Attacco informatico al blog per Niki, cancellati tutti i dati
NOTA: Della vicenda di Niki Aprile Gatti ci eravamo occupati in passato con questo articolo. Il backup del sito è visibile nel sito web.archive.org se qualcuno ha la possibilità, lo dica alla madre del ragazzo, in modo che recuperi un po' di materiale, nel caso non conoscesse il servizio di web.archive.org che "fotografa" i siti web... Staff nocensura.com
La mamma: “Non possono cancellare i ricordi e neanche la verità. Ricomincerò daccapo.”
Avezzano – Ornella Gemini si batte da sei anni come una leonessa per ottenere verità e giustizia per Niki, il figlio ‘suicidato’ in circostanze oscure nel giugno 2008. Lo ha fatto utilizzando in particolare il blog dedicato al suo ragazzo,raccogliendo testimonianze, ricostruendo tasselli, promuovendo iniziative mirate a far sì che venisse riaperto il caso, e che quanti in possesso di informazioni sulla vicenda si facessero avanti. Da quella pagina virtuale si era rivolta al popolo del web, perché chiunque in grado di farlo potesse aiutarla ad ottenere giustizia.
Un attacco informatico ha cancellato il blog, con tutti i dati raccolti in anni. Contestualmente, l’indirizzo mail di Ornella Gemini è stato clonato, e una valanga di mail fraudolente sono state inoltrate ai numerosissimi contatti memorizzati. Se la clonazione di un indirizzo mail, dal quale tra l’altro sono partite richieste di denaro, ad esempio da fantomatici ‘amici bloccati all’estero’, è purtroppo piuttosto ricorrente, e finalizzata perlopiù ad ottenere dati sensibili o ad effettuare truffe tout court, perché cancellare il blog e tutti i dati in esso contenuti?
“ Sono stravolta – ci ha detto Ornella Gemini, mamma di Niki – Mi hanno chiamato decine e decine di persone, dopo essersi viste arrivare strane mail, e aver capito che c’era qualcosa che non quadrava. La clonazione della mail però è niente, niente rispetto alla cancellazione del blog, di tutti i dati contenuti. Sono venuti diversi tecnici, ma al momento pare impossibile recuperarli. Sono andata a presentare la denuncia presso la Polizia postale, ma mi hanno detto di tornare domattina. E’ un atto vigliacco, ma se qualcuno lo ha messo in atto con l’idea di ottenere qualcosa, si sbaglia. Cercherò di recuperare i dati ad ogni modo, e se non dovessi riuscire, ricomincerò da capo”. La speranza, riposta ora negli agenti della Polizia postale, è che silenzi e mistero non calino irrimediabilmente anche sull’autore – o gli autori – di questa azione indegna.
Niki Aprile Gatti era un giovane brillante, un informatico di talento. Lavorava per la Oscorp SpA,una della società di San Marino finite nell’occhio del ciclone, nel 2008, nell’ambito dell’inchiesta Premium – l’indagine che ’sollevò il coperchio’ su un articolato puzzle internazionale dagli oscuri contorni che vide coinvolte diverse società, come Orange, Fly Net , At&T, TMS tra altre, indagate nell’ambito dell’inchiesta ‘Premium’.Il 19 giugno 2008 viene arrestato il titolare della Oscorp SpA,poi i 18 tecnici .
Niki Aprile Gatti è tra questi. E’ incensurato, si mette immediatamente a disposizione dei magistrati al fine di chiarire la propria posizione e collaborare alle indagini .Sarà l’unico a non avvalersi della facoltà di non rispondere. Sarà l’unico a essere tradotto al carcere di massima sicurezza di Sollicciano ( FI), dove morirà il 24 giugno, in circostanze oscure. Ufficialmente, Niki Aprile Gatti si sarebbe suicidato nella notte tra il 23 ed il 24 giugno 2008. Per gli inquirenti, nonostante le tante, troppe discrepanze, si tratta di suicidio. Ornella Gemini, mamma di Niki Aprile Gatti, da quel 24 giugno continua a battersi con tenacia indomabile affinché venga fatta luce sulla vicenda, sulle tante incongruenze emerse nel corso delle indagini.
La deposizione di Niki Aprile Gatti è tuttora secretata. Subito dopo gli arresti ci furono due furti: uno nell’azienda dove lavorava il giovane e un altro nella sua abitazione. L’ex fidanzata di Niki, una ragazza marsicana, è stata condannata in primo grado per l’appropriazione indebita di 46 beni appartenenti a Niki, tra i quali due Pc, mai restituiti alla madre.
Fonte: terremarsicane.it
Tratto da: informarexresistere.fr
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