O'Neill: "Non esultate, è ancora troppo presto"
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La crescita economica degli Stati Uniti dovrà accelerare per riuscire a giustificare un aumento dello Standard & Poor 500 che potrebbe toccare anche il massimo di 1600, mentre attualmente si trova a 1.563,23 e cioè a - del 3% dal record, grazie a un rialzo del 9,6% dall’inizio dell’anno. Questa l’opinione di Jim O'Neill, presidente di Goldman Sachs Asset Management.
Ma ovviamente anche in questo caso si pone la questione del divario tra una crescita del pil Usa al di sotto della soglia minima dell‘1,9% per il 2013 e di poco superiore al 2,6% per l’anno prossimo. Come conciliare i due estremi? Un tetto di 1.600 corrisponderebbe a un pil a +4% e oltre, mentre noi non staremo nemmeno alla metà, sempre che tutto vada come previsto perchè le conseguenze di sequester e fiscal cliff devono ancora farsi sentire in tutto.
Quindi le cose sono due: o l’economia cresce (il che è anche fattibile visto il trend positivo) oppure gli attuali, e con ogni probabilità anche futuri, livelli nn saranno sostenibili a lungo creando poi la voragine visto che il rialzo non sarà altro che frutto di speculazione. Nel primo caso, però, l’economia dovrà darsi un’accelerata che matematicamente è difficile da concepire: l’indice S&P500, che è più che raddoppiato dal minimo nel corso del 2009, non si specchia in una disoccupazione che ha messo 40 mesi a scendere dall’8% nonostante gli stimoli della Fed.
Tutto si basa sul fatto, appunto che una volta tolti gli elementi di speculazione, il mercato perde anche le ragioni stesse del suo essere. Quindi l’unica strada sarebbe una presenza del QE continuata nel frattempo che il lungo cammino (lento) dell’economia non sarà sufficientemente maturo per riuscire a colmare il gap della speculazione.
Fonte: http://www.trend-online.com/prp/record-sp-jim-oneill/
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