Un’Europa assetata dei nostri soldi. Vuol continuare a sperperare
Di Matteo Corsini
Devo premettere che Daniel Cohn-Bendit è il prototipo del politicante europeo che mi risulta più indigesto: Ecco quel che ha detto: ”Quando parliamo di frode ed evasione parliamo di una perdita annuale equivalente al bilancio della Ue per i prossimi 7 anni, ossia di circa 1.000 miliardi di euro. Il vertice Ue deve impegnarsi con forza per mettere in atto regole semplici come un sistema automatico di scambio di informazioni tra paesi per i depositi, in particolare delle imprese.”
Da buon ex sessantottino, ha avuto un percorso evolutivo che lo ha portato dal contestare lo Stato ad avvinghiarsi avidamente a una poltrona pagata dai contribuenti europei. Ne abbiamo parecchi anche in Italia. In questi giorni, proprio dall’Europa arrivano nuove dichiarazioni di guerra all’evasione fiscale, uno degli argomenti sul quale tutte le divisioni tra schieramenti politici vengono superate in nome dell’aumento del bottino da amministrare (sperperare?).
Si sentono dichiarazioni allucinanti e spudorate, del tipo “rivogliamo i nostri soldi”, lanciata da un altro esponente socialdemocratico. Il senso della misura mi pare ormai del tutto inesistente. E’ comunque chiaro che costoro ritengano che i beni di cittadini e imprese siano in realtà una loro proprietà, e che possano prelevarne quanto vogliono. Ufficialmente “per rilanciare la crescita e l’occupazione” (mantra tanto usato quanto inutile e dannoso), in realtà per continuare ad espandere il loro potere e andare avanti – crisi o non crisi – a mantenere una struttura sempre più pletorica e per di più inutilmente divisa tra Bruxelles e Strasburgo, circostanza che costa centinaia di milioni all’anno, ma che è da “populisti” mettere in discussione.
Fonte: http://www.lindipendenza.com/evasione-europa-soldi-corsini/
Devo premettere che Daniel Cohn-Bendit è il prototipo del politicante europeo che mi risulta più indigesto: Ecco quel che ha detto: ”Quando parliamo di frode ed evasione parliamo di una perdita annuale equivalente al bilancio della Ue per i prossimi 7 anni, ossia di circa 1.000 miliardi di euro. Il vertice Ue deve impegnarsi con forza per mettere in atto regole semplici come un sistema automatico di scambio di informazioni tra paesi per i depositi, in particolare delle imprese.”
Da buon ex sessantottino, ha avuto un percorso evolutivo che lo ha portato dal contestare lo Stato ad avvinghiarsi avidamente a una poltrona pagata dai contribuenti europei. Ne abbiamo parecchi anche in Italia. In questi giorni, proprio dall’Europa arrivano nuove dichiarazioni di guerra all’evasione fiscale, uno degli argomenti sul quale tutte le divisioni tra schieramenti politici vengono superate in nome dell’aumento del bottino da amministrare (sperperare?).
Si sentono dichiarazioni allucinanti e spudorate, del tipo “rivogliamo i nostri soldi”, lanciata da un altro esponente socialdemocratico. Il senso della misura mi pare ormai del tutto inesistente. E’ comunque chiaro che costoro ritengano che i beni di cittadini e imprese siano in realtà una loro proprietà, e che possano prelevarne quanto vogliono. Ufficialmente “per rilanciare la crescita e l’occupazione” (mantra tanto usato quanto inutile e dannoso), in realtà per continuare ad espandere il loro potere e andare avanti – crisi o non crisi – a mantenere una struttura sempre più pletorica e per di più inutilmente divisa tra Bruxelles e Strasburgo, circostanza che costa centinaia di milioni all’anno, ma che è da “populisti” mettere in discussione.
Fonte: http://www.lindipendenza.com/evasione-europa-soldi-corsini/
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