Ibm taglia 8.000 posti in Europa (355 in Italia) per garantire dividendo e valore delle azioni
La Ibm pur di garantire un valore “dignitoso” alle proprie azioni alla Borsa di New York, e un dividendo di 20 dollari nel 2015 ha deciso di effettuare un'ulteriore riduzione di personale in tutta Europa, circa 8.000 persone. E Ibm Italia ha dichiarato un obiettivo, è proprio il caso di dire, di 355 unita'. Cio' nonostante i consistenti utili conseguiti anche nel 2012, pari a 100 milioni di euro”. La denuncia dell’assurda situazione nella multinazionale Usa arriva dalla Fiom, che annuncia, per bocca di Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del Gruppo Ibm, una manifestazione a Roma per il prossimo lunedì (lunedi' dalle 18 alle 20 in piazza San Marco, angolo piazza Venezia).
Il fatto che la pesante azione di licenziamento coinvolga anche numerosi dirigenti, sottolinea il sindacalista, ''potrebbe indicare che altri tagli, dismissioni e spostamenti in Paesi low cost di attivita' presenti oggi in Italia sono in prospettiva possibili. Anche per questo -aggiunge- e' opportuno che il Governo rilanci una forte politica industriale di settore per entrare in una partita che vede oggi l'Europa, ed in particolare il nostro Paese, tagliata completamente fuori dagli investimenti delle multinazionali dell'Ict; multinazionali che, in questa fase, stanno riportando negli Stati Uniti attivita' strategiche, rimettendo in discussione alcune scelte di delocalizzazione compiute negli anni scorsi''.
Gli investimenti necessari in relazione all'annunciato scorporo della rete Telecom, nonche' lo sblocco dei fondi e delle iniziative legate all'Agenda Digitale, sottolinea Potetti, ''possono invece determinare rapporti diversi con le multinazionali che hanno forti interessi rispetto a queste attivita'. Non dobbiamo permettere che le risorse pubbliche che verranno utilizzate finiscano per produrre utili e lavoro all'estero. Per protestare contro i licenziamenti in Ibm, e rivendicare una forte politica di settore, sono in corso mobilitazioni e iniziative in tutte le citta' dove sono presenti sedi della multinazionale statunitense''.
Fonte: http://www.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2013/6/20/34692-ibm-taglia-8000-posti-in-europa-355-in-italia-per-garantire/
Il fatto che la pesante azione di licenziamento coinvolga anche numerosi dirigenti, sottolinea il sindacalista, ''potrebbe indicare che altri tagli, dismissioni e spostamenti in Paesi low cost di attivita' presenti oggi in Italia sono in prospettiva possibili. Anche per questo -aggiunge- e' opportuno che il Governo rilanci una forte politica industriale di settore per entrare in una partita che vede oggi l'Europa, ed in particolare il nostro Paese, tagliata completamente fuori dagli investimenti delle multinazionali dell'Ict; multinazionali che, in questa fase, stanno riportando negli Stati Uniti attivita' strategiche, rimettendo in discussione alcune scelte di delocalizzazione compiute negli anni scorsi''.
Gli investimenti necessari in relazione all'annunciato scorporo della rete Telecom, nonche' lo sblocco dei fondi e delle iniziative legate all'Agenda Digitale, sottolinea Potetti, ''possono invece determinare rapporti diversi con le multinazionali che hanno forti interessi rispetto a queste attivita'. Non dobbiamo permettere che le risorse pubbliche che verranno utilizzate finiscano per produrre utili e lavoro all'estero. Per protestare contro i licenziamenti in Ibm, e rivendicare una forte politica di settore, sono in corso mobilitazioni e iniziative in tutte le citta' dove sono presenti sedi della multinazionale statunitense''.
Fonte: http://www.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2013/6/20/34692-ibm-taglia-8000-posti-in-europa-355-in-italia-per-garantire/
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