Reinhart e Rogoff attaccano Krugman ma inciampano nei dati sull'Italia
Di David Rosnick
Carmen Reinhart [e Kenneth Rogoff]- quella del famigerato errore con Excel – ha scritto una lettera aperta a Paul Krugman evidenziando il suo “comportamento spettacolarmente incivile” e che la sua “caratterizzazione del nostro lavoro è selettiva e superficiale”. [Reinhart e Rogoff si riferiscono specialmente a questo articolo di Krugman, ndr] In particolare, Reinhart risponde a Krugman sull’Italia:
“Tuttavia, [il calo dei tassi di interesse nell' "Italia ad alto debito"] ha significato rinforzare il tuo punto di vista, fortemente sostenuto, circa il fatto che l’elevato debito non è un problema (anche per l’Italia) e che la causalità va esclusivamente dalla crescita lenta al debito. Non menzioni che in questa miracolosa economia il PIL è diminuito di oltre il 2 per cento nel 2012 e si prevede una riduzione di una quantità analoga quest’anno. Altrove hai affermato che sei sicuro che il problema secolare della crescita del rapporto debito/pil, che risale agli anni ’90, è puramente un caso di crescita lenta che causa debito elevato. Questa affermazione è molto discutibile.”
Infatti, Reinhart recentemente ha citato l’Italia come esempio di un “più recente episodio di balzo del debito pubblico”. Ella cita un altro paper per rinforzare sua affermazione sul fatto che le prove dimostrano che la direzione di causalità va dall’alto debito al rallentamento della crescita. Ma persino un esame superficiale dei dati smentisce questo argomento.
La Figura 1 mostra i dati dal paper di Reinhart nel Journal of Economic Perspectives e mostra molto chiaramente che l’Italia incrementa il suo debito dopo che la crescita è rallentata in modo significativo, non il contrario. Infatti, quando la crescita è rallentata nel 1974, il debito/PIL in Italia era solo il 41,3 per cento. L’Italia non ha raggiunto il 90 per cento dil debito/PIL fino al 1988, circa 14 anni dopo.
Infatti, vi è una chiara associazione nei dati del dopoguerra in Italia tra alto debito e crescita lenta, ma essi raccontano chiaramente una storia molto diversa da quella che Reinhart vorrebbe farci credere.
Nel 1947-1974 la crescita economica reale in Italia in media è stata del 5,8% l’anno. Nel corso del periodo 1975-1988 (quando il debito in Italia è cresciuto dal 41,3% al 90,9% del PIL), la crescita economica media è stato solo del 2,7% l’anno, un calo di 3,2 punti percentuali. E’ chiaro, sulla base dei dati di Reinhart, che il debito elevato non avrebbe potuto causare questo rallentamento della crescita economica in Italia, anche se il periodo di basso debito in Italia è associato ad una crescita molto più veloce.
Né l’Italia è l’unico esempio. In tutti e quattro gli esempi recenti di paesi avanzati con episodi di alto debito, il rallentamento precede l’aumento del debito.
Anche se meno ovvio, per il Belgio la maggior parte dell’incremento del debito/PIL è avvenuto negli anni ’80 ed è stato in gran parte il risultato di una discontinuità nelle serie dei dati. Secondo i dati sul sito web di Reinhart e Rogoff, il debito pubblico lordo del Belgio era il 62,5% del PIL nel 1970 e la caduta (il debito/PIL si attesta al 57,8% nel 1974, il PIL reale ha raggiunto il picco quell’anno). Tuttavia, dal picco del PIL reale nel 1948 al picco nel 1974, la crescita economica media in Belgio è stata del 4,2% l’anno. Quando l’economia ha toccato il fondo nel 1975, il debito era solo il 54,4% del PIL e non ha raggiunto il 90% fino al 1983. E nel 1975-1983 la crescita media è stata solo il 2,2 per cento all’anno. Per gli altri paesi, è ancora più evidente che le economie hanno rallentato ben prima di raggiungere alti livelli di debito.
Chiaramente, Reinhart dovrebbe guardare con attenzione ai propri dati prima di scagliarsi contro Krugman.
(traduzione a cura di www.keynesblog.com)
Fonte: http://polemos-war.blogspot.it/2013/05/reinhart-e-rogoff-attaccano-krugman-ma.html
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