Sesso, magia e truffe: scoperta a Matera la Setta degli orrori, sette arresti
«Lui resta, si deve abituare a queste cose». Si parla di un bambino di cinque anni, figlio del mago di una vera e propria «setta», costretto ad assistere a una violenza sessuale: È solo un frammento «del mosaico degli orrori» scoperto dalla Polizia, a Matera, che ha coinvolto sei «discepoli» e decine di vittime, che hanno subito per anni estorsioni, minacce e ricatti, versando al gruppo decine di migliaia di euro per magie, riti «voodoo», pozioni e richieste di guarigioni.
GLI ARRESTI: IL MAGO 'SAL' Sette le persone finite agli arresti: cinque in carcere, due ai domiciliari. L'operazione «Agates» - illustrata stamani, a Potenza, nel corso di un incontro con i giornalisti, dal procuratore della Repubblica di Potenza, Laura Triassi, e dal dirigente della squadra mobile di Matera, Nicola Fucarino - prende il nome dallo «spirito» a cui si rivolge il mago «Sal», di 66 anni, tarantino di origine ma a Matera da anni, a capo della setta (cinque delle persone coinvolte sono in carcere, altre due agli arresti domiciliari). Ma lui non è il classico mago «imbonitore» e teatralmente televisivo, o con annunci sui giornali. Ha un altro lavoro, e negli anni ha costituito nell'ombra la «setta esoterica» coinvolgendo anche, in alcuni casi, quelle che erano le sue prime vittime, e che poi si sono trasformate in discepoli e sacerdotesse di «Agates». Sono loro a cercare, poi, altre vittime, sei quelle certe dal 2007, ma decine secondo gli investigatori: questo avveniva per diretta conoscenza, o con veri e propri «stazionamenti» davanti alle Caritas o alle associazioni di sostegno. Si tratta, infatti, di persone con problemi fisici o psichici (depressione o alcolismo, in particolare), con delusioni d'amore o con richieste di guarigione.
IL METODO DELLA SETTA Pretendevano prima i soldi (fino a 20 mila euro e gioielli per «salvare» un bambino gravemente malato), e poi il sesso, strappato con la violenza - a volte la vittima era incosciente per l'abuso di alcol e «offerta ad altre persone» - e la minaccia di diffondere foto e video ai familiari. Ciò ha impedito le denunce dirette: le indagini sono cominciate da «voci» su messe nere nei pressi del cimitero di Matera, dove gli investigatori hanno ritrovato rosari e immagini sacre bruciate, per poi scoprire pratiche «voodoo», con le classiche bambole e riti di sesso. Con la presenza, a volte, anche del figlio di «Sal», a cui una delle donne aveva chiesto di allontanarsi. Dal mosaico descritto dagli inquirenti emerge quindi un «inferno degli orrori», con pozioni composte da liquidi organici, e poi vendute a caro prezzo, e stupri a cui erano costrette le vittime, o perchè volevano uscire dal tunnel delle minacce, o perchè non potevano più pagare il mago. In alcuni casi le donne, ridotte quindi in una vera schiavitù, venivano anche «usate» per pagare i conti della setta, e «offerte» a gestori di ristoranti o a fornitori in auto o nelle campagne del Materano.
Fonte: leggo.it
GLI ARRESTI: IL MAGO 'SAL' Sette le persone finite agli arresti: cinque in carcere, due ai domiciliari. L'operazione «Agates» - illustrata stamani, a Potenza, nel corso di un incontro con i giornalisti, dal procuratore della Repubblica di Potenza, Laura Triassi, e dal dirigente della squadra mobile di Matera, Nicola Fucarino - prende il nome dallo «spirito» a cui si rivolge il mago «Sal», di 66 anni, tarantino di origine ma a Matera da anni, a capo della setta (cinque delle persone coinvolte sono in carcere, altre due agli arresti domiciliari). Ma lui non è il classico mago «imbonitore» e teatralmente televisivo, o con annunci sui giornali. Ha un altro lavoro, e negli anni ha costituito nell'ombra la «setta esoterica» coinvolgendo anche, in alcuni casi, quelle che erano le sue prime vittime, e che poi si sono trasformate in discepoli e sacerdotesse di «Agates». Sono loro a cercare, poi, altre vittime, sei quelle certe dal 2007, ma decine secondo gli investigatori: questo avveniva per diretta conoscenza, o con veri e propri «stazionamenti» davanti alle Caritas o alle associazioni di sostegno. Si tratta, infatti, di persone con problemi fisici o psichici (depressione o alcolismo, in particolare), con delusioni d'amore o con richieste di guarigione.
IL METODO DELLA SETTA Pretendevano prima i soldi (fino a 20 mila euro e gioielli per «salvare» un bambino gravemente malato), e poi il sesso, strappato con la violenza - a volte la vittima era incosciente per l'abuso di alcol e «offerta ad altre persone» - e la minaccia di diffondere foto e video ai familiari. Ciò ha impedito le denunce dirette: le indagini sono cominciate da «voci» su messe nere nei pressi del cimitero di Matera, dove gli investigatori hanno ritrovato rosari e immagini sacre bruciate, per poi scoprire pratiche «voodoo», con le classiche bambole e riti di sesso. Con la presenza, a volte, anche del figlio di «Sal», a cui una delle donne aveva chiesto di allontanarsi. Dal mosaico descritto dagli inquirenti emerge quindi un «inferno degli orrori», con pozioni composte da liquidi organici, e poi vendute a caro prezzo, e stupri a cui erano costrette le vittime, o perchè volevano uscire dal tunnel delle minacce, o perchè non potevano più pagare il mago. In alcuni casi le donne, ridotte quindi in una vera schiavitù, venivano anche «usate» per pagare i conti della setta, e «offerte» a gestori di ristoranti o a fornitori in auto o nelle campagne del Materano.
Fonte: leggo.it
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