Sicilia, la "rivoluzione" di Crocetta: ora imbavaglia il web!
Ecco la "rivoluzione" di ROSArio CROCEtta: che imbavaglia il web tramite una legge che esclude dal finanziamento pubblico le testate che consentono di commentare anonimamente agli utenti; se consideriamo che la maggioranza delle testate sopravvivono grazie ai finanziamenti... è una imposizione a tutti gli effetti.
PER COMMENTARE SARA' NECESSARIO REGISTRARSI CON TANTO DI DOCUMENTI PRESSO LA REDAZIONE !!!
Alla casta non basta più controllare i giornali ed i giornalisti: ora vogliono pure cucire la bocca ai commentatori, che - ricordiamolo - anche se commentano anonimamente, qualora commettano reati sono facilmente rintracciabili dalla Polizia Postale, tramite indirizzo IP.
EBBRAVO CROCETTA...
Noi di nocensura.com non ci aspettavamo certo niente di buono da questo signore, così come non ce lo aspettavamo dagli "arancioni" Pisapia e De Magistris (ne da tutti gli altri) ma sul web numerosi blog e utenti li esaltavano, come se la loro elezione rappresentasse un "grande cambiamento"...
NEL FRATTEMPO AGCOM HA CENSURATO IL WEB A LIVELLO NAZIONALE, con la SCUSA della tutela del copyright. Ricordiamo che AGCOM è una autority i cui membri sono NOMINATI DAI PARTITI: che hanno voluto raggiungere il loro obiettivo SENZA PASSARE DAL PARLAMENTO, cercando di passare inosservati... circa la censura di Agcom potete leggere sul sito del "Partito Pirata"
Staff nocensura.com
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Di seguito l'articolo de Il Fatto Quotidiano:
La Regione di Crocetta approva una legge che condiziona i fondi pubblici a una sorta di bavaglio sui commenti: per essere autorizzati si dovrà fisicamente andare in redazione per consegnare i propri documenti, farsi identificare e quindi registrarsi
Volete commentare un articolo apparso su un quotidiano on line? In Sicilia, tra poco, non si potrà più fare: per essere autorizzati si dovrà fisicamente andare in redazione per consegnare i propri documenti, farsi identificare e quindi registrarsi ed avere la possibilità di commentare on line. Sembra roba da Repubblica Popolare Cinese e invece è solo la Regione Siciliana, dove da qualche tempo i governanti si sentono esageratamente esposti ai commenti del popolo della rete. Colpa di un minuscolo comma, contenuto da una leggina che il Parlamento siciliano ha approvato nei giorni scorsi. L’idea è farina del sacco di Michele Cimino, per una vita braccio destro di Gianfranco Micciché e ora fedele sostenitore della rivoluzione targata Rosario Crocetta: porta la sua firma il comma E dell’articolo 4 della nuova legge per l’editoria siciliana.
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/09/regione-sicilia-bavaglio-sui-quotidiani-online-per-aver-i-contributi-devono-schedare-i-lettori-che-commentano/806721
PER COMMENTARE SARA' NECESSARIO REGISTRARSI CON TANTO DI DOCUMENTI PRESSO LA REDAZIONE !!!
Alla casta non basta più controllare i giornali ed i giornalisti: ora vogliono pure cucire la bocca ai commentatori, che - ricordiamolo - anche se commentano anonimamente, qualora commettano reati sono facilmente rintracciabili dalla Polizia Postale, tramite indirizzo IP.
EBBRAVO CROCETTA...
Noi di nocensura.com non ci aspettavamo certo niente di buono da questo signore, così come non ce lo aspettavamo dagli "arancioni" Pisapia e De Magistris (ne da tutti gli altri) ma sul web numerosi blog e utenti li esaltavano, come se la loro elezione rappresentasse un "grande cambiamento"...
NEL FRATTEMPO AGCOM HA CENSURATO IL WEB A LIVELLO NAZIONALE, con la SCUSA della tutela del copyright. Ricordiamo che AGCOM è una autority i cui membri sono NOMINATI DAI PARTITI: che hanno voluto raggiungere il loro obiettivo SENZA PASSARE DAL PARLAMENTO, cercando di passare inosservati... circa la censura di Agcom potete leggere sul sito del "Partito Pirata"
Staff nocensura.com
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Di seguito l'articolo de Il Fatto Quotidiano:
La Regione di Crocetta approva una legge che condiziona i fondi pubblici a una sorta di bavaglio sui commenti: per essere autorizzati si dovrà fisicamente andare in redazione per consegnare i propri documenti, farsi identificare e quindi registrarsi
Volete commentare un articolo apparso su un quotidiano on line? In Sicilia, tra poco, non si potrà più fare: per essere autorizzati si dovrà fisicamente andare in redazione per consegnare i propri documenti, farsi identificare e quindi registrarsi ed avere la possibilità di commentare on line. Sembra roba da Repubblica Popolare Cinese e invece è solo la Regione Siciliana, dove da qualche tempo i governanti si sentono esageratamente esposti ai commenti del popolo della rete. Colpa di un minuscolo comma, contenuto da una leggina che il Parlamento siciliano ha approvato nei giorni scorsi. L’idea è farina del sacco di Michele Cimino, per una vita braccio destro di Gianfranco Micciché e ora fedele sostenitore della rivoluzione targata Rosario Crocetta: porta la sua firma il comma E dell’articolo 4 della nuova legge per l’editoria siciliana.
Con la scusa di distribuire in po’
di soldi pubblici ad alcuni giornali privati i cosiddetti onorevoli dell’Assemblea Regionale Siciliana si sono tolti un’altro sfizio: chi vuole accedere ai finanziamenti dovrà vietare sul proprio sito i commenti anonimi. E tanti saluti alla libertà di critica. Ai deputati siciliani iniziava a dare fastidio l’essere esposti al giudizio del pubblico telematico, che a volte – sempre più spesso – sconfina nell’insulto. Una situazione annosa, già argomento di una sentenza della corte di Strasburgo, che individua nei giornali on line gli unici responsabili per i commenti anonimi: in caso di diffamazione si può in ogni caso segnalare il caso alla polizia postale e tramite ip individuare la fonte delle offese.
di soldi pubblici ad alcuni giornali privati i cosiddetti onorevoli dell’Assemblea Regionale Siciliana si sono tolti un’altro sfizio: chi vuole accedere ai finanziamenti dovrà vietare sul proprio sito i commenti anonimi. E tanti saluti alla libertà di critica. Ai deputati siciliani iniziava a dare fastidio l’essere esposti al giudizio del pubblico telematico, che a volte – sempre più spesso – sconfina nell’insulto. Una situazione annosa, già argomento di una sentenza della corte di Strasburgo, che individua nei giornali on line gli unici responsabili per i commenti anonimi: in caso di diffamazione si può in ogni caso segnalare il caso alla polizia postale e tramite ip individuare la fonte delle offese.
A Palazzo dei Normanni, però, hanno preferito tagliare le testa al toro: o
i
giornali schedano i lettori oppure niente contributi. Un bel problema, dato che le generose casse di
Palazzo dei Normanni hanno messo sul piatto ben 15 milioni di euro per quotidiani e televisioni.
Soldi che dovrebbero arrivare da fondi europei per aiutare gli editori isolani. Fino ad oggi, sulla
carta, di quei 15 milioni sarebbero disponibili meno di quattrocento mila euro: il resto sarà forse
sbloccato in seguito. Nel frattempo però l’editoria siciliana è al bivio: mettere il bavaglio ai lettori e
coltivare la speranza di accedere ai contributi? O rifiutare a priori qualsiasi aiuto, mantenendo però
la schiena dritta? “Questa qui è una legge folle” ha sbottato Giancarlo Cancelleri, capogruppo del Movimento Cinque Stelle che non ha votato la norma bavaglio per i lettori online. I quattordici deputati del movimento di Beppe Grillo però in Sicilia sono ormai minoranza mentre i colleghi
degli altri schieramenti hanno condiviso diffusamente l’emendamento bavaglio di Cimino. Una
norma che anche il governatore Crocetta ha appoggiato in prima persona: da domani potrà anche
lui navigare tranquillamente senza il rischio di vedersi sbeffeggiato da anonimi commentatori. La rivoluzione procede a gonfie vele.
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/09/regione-sicilia-bavaglio-sui-quotidiani-online-per-aver-i-contributi-devono-schedare-i-lettori-che-commentano/806721
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