L'odissea polacca dei tifosi della Lazio e la latitanza del governo italiano.
Premessa fondamentale. Se - e calciomercato.com sottolinea se - giovedì scorso, in Polonia, alcuni tifosi della Lazio hanno violato la legge, devono pagare il conto con la giustizia. Ma, tre giorni dopo la raffica di fermi che ha coinvolto quasi duecento italiani, la versione ufficiale della polizia di Varsavia cozza sempre più con alcune delle testimonianze dei sostenitori biancocelesti riusciti a mettersi in contatto con l'Italia. Il signor David D'Ario, padre di uno dei 137 tifosi che risultano ufficialmente fermati, ha raccontato all'Ansa: " Ho sentito mio figlio l'ultima volta ieri nel tardo pomeriggio, al cellulare, era spaventato. Mi ha detto 'papà, mi stanno togliendo il telefono, qui non si può parlare'. L'hanno fermato con altri 4 amici, dicono che hanno commesso un'infrazione, non un reato, ma non ci dicono quale. M io figlio é pure della Roma, era andato lì con gli amici della Lazio, per conto loro, non con i club, per far