Spedali Civili di Brescia: manifestazione per riportare a casa il bimbo di 7 anni
Dopo la denuncia di abusi sessuali subiti all’asilo è stato tolto alla mamma, sedato pesantemente e ricoverato in una struttura psichiatrica contro la sua volontà
Brescia. Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ha organizzato una manifestazione che si terràsabato 25 maggio alle ore 15.30 davanti agli Spedali Civili di Brescia affinché sia risolta velocemente la vicenda di un bambino di soli 7 anni sedato pesantemente e ricoverato contro la sua volontà in una struttura psichiatrica per ragazzi dai 12 ai 18 anni. Alcuni anni fa Gianni (nome di fantasia) aveva riportato con dovizia di particolari degli episodi di abuso sessuale subiti nell’asilo che frequentava. Purtroppo non è stato creduto. Sembra piuttosto che le istituzioni si siano accanite “contro” il bambino. Invece di ascoltarlo e aiutarlo a superare le sue difficoltà è stato tolto alla famiglia e, di fronte alle sue proteste, è stato ricoverato in psichiatria con un “grave disturbo esplosivo del comportamento e dell’umore”. Non sta venendo ascoltato e compreso ma sedato pesantemente con Risperdal, un potente antipsicotico, e Depakin, un antiepilettico con funzioni sedative.
Secondo i medici degli Spedali Civili di Brescia le lamentele del bambino in merito a un "abuso subito all’asilo e alla separazione dalla madre per essere rinchiuso in comunità o in ospedale", sono dei "pensieri privi di nessi logici con vissuti traumatici non sequenziali", mentre le affermazioni del bambino: "mi avete traumatizzato" e "mi volete fare del male" sono considerate di "tipo persecutorio". Forse per un bambino è difficile capire che l’essere strappato dalla mamma, sedato violentemente e rinchiuso in un ospedale psichiatrico non sia una persecuzione, e starebbe piuttosto ai professionisti dell’ospedale di Brescia ascoltare e comprendere il bambino evitando di traumatizzarlo. Secondo l’avvocato della mamma, Francesco Miraglia:
È necessario che venga fatta luce velocemente sugli aspetti relativi alle accuse di pedofilia nell’asilo frequentato dal minore, sulle misure "coercitive" intraprese nei confronti del minore e sull’utilizzo indiscriminato di farmaci per sedare un bambino in così tenera età. Se sono stati fatti degli errori devono essere corretti velocemente per il bene del bambino. Ci rivolgeremo alle autorità preposte affinché venga fatta chiarezza.
A nostro avviso il trattamento subito da questo bambino è figlio di un’impostazione culturale tipica della psichiatria organicista che vede l’uomo come un "animale" da trattare, piuttosto che come un essere spirituale da comprendere e aiutare. E forse non è un caso che proprio l’unità di Neuropsichiatria Infantile del Polo Ospedaliero UONPIA degli Spedali Civili di Brescia stia organizzando per il 29 maggio, assieme all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, il convegno sulla controversa "malattia psichiatrica" dei bambini troppo vivaci: “ADHD: per una condivisione dei percorsi diagnostico-terapeutici”. Questa presunta "malattia" ha sollevato molte critiche. Recentemente il settimanale Der Spiegel ha pubblicato un articolo in cui lo psichiatra statunitense Leon Eisenberg, padre scientifico dell’ADHD, affermava nella sua ultima intervista che: “L’ADHD è il principale esempio di una malattia inventata”.
Inoltre questa controversa "malattia psichiatrica" apre la strada alla medicalizzazione della scuola e alla psichiatrizzazione dei bambini, e soprattutto all’introduzione degli psicofarmaci in ambito minorile. Il convegno del 29 maggio precede il IV Congresso Mondiale "Il disturbo ADHD dall'infanzia all'età adulta" che si terrà dal 6 al 9 Giugno a Milano. Sponsor principale del convegno: Shire AG; sponsor maggiore: Eli Lilly and Company; sponsor generali: MEDICE Arzneimittel Pütter GmbH & Co. KG, SensoDetect AB (publ), Vifor Pharma e Wisepress Ltd. A nostro avviso è un chiaro tentativo di conquista del mercato dei bambini affetti da questa presunta malattia da parte delle case farmaceutiche. Se non argineremo il trend promosso all’interno della psichiatria italiana, presto potremo ritrovarci con centinaia di migliaia di bambini sottoposti a trattamenti farmacologici come sta già avvenendo negli Stati Uniti. Ci auguriamo che a Brescia non ci si stia avviando sulla stessa strada.
La manifestazione di sabato è solo la prima di una serie di iniziative che il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani intraprenderà per difendere Gianni e molti altri bambini come lui. E continueremo la battaglia finché non sarà fatta luce su tutta la vicenda e finché non sarà restituito alla sua famiglia e a una vita serena.
Silvio De Fanti
Vicepresidente del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Vicepresidente del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Fonte: http://www.ccdu.org/comunicati/brescia-manifestazione-riportare-casa-bimbo-7-anni
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