JP Morgan, presagio di una crisi imminente
Banca ha imposto limiti alle operazioni di cassa per impedire corsa sportelli. Nuova crisi bancaria in arrivo?
Dopo lo scandalo della Balena di Londra, un nuovo fantasma si aggira intorno al colosso bancario americano Jp Morgan, seconda banca più banca al mondo dopo Hsbc.
Lo scorso 17 ottobre, la stampa americana – come fa notare l’economista Valentin Katasonovin un articolo pubblicato sul sito Strategic Culture - ha riferito di nuovi limiti fissati dall’istituto di credito americano alle operazioni di cassa e di nuovi limiti ai bonifici bancari in uscita.
Nel dettaglio, la banca limiterà tutte le transazioni in contanti (inclusi i prelievi dai bancomat ) a 50 mila dollari al mese. Eventuali operazioni di cassa mensili che supereranno il nuovo limite saranno soggetti a sanzioni e tasse. I controlli di capitali sono stati annunciati in una lettera ai correntisti a metà ottobre.
Si tratta di provvedimenti – come spiega l’economista russo – che finiranno per colpire soprattutto le piccole e medie imprese degli Stati Uniti. "A molte aziende sarà così negata la capacità di condurre operazioni significative di acquisizione all'estero mentre i pagamenti dei salari diventeranno sempre più complicati".
Qual è l’obiettivo di tali provvedimenti? Secondo alcuni, JP Morgan Chase sta probabilmente implementando alcune nuove disposizioni di legge che mirano a limitare i flussi di capitali all’estero. Ipotesi, quest’ultima, poco credibile per l’autore. Finora gli Stati Uniti hanno preferito introdurre misure indirette per limitare le esportazioni di capitali all’estero (vedi per esempio il Foreign Account Tax Compliance Act, entrato in vigore nel 2010).
Per Katasonov, l’ ipotesi più credibile per spiegare le nuove disposizioni restrittive sui capitali è un’altra. La banca si prepara ad affrontare una nuova crisi bancaria. Quando ciò avviene, di solito la reazione dei clienti è quella di correre agli sportelli per prelevare contanti. Jp Morgan potrebbe – secondo l’economista - essere solo il primo degli istituti di credito americani a trovarsi nei guai. Se è vero che, di solito, la regola "Too Big to Fail" funziona , è altrettanto vero che a questa regola ci sono delle eccezioni.
Il fallimento della Lehman Brothers ne è un chiaro esempio. "JP Morgan Chase ha imparato lalezione di Cipro. Per salvare il settore bancario, la Banca centrale di Cipro ha introdotto severi controlli sul ritiro dei contanti. In attesa di tali misure, JP Morgan Chase avrebbe dunque deciso di muoversi in autonomia.
In sostanza, i provvedimenti presi da Chase vanno letti come presagio di crisi bancaria in arrivo negli Stati Uniti", conclude l’economista.
Fonte: wallstreetitalia.com
Dopo lo scandalo della Balena di Londra, un nuovo fantasma si aggira intorno al colosso bancario americano Jp Morgan, seconda banca più banca al mondo dopo Hsbc.
Lo scorso 17 ottobre, la stampa americana – come fa notare l’economista Valentin Katasonovin un articolo pubblicato sul sito Strategic Culture - ha riferito di nuovi limiti fissati dall’istituto di credito americano alle operazioni di cassa e di nuovi limiti ai bonifici bancari in uscita.
Nel dettaglio, la banca limiterà tutte le transazioni in contanti (inclusi i prelievi dai bancomat ) a 50 mila dollari al mese. Eventuali operazioni di cassa mensili che supereranno il nuovo limite saranno soggetti a sanzioni e tasse. I controlli di capitali sono stati annunciati in una lettera ai correntisti a metà ottobre.
Si tratta di provvedimenti – come spiega l’economista russo – che finiranno per colpire soprattutto le piccole e medie imprese degli Stati Uniti. "A molte aziende sarà così negata la capacità di condurre operazioni significative di acquisizione all'estero mentre i pagamenti dei salari diventeranno sempre più complicati".
Qual è l’obiettivo di tali provvedimenti? Secondo alcuni, JP Morgan Chase sta probabilmente implementando alcune nuove disposizioni di legge che mirano a limitare i flussi di capitali all’estero. Ipotesi, quest’ultima, poco credibile per l’autore. Finora gli Stati Uniti hanno preferito introdurre misure indirette per limitare le esportazioni di capitali all’estero (vedi per esempio il Foreign Account Tax Compliance Act, entrato in vigore nel 2010).
Per Katasonov, l’ ipotesi più credibile per spiegare le nuove disposizioni restrittive sui capitali è un’altra. La banca si prepara ad affrontare una nuova crisi bancaria. Quando ciò avviene, di solito la reazione dei clienti è quella di correre agli sportelli per prelevare contanti. Jp Morgan potrebbe – secondo l’economista - essere solo il primo degli istituti di credito americani a trovarsi nei guai. Se è vero che, di solito, la regola "Too Big to Fail" funziona , è altrettanto vero che a questa regola ci sono delle eccezioni.
Il fallimento della Lehman Brothers ne è un chiaro esempio. "JP Morgan Chase ha imparato lalezione di Cipro. Per salvare il settore bancario, la Banca centrale di Cipro ha introdotto severi controlli sul ritiro dei contanti. In attesa di tali misure, JP Morgan Chase avrebbe dunque deciso di muoversi in autonomia.
In sostanza, i provvedimenti presi da Chase vanno letti come presagio di crisi bancaria in arrivo negli Stati Uniti", conclude l’economista.
Fonte: wallstreetitalia.com
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