Più regole a banche e finanza o la ripresa resta un miraggio
L'articolo che vi proponiamo di seguito è datato 26 Luglio 2012, ma riguarda una questione attuale come non mai: la necessità di regolare le banche e la finanza, separando le banche dedite al credito e alla gestione del risparmio da quelle che realizzano profitti sulla speculazione e sulla cosiddetta "finanza creativa", che dovrebbe essere chiamata "finanza distruttiva"...
Di Elena Comelli - scenarieconomici.com
«Il rigore chiesto dai mercati sta trascinando l’Europa in una
spirale recessiva». Fabio Sdogati, professore di Economia Politica al
Politecnico di Milano, è convinto che questo circolo vizioso vada
spezzato.
Come?
«Basta tagli. Bisogna riequilibrare il carico fiscale, tassando i
grandi patrimoni per dare un po’ di fiato alle classi medie e ai gruppi
sociali meno abbienti, come aveva promesso Mario Monti in novembre.
Aveva detto che non si sarebbe spinto fino a una patrimoniale, ma
avrebbe preso provvedimenti con ricadute analoghe. Invece finora non si è
visto nulla».
E poi?
«Poi con quei soldi bisogna mettere in atto una politica economica
espansiva. Se l’economia si ferma anche le casse dello Stato ne soffrono
e quindi il debito non si riduce in questo modo. Bisogna ripensare le
politiche fiscali, che vanno concordate a livello europeo. Ormai non ci
sono più gli Stati nazionali nel senso classico del termine, per cui ci
vuole anche un’unione fiscale».
Prima di arrivarci, però, saremo in bancarotta...
«Non penserà che bastino i tagli della spending review per ridurre
un debito pubblico di duemila miliardi di euro. Ci vuol altro! Ormai il
nostro debito supera il 120% del Pil, ma questo dipende soprattutto dal
fatto che il Pil non cresce. Se Monti riprendesse a premere sugli altri
capi di Stato europei in favore della crescita, come aveva fatto
all’inizio, almeno si rimetterebbero in moto gli investimenti. Con dei
tassi così bassi è molto strano che le aziende non investano. Questo
atteggiamento prudente si spiega con la scarsa fiducia nel futuro, non
con la mancanza di liquidità».
Sarà difficile convincere i tedeschi ad rinunciare al rigore...
«Ma l’enormità del nostro debito pubblico non dipende dal fatto che
viviamo al di sopra dei nostri mezzi, ma dalle sacche di evasione
fiscale e dalle grandi ricchezze nascoste. Sono quelle che bisogna
andare a scovare, mettendo in atto anche una regolamentazione più
stringente del sistema bancario e dei mercati finanziari, come quella
attuata negli anni Settanta, quand’era a capo della Fed, da Paul
Volcker, oggi consigliere di Barack Obama per la ripresa economica».
I mercati non amano Volcker...
«Ma lo temono. Con una una stretta regolatoria sulle banche e i
mercati finanziari, in combinazione con delle politiche fiscali
espansive, si potrebbe rimettere in piedi l’economia in modo molto più
efficace di quanto si stia facendo oggi in Europa».
Elena Comelli
Fonte: http://www.scenarieconomici.com/index.php?option=com_k2&view=item&id=34:piu-regole-a-banche-e-finanza-o-la-ripresa-resta-un-miraggio&Itemid=584&lang=it
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