La campagna di microchippaggio globale è sempre più pressante
Microchip: ora anche contro il tumore... |
I primi "cavalli di battaglia" dei microchippatori sono la SICUREZZA e la SALUTE: inserendo il chip r-fid al tuo pargolo, non dovrai più temere rapimenti o sparizioni: saprai sempre dove si trova, in qualunque angolo del pianeta!
Negli Stati Uniti la campagna viene portata avanti a suon di pubblicità televisive, nei giornali e persino cartellonistica stradale: il sito della società che si occupa della campagna nello Stato del Missouri non si esime dall'accompagnare la propaganda ai classici simboli massonici: basta visitare il sito http://mochip.org.
Anche in ambito salute il microchip è importantissimo: consente di monitorare i parametri vitali in tempo reale, e in caso di malesseri è possibile intervenire tempestivamente! Microchippatevi! Il chip sottocutaneo vi salverà la vita! La salverà ai Vostri cari! E' questo il messaggio che trasmettono attraverso i mass media: che imbastiscono "servizi speciali", documenti e interviste per spingere la gente a richiedere il proprio microchip. Mostrano mamme che ringraziano il microchip che ha consentito di ritrovare il proprio figlio scomparso (facendo leva sulla paura: quella della sparizione del figlio peraltro è una delle fobie più diffuse tra i genitori) o il caso dell'anziano che solo grazie al microchip si è salvato da un infarto.
In ambito sanitario il microchip viene impiegato anche per effettuare analisi, ed è stato inserito anche in alcune specialità medicinali.
Infine, ai giovani, non potendo fare leva sull'insicurezza dei propri figli, ne sullo stato di salute, viene proposto al posto delle "fidelity card", per avere accesso a sconti e offerte speciali nei contri commerciali:
Sempre negli USA il microchip è già stato introdotto da numerose scuole, per il controllo degli ingressi, con la scusa che i badge possono essere utilizzati da altri. Premesso che a scuola non sembra necessario questo "rigore" degno di un carcere... al limite non potrebbero impiegare l'impronta digitale? No, vogliono imporre i microchip: e chi rifiuta di farsi chippare viene persino punito!
Questo video mostra il funzionamento del microchip all'interno di un supermercato USA: Come potete osservare, quando ciascun cliente microchippato entra nel palazzo, sui monitor vengono visualizzate informazioni circa la sua identità, con la possibilità di consultare l'archivio dei precedenti accessi e acquisti (viene salvato l'orario di ingresso e di uscita del cliente e la lista degli acquisti.) un 'modello' che può essere allargato a tutte le strade e tutti gli edifici, ubicando appositi lettori in ogni angolo delle strade: il progetto dei potenti è questo. Avere pieno e totale controllo sulla vita di ciascuno, sommando il microchip ai numerosi strumenti di controllo ambientale già in essere. (vedi: "Altro che "Orwell 1984": siamo molto più controllati di quanto previsto da George Orwell...")
Senza volere scadere nel 'complottismo' più becero, è una verità innegabile il fatto che mediante un microchip r-fid è tecnicamente possibile provocare il decesso di una persona; questo perché esso trasmette impulsi elettrici che interagiscono con il sistema nervoso, come quelli che trasmette il nostro cervello. Esistono microchip che inibiscono la sensazione di dolore alla schiena, ed è tecnicamente possibile fargli trasmettere impulsi che "ordinano" al cuore di aumentare la frequenza cardiaca fino a cagionare l'infarto; dopotutto il "numero dei battiti" del cuore è determinato dal cervello, mediante impulsi elettrici.
La campagna di microchippaggio di massa sta entrando nel vivo; come al solito, almeno inizialmente, non "impongono" niente, bensì inducono le persone a "chiedere di essere chippate", così come ci spingono ad acquistare uno smartphone - una vera e propria microspia con telecamera che consente di ascoltarci, vederci e sapere dove siamo in tempo reale - e ci spingono ad iscriverci ai social network, attraverso i quali ottengono informazioni sui nostri gusti, idee, ma anche il giro delle nostre amicizie, conoscenze e frequentazioni, integrando quanto già ottengono dagli smartphone. Hanno trasformato in strumenti di controllo (oltre che di condizionamento mentale) anche le console dei videogames, come illustriamo nell'articolo già citato sopra "Altro che "Orwell 1984": siamo molto più controllati di quanto previsto da George Orwell..."
Alessandro Raffa per nocensura.com
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