BILDERBERG A LONDRA: UN MANIPOLO DI POTENTI STA DECIDENDO LE NOSTRE SORTI
“Dire
che ci sforziamo di arrivare a un unico governo mondiale è esagerato,
ma non del tutto
ingiusto. Nel Bilderberg abbiamo avvertito che non potevamo andare
avanti per sempre combattendo l’uno contro l’altro per niente e
uccidendo persone e rendendone povere milioni. Così abbiamo
ritenuto che una singola comunità che attraversa il mondo sarebbe
stata una buona cosa”.
A
dichiarare una frase che, a prima vista, sembrerebbe tratta dal Cantico
dei Cantici di San Francesco, è un
parlamentare laburista, Denis Hearley, pronunciata nel 2001, tempi
nei quali la gente era più orientata a vedere i disastri di Genova o le
torri fumanti di New York e per cui questa frase rimase
nelle terze pagine dei quotidiani.
Un’espressione,
dicevamo, quasi avveniristica e tranquillizzante, se non fosse però per
quel nome di un noto albergo
olandese, che nel 1954 ospitò la prima riunione del gruppo a cui per
oltre 40 anni è appartenuto il parlamentare in questione.
Il gruppo a cui fa riferimento Denis Hearley, sta tenendo in queste ore la propria riunione a Londra, presso il Grove
Hotel del quartiere di Watford.
Analizziamo, punto dopo punto, la frase con il quale si è aperto l’articolo: non è esagerato, secondo il parlamentare
britannico, parlare di un obiettivo di un unico governo mondiale; cosa vuol dire tutto ciò?
Dopo
il saggio “Per la Pace Perpetua” di Immanuel Kant, l’idea di un’unica
regia che governi le sorti dell’intera
umanità sembra essere diventata un’autentica ossessione in certi
ambienti culturali ed in molte élite europee; ma se il filosofo tedesco,
intendeva una sorta di accordo tra le varie nazioni le
quali, conservando le loro caratteristiche, univano le proprie forze
in nome della pace mondiale, dall’800 in poi invece, chi ha teorizzato
una cabina unica per il globo, è sempre stato orientato
ad annullare ogni cultura, ogni religione, ogni forma di autonomia
dei vari popoli ed infine, dopo le due guerre mondiali, ha fatto partire
un costante attacco alla credibilità ed all’esistenza
stessa dei vari Stati nazione.
Del
resto, già le prime logge massoniche nel ’700, professavano un intero
mondo al servizio del “Grande Architetto”,
unito verso la ricerca della verità; il progetto ha avuto un’enorme
accelerata nel ’900, prima con la creazione di istituzioni politiche
internazionali coma la Società delle Nazioni, l’Onu e
l’Ue, poi favorendo sempre di più un sistema finanziario
interdipendente e globalizzato, in cui il peso dei grandi gruppi
d’interesse scavalchi la credibilità delle stesse istituzioni
politiche.
Tali
gruppi di interesse si riuniscono, dal 1954, nel gruppo Bilderberg ed è
da queste riunioni che, spesso e
volentieri, sono state decise le linee di indirizzo da attuare al
fine di velocizzare il progetto di unità mondiale, denominato “Nuovo
Ordine Mondiale”, termine che viene usato sempre di più
nelle cancellerie di tutto il mondo.
Ma torniamo per un attimo alla frase di prima, in particolare all’ultimo verso: “…Così abbiamo ritenuto che una
singola comunità che attraversa il mondo sarebbe stata una buona cosa”,
afferma alla fine il deputato Denis Hearley; una frase aberrante in
quanto, come detto prima, la formazione di
un’unica comunità mondiale, vorrebbe dire la fine e la cancellazione
di ogni struttura societaria, di ogni elemento caratterizzante i popoli
e le nazioni, in una sola parola, vorrebbe dire
un’atomizzazione dell’umanità, un pianeta nel quale ogni cittadino
perde ogni punto di riferimento e, come già in parte sta accadendo nelle
società occidentali, diventa facile preda del gruppo
posto al comando della “comunità mondiale”.
Quella
“singola comunità che attraversa il mondo” di cui si parla nel
Bilderberg, altro non sarebbe infatti che un
regno planetario in cui multinazionali, gruppi finanziari e di
interesse coordinano ogni aspetto della vita quotidiana e non solo.
La
riunione di questo gruppo di lobby, come detto prima, si sta tenendo a
Londra in queste ore, ma presenta delle
novità rispetto agli anni passato; infatti, gli organizzatori hanno
predisposto l’incontro come un vera e propria riunione governativa, con
tanto di pass per la stampa, di calendario degli
eventi e di elenco ufficiale dei partecipanti.
Un
modo per far sembrare “normale” una riunione in cui accedono soltanto i
big del mondo economico internazionale; da
Londra, si vocifera anche di una saletta per i giornalisti ed il
clima sembra quasi di un incontro tra amici presso una comune pensione
estiva romagnola.
In
realtà, l’impressione è che il Bilderberg stia abbandonando il
Bilderberg; sembra quasi un paradosso, ma così non
è: è lo stesso caso di quando, durante una battaglia militare, un
blindato mandato in avanscoperta viene colpito dai nemici e chi lo
occupa, preferisce abbandonarlo al suo destino, cercando di
mettersi in salvo su un altro mezzo.
Dopo
anni di assoluta segretezza del Bilderberg, in cui chi ne parlava
veniva considerato un visionario o, peggio
ancora, di far uso dell’arte della dietrologia, da due anni a questa
parte questa riunione è stata letteralmente smascherata e davanti
all’evidenza non si può più negare che un qualcosa del
genere esista.
Così,
mentre prima ad essere bersagliato dai manifestanti era il G8, adesso
invece chi protesta contro un sistema del
genere, monta le tende nella città in cui si svolge il Bilderberg
che, dunque, si cerca di far passare come una normale riunione limpida e
trasparente, senza nulla di anomalo o misterioso sotto;
probabilmente però, il blindato su cui viaggiavano i membri del
gruppo, una volta scoperto, è stato lasciato e “colorato” al fine di
farlo apparire un’innocua automobile ed adesso bisogna
chiedersi in quale direzione sono andati coloro che fino all’anno
scorso, da sessant’anni a questa parte, usavano questo mezzo in gran
segreto.
Per la cronaca, gli italiani presenti alla riunione sono sette e si tratta di: Franco Bernabé (Telecom
Italia) membro anche del Consiglio direttivo, Lilli
Gruber (giornalista), Mario Monti (ex presidente del consiglio,
ministro e commissario europeo), Enrico Tommaso Cucchiani (Intesa
Sanpaolo), Gianfelice Rocca (Techint), Alberto Nagel (Mediobanca) ed
Emanuele Ottolenghi (scrittore e accademico). Da
sottolineare come l’anno scorso, nella riunione tenuta a Roma, al
posto di Monti c’era l’attuale presidente del consiglio, Enrico Letta.
In
mezzo ai 138 “invitati” del Bilderberg, spiccano tra gli altri gli
amministratori delegati di Siemens, Alcoa,
Amazon, Michelin, Shell, Heineken, Ab, e personalità di spicco di
Deutsche Bank, Barclays, Goldman Sachs, Novartis e Google, oltre a
Christine Lagarde, che dirige il fondo monetario
internazionale, l’ex numero uno della Cia, David Petraeus, e
ministri di Turchia, Svezia, Danimarca, Belgio, Norvegia, Spagna,
Polonia, Olanda e Finlandia.
Un
mix di lobby, banchieri e capi di multinazionali che fatturano da sole
più del Pil di interi Paesi africani, che
crea un senso di costernazione per chi ancora crede in una
dimensione etica ed umana del mondo; una riunione del genere, segreta o
meno, dà dimostrazione di cosa voglia significare vivere in un
mondo dominato dalla logica neo liberale ed in cui il potere
determinato dal denaro tenta di cancellare ogni residuo di libertà.
Fonte: ilfarosulmondo.it
Tratto da: frontediliberazionedaibanchieri.it
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