Furti alimentari, i casi più insoliti
Gli effetti della crisi economica si fanno sentire per
tutti. E toccano anche i generi di prima necessità. Non meraviglia,
quindi, che siano in aumento un po’ ovunque i furti nei supermercati di
chi non ha i soldi per fare la spesa. Più sorprendente, invece, quanto
successo ad uno autotrasportatore tedesco, che aveva lasciato il proprio
veicolo nell’area di parcheggio di Kirchheimer, a nord di Francoforte, a
causa del divieto di circolazione nel fine settimana. Il lunedì mattina
il camionista ha trovato il rimorchio del suo camion svuotato della sua
merce, ben 5 tonnellate di Nutella.
Al di là del valore di quanto rubato, circa 15mila euro, l’episodio è solo l’ultimo di una serie che, nel giro di pochi mesi, ha visto sottrarre da un altro camion 5 tonnellate di caffè per un valore di 30mila euro e da un altro autoarticolato 34mila lattine di un Energy-Drink.
Ma non è il solo caso. Continua a leggere...
Al di là del valore di quanto rubato, circa 15mila euro, l’episodio è solo l’ultimo di una serie che, nel giro di pochi mesi, ha visto sottrarre da un altro camion 5 tonnellate di caffè per un valore di 30mila euro e da un altro autoarticolato 34mila lattine di un Energy-Drink.
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I casi insoliti di furti alimentari non si limitano alla Germania. Se attraversiamo l’Oceano Atlantico e andiamo nel vasto Canada, cambiano solo i gusti dei ladri. Nel deposito di St. Louis de Blandford, a nord est di Montréal, infatti, sono state rubate diverse tonnellate di sciroppo d’acero. Il danno è di milioni di dollari, anche perché il prodotto sottratto è di alto valore.
Basti pensare che dal 1940 in poi il Canada ha superato gli Stati Uniti nella produzione di sciroppo d’acero e il Québec ora detiene il 75 per cento della produzione mondiale. E questo particolare sciroppo, che si ottiene facendo bollire la linfa dell’acero da zucchero e dell’acero nero, ormai ha superato anche i confini del Nord America. Il successo del prodotto, la cui disponibilità è soggetta anche alle condizioni climatiche, è in crescita esponenziale soprattutto in Giappone.
Vai alla prossima storia: questa volta hanno rubato...
In questa speciale lista dei Paesi “incriminati” non poteva mancare l’Italia. A Santa Lucia di Piave, in provincia di Treviso, ignoti hanno svuotato le celle frigorifere della Valsana, azienda distributrice di formaggi, salumi ed altre specialità alimentari in tutto il Bel Paese. Il valore dei prodotti raggiungeva i 100mila euro.
Un lavoro da professionisti se si considera che i ladri, dopo aver disattivato i sistemi antintrusione, si sono appropriati solo di cibi di qualità, come certi tipi di prosciutto cotto e di formaggio grana.
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Se ci si sposta solo di pochi chilometri, a Conselve, in provincia di Padova, le scelte di chi ruba si orientano sulla pasta fresca, meglio se si tratta di tortellini. Questa volta, poi, erano un magazziniere e un venditore, due dipendenti di fiducia del Pastificio Ferrarese, a danneggiare la propria azienda.
La merce sottratta, fino ad un quintale al giorno per un valore di migliaia di euro, veniva piazzata a negozi compiacenti. In Italia a volte ci si accontenta di rubare i polli. Comunque ladri, e non di poco conto, erano quelli che a Gragnano, in provincia di Napoli, hanno approfittato delle scorse feste natalizie per prelevare capponi, anatre e faraone per un valore di 2mila euro.
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Sempre nel periodo natalizio, ma del 2011, il “virus” dei furti alimentari si diffuse perfino nella civilissima e ambientalista Norvegia. Nella terra vichinga la scarsità di burro mise in allarme l’intera popolazione, impegnata nella preparazione dei dolci tipici del periodo. Così, tra appelli ai vicini scandinavi e motivazioni socio-economiche, si tornò al mercato nero, al contrabbando e alla speculazione. I casi appena citati rientrano in attività illecite più o meno di lunga data, ma c’è un tipo di furto alimentare che si sta facendo strada sempre di più in Europa. E’ il cosiddetto land grabbing, il fenomeno per cui le terre abbandonate, coltivate e riportate alla fertilità dai contadini, vengono reclamate dai vecchi e ricchi proprietari per venderle al miglior offerente. Se fino a poco tempo fa questa operazione era compiuta dai Paesi occidentali ai danni del Terzo mondo, ora a pagarne le spese sono anche i lavoratori della terra della cattolica Spagna. Il rischio è di vedersi privati dei propri diritti e del proprio lavoro. Sicuramente il furto più grave.
Fonte: http://it.notizie.yahoo.com/foto/mentre-il-fondo-monetario-internazionale-conferma-la-recessione-photo-120000908.html
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