianto della legislazione. Torna soprattutto la distinzione tra droghe leggere (marijuana, hashish) e droghe pesanti (eroina, cocaina).
Se fino a oggi uno spacciatore di eroina era equiparato a uno spacciatore di cannabis ed entrambi rischiavano da sei a venti anni di carcere con una multa dai 26mila ai 260mila euro, ora il secondo pusher avrà pene più attenuate: da due a sei anni con multa da 5164 a 77.468 euro. Rimane anche nella Iervolino-Vassalli la cosiddetta "lieve entità", punibile con la reclusione da uno a cinque anni per le sostanze pesanti - come modificato dal decreto Destinazione Italia - e da sei mesi a quattro anni per la cannabis.
Fonte: tmnews.it
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