Borghezio: "Cipro è un test per capire se l'esproprio di beni privati si può fare senza provocare rivoluzioni"
Di seguito il comunicato stampa dell'eurodeputato leghista Mario Borghezio
Bruxelles, 11.04.2013
Alla conferenza stampa mensile della BCE il 4 aprile, Mario Draghi si è alterato quando gli è stato ripetutamente chiesto se la confisca dei conti a Cipro rappresenti un modello per l'intera Eurozona. In effetti, il testo della direttiva UE in esame al Parlamento Europeo prescrive esattamente ciò che è stato fatto a Cipro. Lo stesso Draghi ha sollecitato il Parlamento e il Consiglio UE ad approvare la direttiva ben prima della data pianificata, e cioè "già nel 2014".
Il testo della direttiva sulla "liquidazione bancaria" riflette l'input del lavoro svolto dal Financial Stability Board sotto Draghi e della Banca per i Regolamenti Internazionali (che ospita il FSB): è come se recasse la firma di Mario Draghi, in veste di capo del FSB e della BCE.
La direttiva è stata presentata nel giugno 2012 e propone che i depositi non protetti (al di sopra dei 100 mila euro) potranno essere confiscati per salvare ("bail-in") le banche in difficoltà. Mentre afferma in termini generali che i depositi protetti non saranno inclusi nel capitale del bail-in, essa ne esclude anche i derivati, se la loro inclusione minaccia la stabilità del sistema. Nella Sezione 5, Articolo 38, 3 della legge, si afferma che "Laddove le autorità applicano lo strumento del bail-in, esse possono escludere dall'applicazione dei poteri di conversione [in azioni] e di cancellazione l'esposizione in derivati che non rientra nell'ambito del punto (d) del paragrafo 2 [esposizione con scadenza originaria di meno di un mese], se tale esclusione è necessaria o idonea per raggiungere gli obiettivi specificati nei punti (a) e (b) dell'Articolo 26".
Quali sono questi obiettivi? "Gli obiettivi della liquidazione. sono: (a) assicurare la continuità delle funzioni critiche; (b) evitare effetti negativi significativi sulla stabilità finanziaria, come ad esempio impedire il contagio, e mantenere la disciplina di mercato".
In altre parole, qualora la cancellazione del debito finanziario minacci la stabilità del sistema, quel debito deve essere pagato - s'intende, con i soldi dei risparmiatori.
Cipro è un test indispensabile per capire se l'esproprio di beni privati si può fare senza provocare rivoluzioni.
On. Mario Borghezio
Bruxelles, 11.04.2013
Alla conferenza stampa mensile della BCE il 4 aprile, Mario Draghi si è alterato quando gli è stato ripetutamente chiesto se la confisca dei conti a Cipro rappresenti un modello per l'intera Eurozona. In effetti, il testo della direttiva UE in esame al Parlamento Europeo prescrive esattamente ciò che è stato fatto a Cipro. Lo stesso Draghi ha sollecitato il Parlamento e il Consiglio UE ad approvare la direttiva ben prima della data pianificata, e cioè "già nel 2014".
Il testo della direttiva sulla "liquidazione bancaria" riflette l'input del lavoro svolto dal Financial Stability Board sotto Draghi e della Banca per i Regolamenti Internazionali (che ospita il FSB): è come se recasse la firma di Mario Draghi, in veste di capo del FSB e della BCE.
La direttiva è stata presentata nel giugno 2012 e propone che i depositi non protetti (al di sopra dei 100 mila euro) potranno essere confiscati per salvare ("bail-in") le banche in difficoltà. Mentre afferma in termini generali che i depositi protetti non saranno inclusi nel capitale del bail-in, essa ne esclude anche i derivati, se la loro inclusione minaccia la stabilità del sistema. Nella Sezione 5, Articolo 38, 3 della legge, si afferma che "Laddove le autorità applicano lo strumento del bail-in, esse possono escludere dall'applicazione dei poteri di conversione [in azioni] e di cancellazione l'esposizione in derivati che non rientra nell'ambito del punto (d) del paragrafo 2 [esposizione con scadenza originaria di meno di un mese], se tale esclusione è necessaria o idonea per raggiungere gli obiettivi specificati nei punti (a) e (b) dell'Articolo 26".
Quali sono questi obiettivi? "Gli obiettivi della liquidazione. sono: (a) assicurare la continuità delle funzioni critiche; (b) evitare effetti negativi significativi sulla stabilità finanziaria, come ad esempio impedire il contagio, e mantenere la disciplina di mercato".
In altre parole, qualora la cancellazione del debito finanziario minacci la stabilità del sistema, quel debito deve essere pagato - s'intende, con i soldi dei risparmiatori.
Cipro è un test indispensabile per capire se l'esproprio di beni privati si può fare senza provocare rivoluzioni.
On. Mario Borghezio
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