Caritas: Sempre meno stranieri, sempre più italiani e sempre più numerosi
Sembra un supermercato qualsiasi, con le sue corsie e gli
scaffali carichi di prodotti di ogni genere. Ma alle casse dell’Emporio
della Solidarietà non si paga né in contanti né con il bancomat, ma con
una tessera a punti che consente a persone e nuclei familiari in
difficoltà economica di fare la spesa. Il servizio si trova a Roma
all’interno della Cittadella della Carità della Caritas, che ospita
anche altri servizi, dal centro di accoglienza allo studio
odontoiatrico, e in 7 anni di attività è stato testimone di come la
crisi abbia mutato il volto della povertà.
Sempre meno stranieri, sempre più italiani e sempre più numerosi. “Da quando abbiamo aperto – spiega all’Adnkronos Gianni Pizzuti, responsabile dell’Area educazione al volontariato della Caritas – abbiamo rilevato un forte aumento della presenza di italiani. Le famiglie che vengono a fare la spesa qui, sono le famiglie che vivono nei nostri quartieri, hanno un casa, hanno perso il lavoro e stanno vivendo un momento di difficoltà economica”. Aumento degli italiani, dunque, ma anche dei numeri: “all’inizio erano circa 300 i nuclei familiari che utilizzavano l’Emporio, oggi invece sono circa 1.000″.
Numeri ai quali si devono aggiungere gli oltre 100 nuclei familiari che si recano all’altro Emporio della Solidarietà, quello di Spinaceto. Secondo i dati Coldiretti, nel 2013 in Italia oltre 4 milioni di persone sono state costrette a chiedere aiuto per sfamarsi, con un aumento del 10% rispetto al 2012 e addirittura del 47% rispetto al 2010.
“Oggi – racconta all’Adnkronos una volontaria dell’Emporio della Solidarietà - il 70% di chi viene a fare la spesa qui è italiano. Quando abbiamo aperto, sette anni fa, la percentuale era inversa e gli italiani erano una minoranza”. E ancora, “quando abbiamo avviato il servizio, riuscivamo a dare una mano concreta a chi ne aveva bisogno, oggi invece, di fronte a un fenomeno in aumento, ci rendiamo conto che è poco”.
Ed ecco come funziona l’Emporio. Le famiglie vengono inviate dalle parrocchie ai centri di ascolto Caritas (ogni parrocchia invia 10-15 nuclei familiari) e ottengono una tessera caricata a punti, che variano a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare e che permette loro di fare la spesa nell’Emporio. La tessera è a tempo, tre o sei mesi, per fornire il servizio al maggior numero di famiglie possibile. All’interno dell’Emporio si trova di tutto: pasta, legumi in scatola, tonno, conserve, biscotti, ma anche alimenti freschi, dai formaggi al gelato, e prodotti per l’infanzia, dai pannolini agli omogenizzati.
Ogni prodotto ha un suo costo espresso in punti, più o meno equivalente al prezzo in euro (ad esempio, 0,50 punti per un pacco di pasta da mezzo kg). I prodotti arrivano dalla Comunità europea, dalle aziende private che fanno donazioni e dalle 5 raccolte alimentari organizzate ogni anno dalla Caritas presso i supermercati. Oggi, nell’Emporio romano prestano servizio due operatori e circa 20 volontari.
Fonte: http://www.imolaoggi.it/2013/10/30/emporio-caritas-sempre-meno-stranieri-sempre-piu-italiani-e-sempre-piu-numerosi/
Sempre meno stranieri, sempre più italiani e sempre più numerosi. “Da quando abbiamo aperto – spiega all’Adnkronos Gianni Pizzuti, responsabile dell’Area educazione al volontariato della Caritas – abbiamo rilevato un forte aumento della presenza di italiani. Le famiglie che vengono a fare la spesa qui, sono le famiglie che vivono nei nostri quartieri, hanno un casa, hanno perso il lavoro e stanno vivendo un momento di difficoltà economica”. Aumento degli italiani, dunque, ma anche dei numeri: “all’inizio erano circa 300 i nuclei familiari che utilizzavano l’Emporio, oggi invece sono circa 1.000″.
Numeri ai quali si devono aggiungere gli oltre 100 nuclei familiari che si recano all’altro Emporio della Solidarietà, quello di Spinaceto. Secondo i dati Coldiretti, nel 2013 in Italia oltre 4 milioni di persone sono state costrette a chiedere aiuto per sfamarsi, con un aumento del 10% rispetto al 2012 e addirittura del 47% rispetto al 2010.
“Oggi – racconta all’Adnkronos una volontaria dell’Emporio della Solidarietà - il 70% di chi viene a fare la spesa qui è italiano. Quando abbiamo aperto, sette anni fa, la percentuale era inversa e gli italiani erano una minoranza”. E ancora, “quando abbiamo avviato il servizio, riuscivamo a dare una mano concreta a chi ne aveva bisogno, oggi invece, di fronte a un fenomeno in aumento, ci rendiamo conto che è poco”.
Ed ecco come funziona l’Emporio. Le famiglie vengono inviate dalle parrocchie ai centri di ascolto Caritas (ogni parrocchia invia 10-15 nuclei familiari) e ottengono una tessera caricata a punti, che variano a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare e che permette loro di fare la spesa nell’Emporio. La tessera è a tempo, tre o sei mesi, per fornire il servizio al maggior numero di famiglie possibile. All’interno dell’Emporio si trova di tutto: pasta, legumi in scatola, tonno, conserve, biscotti, ma anche alimenti freschi, dai formaggi al gelato, e prodotti per l’infanzia, dai pannolini agli omogenizzati.
Ogni prodotto ha un suo costo espresso in punti, più o meno equivalente al prezzo in euro (ad esempio, 0,50 punti per un pacco di pasta da mezzo kg). I prodotti arrivano dalla Comunità europea, dalle aziende private che fanno donazioni e dalle 5 raccolte alimentari organizzate ogni anno dalla Caritas presso i supermercati. Oggi, nell’Emporio romano prestano servizio due operatori e circa 20 volontari.
Fonte: http://www.imolaoggi.it/2013/10/30/emporio-caritas-sempre-meno-stranieri-sempre-piu-italiani-e-sempre-piu-numerosi/
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