Marra: "Fine del grillismo e scacco matto al sistema politico. Inevitabilità, ora, del vero cambiamento."
Riceviamo e pubblichiamo:
Grillo, anche lui di fatto un bilderberghino, eviterà – c'è da ritenere – di andare al governo per non essere coinvolto nel suo fallimento e cercare così di presentarsi di nuovo come dissidente alle prossime, imminenti elezioni.
Un artifizio, quello di Grillo, che comunque non sarebbe durato, perché neanche Cinque Stelle, come ogni altro partito del PUB – il Partito Unico Banche – è in grado di risolvere nulla, ma che per durare almeno un po' sarebbe occorso battesse le coalizioni PD e PDL alla Camera e al Senato e prendesse il premio di maggioranza.
Cosa che, alle prossime elezioni, non gli riuscirà più, perché, se affronterà le banche e il Bilderberg, essi lo elimineranno descrivendolo per quello che è: un uomo comune che non ha ovviamente mai formulato il complesso sistema scientifico, giuridico, culturale ed economico necessario per il cambiamento; e se non li affronterà il suo gioco sarà smascherato dai molti avversari e prima ancora dagli stessi grillini, sempre più a disagio per i suoi 'vuoti di memoria' circa il signoraggio e la sovranità monetaria europea; a cui non gli basterà più, come fa ora per salvarsi, alludere di tanto in tanto.
Grillo che però in una cosa sarà solidale a Bersani: far sì che Berlusconi sia travolto dalla magistratura e dallo sbando delle sue imprese, a partire da Mediaset, vittima della crisi della pubblicità.
Berlusconi che sarà abbandonato a se stesso perché ha fallito nell'unico ruolo per il quale è stato sempre tollerato e votato: quello di baluardo contro l'apparato burocratico e bancario, non avendo invece mai nessuno creduto alle sue promesse.
Quanto all'improbabilissimo governo, morirebbe in ogni caso subito perché Bersani è portatore delle stesse politiche bilderberghine di Monti, e il Bilderberg ha già perso, oltre che in Italia, nel mondo. Mondo che ha governato per decenni celandosi dietro quasi tutti i politici, i media e gli apparati.
Una situazione in realtà di facile soluzione e la cui 'irrisolvibilità' è solo frutto del fatto che nessun altra forza, eccetto il PAS, ha alcuna proposta che abbia un livello di dignità tale che qualcun altro possa condividerla. Tant'è che la soluzione non sono le elezioni, ma la confluenza delle forze oggi in Parlamento nel PAS.
Una confluenza che, se non ora, si verificherà non appena sarà divenuto chiaro che non c'è altra possibilità, perché, mentre a tutti, compreso il Bilderberg, manca l'a b c dei presupposti per la costruzione del nuovo mondo, nel PAS c'è tutto, a partire dalla cosa essenziale, ovvero il nuovo modello culturale senza il quale la società non potrà far nulla, perché la cultura è il modo che gli uomini mediano, istante per istante, di dover avere in comune nel vedere la realtà.
Modello culturale che è tracciato nei miei libri a partire da La storia di Giovanni e Margherita, le cui tesi tutti cercano vanamente di scimmiottare fin dal 1985, e che non si esaurisce affatto nell'economia, perché l'economia è solo uno degli elementi di ciò che questo contesto politico di illusi e collusi chiama cambiamento o persino rivoluzione.
25.2.2013
Alfonso Luigi Marra
Il video di Sara Tommasi per l'avv. Marra che accusa Grillo |
Un artifizio, quello di Grillo, che comunque non sarebbe durato, perché neanche Cinque Stelle, come ogni altro partito del PUB – il Partito Unico Banche – è in grado di risolvere nulla, ma che per durare almeno un po' sarebbe occorso battesse le coalizioni PD e PDL alla Camera e al Senato e prendesse il premio di maggioranza.
Cosa che, alle prossime elezioni, non gli riuscirà più, perché, se affronterà le banche e il Bilderberg, essi lo elimineranno descrivendolo per quello che è: un uomo comune che non ha ovviamente mai formulato il complesso sistema scientifico, giuridico, culturale ed economico necessario per il cambiamento; e se non li affronterà il suo gioco sarà smascherato dai molti avversari e prima ancora dagli stessi grillini, sempre più a disagio per i suoi 'vuoti di memoria' circa il signoraggio e la sovranità monetaria europea; a cui non gli basterà più, come fa ora per salvarsi, alludere di tanto in tanto.
Grillo che però in una cosa sarà solidale a Bersani: far sì che Berlusconi sia travolto dalla magistratura e dallo sbando delle sue imprese, a partire da Mediaset, vittima della crisi della pubblicità.
Berlusconi che sarà abbandonato a se stesso perché ha fallito nell'unico ruolo per il quale è stato sempre tollerato e votato: quello di baluardo contro l'apparato burocratico e bancario, non avendo invece mai nessuno creduto alle sue promesse.
Quanto all'improbabilissimo governo, morirebbe in ogni caso subito perché Bersani è portatore delle stesse politiche bilderberghine di Monti, e il Bilderberg ha già perso, oltre che in Italia, nel mondo. Mondo che ha governato per decenni celandosi dietro quasi tutti i politici, i media e gli apparati.
Una situazione in realtà di facile soluzione e la cui 'irrisolvibilità' è solo frutto del fatto che nessun altra forza, eccetto il PAS, ha alcuna proposta che abbia un livello di dignità tale che qualcun altro possa condividerla. Tant'è che la soluzione non sono le elezioni, ma la confluenza delle forze oggi in Parlamento nel PAS.
Una confluenza che, se non ora, si verificherà non appena sarà divenuto chiaro che non c'è altra possibilità, perché, mentre a tutti, compreso il Bilderberg, manca l'a b c dei presupposti per la costruzione del nuovo mondo, nel PAS c'è tutto, a partire dalla cosa essenziale, ovvero il nuovo modello culturale senza il quale la società non potrà far nulla, perché la cultura è il modo che gli uomini mediano, istante per istante, di dover avere in comune nel vedere la realtà.
Modello culturale che è tracciato nei miei libri a partire da La storia di Giovanni e Margherita, le cui tesi tutti cercano vanamente di scimmiottare fin dal 1985, e che non si esaurisce affatto nell'economia, perché l'economia è solo uno degli elementi di ciò che questo contesto politico di illusi e collusi chiama cambiamento o persino rivoluzione.
25.2.2013
Alfonso Luigi Marra
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