"La Sardegna diventi zona franca" aperto il contenzioso con l'UE
E' presto per cantare vittoria, ma i rappresentanti del "movimento artigiani e commercianti - Sardegna" non nascondono la propria felicità: il governatore della Regione Autonoma infatti ha ufficialmente avviato le pratiche per il riconoscimento dell'Isola quale ''zona franca'', con tutti i vantaggi di natura fiscale e doganale di cui godono i territori alla quale è riconosciuto questo 'status', come Livigno.
La proposta di chiedere il riconoscimento di ''zona franca'' è stata avanzata con grande determinazione da numerosi movimenti e associazioni sarde, tra cui il "movimento artigiani e commercianti" che alle prossime elezioni si presenterà alle elezioni politiche, nella circoscrizione elettorale dell'isola, insieme al movimento indipendentista.
L'idea di diventare "zona franca" è nata quando i movimenti hanno capito che lo statuto dell'Isola, che già gode del privilegiato Status di "Regione Autonoma", è compatibile con le direttive europee che disciplinano il riconoscimento delle zone franche. Hanno fatto pressione sul governatore dell'isola, al quale va il merito di avere accolto la proposta.
Cappellacci si dichiara pronto a dare battaglia, se necessario, per conseguire l'ambizioso e importante obiettivo: ha formalmente aperto il contenzioso, e seguiremo con interesse gli sviluppi. Ci sarà veramente la 'volontà politica' di concedere questo riconoscimento alla Sardegna?
Il fatto che il governatore abbia accolto la proposta dei movimenti non appare una rassicurazione necessaria, in quanto conoscendo i politici nostrali, non ci sorprenderebbe capire in seguito che si è trattato di una mossa propagandistica "di facciata" (da parte del governatore: non dei movimenti, composti da cittadini, per i quali la concessione della zona franca sarebbe una ''manna dal cielo).
La concessione della zona franca darebbe senza dubbio nuova linfa all'economia sarda: la fiscalità di vantaggio (l'eliminazione dell'IVA, da sola, vale uno "sconto" del 21% sulle merci) darebbe una boccata d'ossigeno alle imprese dell'isola - buona parte delle quali colpite dalla crisi - e attirerebbe investitori, anche stranieri. Il "potere d'acquisto" dei cittadini - a parità di stipendio - aumenterebbe e la diminuzione del prezzo delle merci al dettaglio farebbe riprendere i consumi, atterriti dalle stangate del governo delle banche, senza pensare all'incremento del turismo che sicuramente comporterebbe la maggiore competitività: tour operator e alberghi avrebbero la possibilità di diminuire i prezzi, facendo risparmiare al turista quei soldi che attualmente finiscono nelle casse dello Stato. Inoltre i turisti potendo fare "shopping" risparmiando, sarebbero più propensi a spendere i propri soldi sull'isola. Ne guadagnerebbe in modo significativo il mercato immobiliare, e tutti gli altri settori.
Ma la strada, per i cittadini sardi, non sarà certo facile: e per ottenere il risultato i movimenti ed i cittadini dovranno essere pronti a farsi sentire. I motivi che ci spingono a credere che la strada non sia in discesa, sono molteplici: il fatto non indifferente che alle casse dello Stato verrebbero a mancare svariati miliardi di euro di gettito fiscale: e vista la situazione (grazie al fatto che i nostri politici accettino di farci pagare interessi pazzeschi sul debito pubblico) non sarà facile convincere l'UE a concedere la zona franca. Sarebbe la prima volta che un territorio delle dimensioni della Sardegna riceve questo "riconoscimento", di cui godono solitamente zone limitate. Il fatto che la decisione spetti agli organi comunitari non è un elemento che gioca a favore dei cittadini: premesso che i nostri politici sicuramente "ci metterebbero bocca", inoltre la scarsa considerazione (e peso politico) di cui gode il nostro paese in questa Europa a trazione tedesca, che elogiano Mario Monti perché ci ha spremuto come limoni. Al fatto che a pagare siano stati i cittadini e che l'operato del governo abbia creato recessione non ci fanno nemmeno caso, dopotutto nemmeno li riguarda: a loro interessa solo che i conti tornino, così come a Mario Monti interessa solo che i suoi padroni Bilderberg siano felici di come egli esegue gli ordini, e possiamo scommettere che se Monti non troverà un ottimo posto al sole in Italia (ministro, presidente della Repubblica o del Senato, e nuovamente premier, magari dopo un anno) glielo troveranno nella UE, dove i membri del Consiglio ed i Commissari sono accuratamente selezionati dal Bilderberg e dalla Trilaterale...
Staff nocensura.com
Il video di Videolina - "Svolta storica nella battaglia per l'istituzione della zona franca in Sardegna. La Regione avvia un contenzioso con l'Unione Europa per il riconoscimento di un regime fiscale in tutto il territorio regionale..." Guarda il video
La proposta di chiedere il riconoscimento di ''zona franca'' è stata avanzata con grande determinazione da numerosi movimenti e associazioni sarde, tra cui il "movimento artigiani e commercianti" che alle prossime elezioni si presenterà alle elezioni politiche, nella circoscrizione elettorale dell'isola, insieme al movimento indipendentista.
L'idea di diventare "zona franca" è nata quando i movimenti hanno capito che lo statuto dell'Isola, che già gode del privilegiato Status di "Regione Autonoma", è compatibile con le direttive europee che disciplinano il riconoscimento delle zone franche. Hanno fatto pressione sul governatore dell'isola, al quale va il merito di avere accolto la proposta.
Cappellacci si dichiara pronto a dare battaglia, se necessario, per conseguire l'ambizioso e importante obiettivo: ha formalmente aperto il contenzioso, e seguiremo con interesse gli sviluppi. Ci sarà veramente la 'volontà politica' di concedere questo riconoscimento alla Sardegna?
Il fatto che il governatore abbia accolto la proposta dei movimenti non appare una rassicurazione necessaria, in quanto conoscendo i politici nostrali, non ci sorprenderebbe capire in seguito che si è trattato di una mossa propagandistica "di facciata" (da parte del governatore: non dei movimenti, composti da cittadini, per i quali la concessione della zona franca sarebbe una ''manna dal cielo).
La concessione della zona franca darebbe senza dubbio nuova linfa all'economia sarda: la fiscalità di vantaggio (l'eliminazione dell'IVA, da sola, vale uno "sconto" del 21% sulle merci) darebbe una boccata d'ossigeno alle imprese dell'isola - buona parte delle quali colpite dalla crisi - e attirerebbe investitori, anche stranieri. Il "potere d'acquisto" dei cittadini - a parità di stipendio - aumenterebbe e la diminuzione del prezzo delle merci al dettaglio farebbe riprendere i consumi, atterriti dalle stangate del governo delle banche, senza pensare all'incremento del turismo che sicuramente comporterebbe la maggiore competitività: tour operator e alberghi avrebbero la possibilità di diminuire i prezzi, facendo risparmiare al turista quei soldi che attualmente finiscono nelle casse dello Stato. Inoltre i turisti potendo fare "shopping" risparmiando, sarebbero più propensi a spendere i propri soldi sull'isola. Ne guadagnerebbe in modo significativo il mercato immobiliare, e tutti gli altri settori.
Ma la strada, per i cittadini sardi, non sarà certo facile: e per ottenere il risultato i movimenti ed i cittadini dovranno essere pronti a farsi sentire. I motivi che ci spingono a credere che la strada non sia in discesa, sono molteplici: il fatto non indifferente che alle casse dello Stato verrebbero a mancare svariati miliardi di euro di gettito fiscale: e vista la situazione (grazie al fatto che i nostri politici accettino di farci pagare interessi pazzeschi sul debito pubblico) non sarà facile convincere l'UE a concedere la zona franca. Sarebbe la prima volta che un territorio delle dimensioni della Sardegna riceve questo "riconoscimento", di cui godono solitamente zone limitate. Il fatto che la decisione spetti agli organi comunitari non è un elemento che gioca a favore dei cittadini: premesso che i nostri politici sicuramente "ci metterebbero bocca", inoltre la scarsa considerazione (e peso politico) di cui gode il nostro paese in questa Europa a trazione tedesca, che elogiano Mario Monti perché ci ha spremuto come limoni. Al fatto che a pagare siano stati i cittadini e che l'operato del governo abbia creato recessione non ci fanno nemmeno caso, dopotutto nemmeno li riguarda: a loro interessa solo che i conti tornino, così come a Mario Monti interessa solo che i suoi padroni Bilderberg siano felici di come egli esegue gli ordini, e possiamo scommettere che se Monti non troverà un ottimo posto al sole in Italia (ministro, presidente della Repubblica o del Senato, e nuovamente premier, magari dopo un anno) glielo troveranno nella UE, dove i membri del Consiglio ed i Commissari sono accuratamente selezionati dal Bilderberg e dalla Trilaterale...
Staff nocensura.com
Il video di Videolina - "Svolta storica nella battaglia per l'istituzione della zona franca in Sardegna. La Regione avvia un contenzioso con l'Unione Europa per il riconoscimento di un regime fiscale in tutto il territorio regionale..." Guarda il video
Commenti
Grazie Staff per averlo condiviso!
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AVEVA RAGIONE SORU CHE LA SARDEGNA AVEVA LA SUA AUTONOMIA..
MI MERAVIGLIA CHE CAPPELLACCI.. SI FA VIVO ADESSO,. LUI DOVEVA INTEVENIRE MOLTI ANNI PRIMA DI OGGI...
..(FORZA DORGALI.. BRAVI.. CHE ALMENO VOI VI SIETE IMPOSTI ALLO SATTO)))