15enne picchia coetanea fuori dalla scuola: diventa un caso nazionale

Un fotogramma del video in questione
- AGGIORNAMENTO -  La 14enne di Bollate picchiata davanti a scuola riferisce che l'assalitrice sarebbe stata accompagnata davanti alla scuola dalla madre, che avrebbe assistito al pestaggio. Inoltre la giovane continua a ricevere minacce da parte delle amiche della bulla: “Se per colpa tua Giovanna finisce in comunità io ti preparo la bara”  ASCOLTA L'INTERVISTA DELLA 14ENNE PICCHIATA A BOLLATE

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UNA 15ENNE PICCHIA UNA COETANEA ACCUSATA DI AVERLE "RUBATO" IL FIDANZATINO: DIVENTA UN CASO NAZIONALE

A cura di Nocensura.com

Su Facebook continua a circolare un video, che ha raggiunto decine di migliaia di condivisioni, realizzato e pubblicato su Facebook da alcuni studenti di Bollate (MI) dove una 15enne picchia una coetanea, accusata, pare, di averle "rubato" il fidanzatino. I fatti sono avvenuti nei pressi della scuola, frequentata dalla "vittima", mentre la "picchiatrice" pare frequenti un altro istituto.

La "vittima" non reagisce alle percosse, cerca di andarsene, ma viene fermata, scaraventata a terra e colpita ripetutamente, anche con un calcio al volto. La cosa che più "colpisce" è come i compagni di scuola, anziché separarle, INCITINO alla violenza, istighino alla "rissa", anche quando la compagna è in evidente difficoltà e chiede aiuto e chiede pietà all'assalitrice ("per favore, aiutatemi" - "ti prego, ti prego"). Alcuni compagni alla fine intervengono, ma solo tardivamente. La ragazza fortunatamente sembra non avere riportato ferite gravi, e stando a quanto riferito sembra che non sia stato necessario nemmeno fare ricorso al pronto soccorso.

Il video ha suscitato indignazione e clamore sul web, e la questione è finita su molti quotidiani nazionali.

Su Facebook sono stati creati diversi gruppi, il più numeroso ha oltre 1850 iscritti, sulla bacheca del quale, oltre a insulti e ingiurie di ogni tipo rivolti alla 15enne "assalitrice" c'è persino chi vorrebbe organizzare "spedizioni punitive" e vorrebbe "vederla morta".

Centinaia di persone hanno preso di mira il profilo della "picchiatrice", sia su Facebook (dove ieri sera il profilo è "scomparso", per poi ri-apparire questa mattina, ma forse si tratta di un "fake") che su altri social network. Molti sui gruppi riferiscono di averle scritto messaggi offensivi e minatori, e anche sul presunto profilo Facebook, dove è possibile commentare anche per chi non è tra i contatti della ragazza (cosa che fa presumere che possa trattarsi di un "fake" creato da qualche troll) un suo post pubblicato questa mattina ha ricevuto oltre 400 commenti (immaginate in che termini) nel giro di mezz'ora. Stando a quanto riferito sui gruppi, qualcuno si è spinto persino a ingiurie e minacce telefoniche a casa dell'assalitrice.

Se le gesta violente di questa ragazza meritano sicuramente di essere punite, dobbiamo ricordarci comunque che si tratta di ADOLESCENTI DI 15 ANNI. Le centinaia di ADULTI, anche 30-40enni che si sono messi ad inveire contro di lei, offendendola e minacciandola, sui gruppi e sul suo profilo sono veramente squallidi e sicuramente NON EDUCATIVI.


Personalmente, auspico che anche i presenti che hanno incitato alla rissa siano puniti. Anche in questo caso, ricordiamoci che si tratta di adolescenti, ma un percorso di lavori socialmente utili gli farebbe senz'altro bene.

Da un litigio adolescenziale, seppur violento e vigliacco (visto che la vittima non ha reagito minimamente) è sorto un "caso nazionale", e vista la giovane età delle protagoniste, sarebbe stato meglio evitare. Pare che dopo la pubblicazione del video su Facebook la Preside dell'Istituto si sia rivolta ai Carabinieri, che hanno identificato i protagonisti e gli "spettatori" della vicenda; la famiglia della giovane picchiata inoltre ha sporto querela.

Sarà la giustizia a fare il suo corso, senza la necessità di "linciaggi virtuali" e la pubblica gogna, che nel fragile equilibrio di una 15enne possono scatenare anche reazioni inconsulte.


Staff nocensura.com


PS: ho omesso volutamente di pubblicare o comunque fornire i riferimenti del video e dei gruppi in questione, per non "gettare benzina sul fuoco" e non alimentare la questione.


Commenti

Dj Karm ha detto…
Giustizia? Allora nn possono essere processati in Italia..

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