Bagno di sangue in Turchia, la polizia, violentissima, uccide i manifestanti
Riceviamo e pubblichiamo da Angelo Iervolino:
Bagno di sangue in Turchia la polizia uccide i manifestanti
Scontri
e uccisioni in tutta la Turchia, le foto e i video che provengono dalla
Turchia sono impressionanti. Dalle informazioni che mi sono arrivate ci
sono stati minimo 2 morti e 4 persone hanno perso la vista dopo essere
stati centrati dai candelotti lacrimogeni o proiettili di gomma sparati
dagli agenti, mentre altri 5 sono in pericolo di vita per fratture al
cranio, oltre 1700 arresti e più di 1000 feriti. La polizia è
intervenuta con i gas lacrimogeni, lanciati anche dagli elicotteri, ha
usato idranti e ha anche fatto ricorso a bastoni elettrificati, che
colpiscono con scariche anche di 40.000 volt le persone, stordendole.
In 67 città Turche contestazione anti-governo, secondo il ministro
Guler negli ultimi 4 giorni ci sono state 235 manifestazioni di protesta
in tutta la Turchia. Oltre a Istanbul e Smirne, nella Capitale Ankara
migliaia di persone hanno marciato per il centro tentando di raggiungere
il Parlamento. Nel centrale quartiere di Kizilay centinaia di persone
hanno lanciato pietre contro la polizia. Blocchi parziali per Twitter e
Facebook, il principale provider turco TTNET impedisce l'accesso a
Twitter e Facebook. Il presidente turco Abdullah Gul ha lanciato un
appello al "buon senso" e alla "calma", ritenendo che le proteste
abbiano raggiunto "un livello preoccupante" e Il premier Recep Tayyp
Erdogan ha detto: "Azioni estreme dalla polizia", ma nel frattempo non
ha fermato la polizia e gli scontri sono continuati col massacro dei
manifestanti. Molti manifestanti sventolano la bandiera nazionale, e
chiedono le dimissioni del primo ministro Recep Tayyp Erdogan. In
alcune zone della città di Istanbul i Turchi del TKP riescono a far
arretrare la polizia ecco il video:
http://www.youtube.com/watch?v=xQVfKBe8czU
Ormai in Turchia è in atto la dittatura e la repressione violenta della popolazione.
Ecco i video degli scontri:
Le
immagini contenute in queste note sono esplicite e raffigurano scene di
guerriglia in Turchia. E’ sconsigliata la visione ad un pubblico non
adulto e facilmente impressionabile.
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=JWmF1VhL3nI
http://www.youtube.com/watch?v=pfimNRrhrms&feature=youtu.be
http://www.youtube.com/watch?v=wS9MDYmEkHU
http://www.youtube.com/watch?v=-o__sPsaclM
https://www.facebook.com/photo.php?v=546806192054026&set=vb.217514361649879&type=2&theater
http://vimeo.com/67432788
http://vimeo.com/67480646
https://www.facebook.com/photo.php?v=10151648526182702
Notizie Ansa:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/06/01/Turchia-nuovi-scontri-Gezi-Park-decine-feriti-_8802695.html
L'ufficio
di Amnesty International a Istanbul, nei pressi di piazza Taksim, è
stato trasformato in una sorta di pronto soccorso per fornire aiuto ai
feriti degli scontri della notte scorsa tra manifestanti e polizia. Lo
ha detto all'ANSA, in un colloquio telefonico, il portavoce di Amnesty
Italia, Riccardo Noury. "Anche la nostra sede è stata raggiunta dai fumi
dei lacrimogeni" e sono "una ventina i volontari - tutto personale
medico - che hanno curato decine di feriti, tra i quali alcuni bambini",
ha raccontato Noury, riferendo di maltrattamenti e abusi della polizia
nei confronti degli arrestati. "I manifestanti fermati sono stati tenuti
in massa, fino a 12 ore, nei blindati della polizia senza acqua, cibo e
senza servizi igienici", ha detto ancora il portavoce di Amnesty
raccontando anche di "violenze nella stazione di polizia vicino a piazza
Taksim e nella stazione centrale di polizia di Istanbul". Secondo fonti
mediche, ha precisato Noury, "lacrimogeni sono stati lanciati anche
all'ingresso degli ospedali" e la polizia "ha arrestato feriti che
necessitavano di cure".
Ecco le informazioni trovate sul perché degli scontri:
Migliaia
di persone stanno manifestando a Istanbul da venerdì 28 maggio per
impedire la distruzione di uno dei parchi più importanti della città, il
Taksim Gezi park, per fare posto a una caserma militare, un centro
commerciale e una moschea secondo il piano voluto dal primo ministro
Recep Tayyip Erdogan, ex sindaco di Istanbul, che vorrebbe trasformarla
in una delle “capitali del mondo”. Nel piano, infatti, è prevista anche
la costruzione del terzo ponte per collegare la parte europea a quella
asiatica e la realizzazione di uno degli aeroporti più grandi del mondo.
La storia del Taksim Gezi park
Il
Gezi park è un parco che si trova a fianco di piazza Taksim, nel
distretto di Beyoglu. Ospita circa 600 alberi ed è una delle aree verdi
storiche della città turca. Il parco, costruito sulla base del piano
dell’architetto francese Henri Prost, è stato aperto al pubblico per la
prima volta nel 1943 con il nome di Inonu park, in onore del secondo
presidente turco Ismet Inonu che ha guidato il paese dal 1938 al 1950.
La sua realizzazione, però, è stata voluta dal padre della Repubblica e
primo presidente, Mustafa Kemal Ataturk, e ha comportato la demolizione
di una caserma militare nel 1940, la stessa che ora vorrebbe essere
ricostruita al posto del parco. Nel corso degli anni la sua estensione è
stata ridotta più volte per fare spazio a diverse strutture alberghiere
pur rimanendo uno dei luoghi più importanti e amati dai cittadini di
Istanbul per rilassarsi e incontrarsi.
L’esplosione delle proteste
Le
proteste si sono intensificate nella giornata di venerdì 31 maggio dopo
che alla polizia è stato ordinato di usare la forza per sgomberare le
tende dei manifestanti, per la maggior parte pacifici, e costringerli ad
abbandonare il parco anche attraverso l’utilizzo di idranti,
lacrimogeni e spray urticanti. I feriti causati dagli scontri sarebbero
già più di un centinaio, alcuni in gravi condizioni. Tra questi ci
sarebbero anche giornalisti, fotografi e due deputati dell’opposizione
al governo guidato da Erdogan. Dopo le prime notizie arrivate da
Istanbul, cortei di solidarietà si sono tenuti anche ad Ankara, capitale
della Turchia, e in una decina di altre città. La lotta per la difesa
di un parco si sta trasformando in qualcosa di più ampio.
Secondo
il corrispondente dalla Turchia di Euronews, le proteste “sono iniziate
contro un progetto di urbanizzazione, ma poi il carattere della
mobilitazione è cambiato. Gran parte dei manifestanti non sono solo
contrari al progetto ma protestano contro il comportamento del governo
che non prende mai in considerazione il punto di vista dei cittadini”.
Erdogan,
il cui atteggiamento è stato da sempre considerato troppo autoritario
da parte dei partiti di opposizione, ha dichiarato di voler proseguire
nella realizzazione del progetto di trasformazione di Istanbul a
prescindere da cosa facciano i manifestanti. Inoltre ha affermato che le
proteste sono di natura politica e non hanno nulla a che vedere con la
distruzione del parco.
Altre fonti informative:
http://andreainforma.blogspot.it/2013/06/la-primavera-turca-sboccia-al-gezi-park.html
Per ulteriori informazioni , leggere qui:
Angelo Iervolino
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