Elezioni 2013, Silvio Berlusconi candida Marcello Dell'Utri nella lista Grande Sud di Gianfranco Miccichè.
Doveva essere una “lega Sud”, alleata del Pdl nel Mezzogiorno, trainata dai governatori pidiellini e da qualche big come Raffaele Fitto per bilanciare l’asse nordista col Carroccio (se mai ci sarà l’accordo). E invece è diventata semplicemente una lista “salva Dell’Utri”. L’antefatto. L’operazione viene limata a palazzo Grazioli mercoledì sera: “Allora - dice il potente Denis Verdini - su Dell’Utri non c’è problema. Lo candida Gianfranco in Sicilia con Grande Sud”. Poi, la stretta di mano. Silvio Berlusconi candida Marcello Dell’Utri. Non nelle liste del Pdl, ma in quelle di Grande Sud di Gianfranco Miccichè. All’incontro a casa Berlusconi sono presenti Denis Verdini, Miccichè e Pippo Fallica. Con Berlusconi che benedice la soluzione trovata, visto che consente di risolvere l’affaire Dell’Utri pure con una parvenza di logica politica.
Perché, sulla carta, Grande Sud dovrebbe rappresentare la gamba meridionalista dell’alleanza, il contrappeso all’accordo (se ci sarà) col Carroccio al Nord. Col Pdl nel ruolo di perno dell’alleanza, e più liste alleate. Lo spacchettamento, insomma, per “inventare” una coalizione. Dentro il contenitore, si possono mettere tutti coloro la cui collocazione nel Pdl è complicata. Come Dell’Utri, appunto, condannato in appello per tentata estorsione mafiosa e grande nemico di Angelino Alfano. Il Cavaliere ha lasciato intendere, nel corso delle ultime interviste, che non sarà candidato nel Pdl, ma non ha mai precisato che starà fuori dalle liste del centrodestra. Né ha mai avallato il veto drastico in nome delle liste pulite di Alfano sull’amico Marcello.
Ecco svelato il mistero, col piano Grande Sud. Che però non funziona fino in fondo. Accade tutto nello spazio di ventiquattr’ore. Quando nel pomeriggio di oggi Denis Verdini e Angelino Alfano incontrano i governatori , sulla carta interessati al progetto, Stefano Caldoro, Giuseppe Scopelliti, Michele Iorio, registrano uno scetticismo che nel corso della riunione diventa contrarietà. Seduti attorno al tavolo di via dell’Umiltà ci sono anche Raffaele Fitto e Clemente Mastella. I dubbi riguardano i tempi per battezzare il nuovo soggetto: troppo stretti, a pochi giorni dalla par condicio. Ma riguardano soprattutto gli uomini. Perché la lista pare un contenitore costruito su misura per non candidare nel Pdl volti discutibili.
Perché, sulla carta, Grande Sud dovrebbe rappresentare la gamba meridionalista dell’alleanza, il contrappeso all’accordo (se ci sarà) col Carroccio al Nord. Col Pdl nel ruolo di perno dell’alleanza, e più liste alleate. Lo spacchettamento, insomma, per “inventare” una coalizione. Dentro il contenitore, si possono mettere tutti coloro la cui collocazione nel Pdl è complicata. Come Dell’Utri, appunto, condannato in appello per tentata estorsione mafiosa e grande nemico di Angelino Alfano. Il Cavaliere ha lasciato intendere, nel corso delle ultime interviste, che non sarà candidato nel Pdl, ma non ha mai precisato che starà fuori dalle liste del centrodestra. Né ha mai avallato il veto drastico in nome delle liste pulite di Alfano sull’amico Marcello.
Ecco svelato il mistero, col piano Grande Sud. Che però non funziona fino in fondo. Accade tutto nello spazio di ventiquattr’ore. Quando nel pomeriggio di oggi Denis Verdini e Angelino Alfano incontrano i governatori , sulla carta interessati al progetto, Stefano Caldoro, Giuseppe Scopelliti, Michele Iorio, registrano uno scetticismo che nel corso della riunione diventa contrarietà. Seduti attorno al tavolo di via dell’Umiltà ci sono anche Raffaele Fitto e Clemente Mastella. I dubbi riguardano i tempi per battezzare il nuovo soggetto: troppo stretti, a pochi giorni dalla par condicio. Ma riguardano soprattutto gli uomini. Perché la lista pare un contenitore costruito su misura per non candidare nel Pdl volti discutibili.
Il network pensato da Verdini e Miccichè prevede in Sicilia la candidatura di Marcello Dell’Utri, ma anche di uomini dell’ex governatore Raffaele Lombardo, anzi se fosse disponibile proprio l’ex governatore. Mentre in Puglia l’ossatura del nuovo movimento è la lista “La Puglia prima di tutto”, quella nella quale si candidò la escort barese Patrizia D’Addario per le comunali del 2009, con la benedizione dell'allora ministro Raffaele Fitto. In un’intervista al Corriere del 16 giugno 2009, così la D’Addario raccontò i criteri del suo reclutamento: “Mi hanno messo in lista perché ho partecipato a due feste a palazzo Grazioli. Ho le prove di quello che dico”.
In Puglia pronta ad aderire anche Adriana Poli Bortone, alla ricerca dell’ennesimo nuovo inizio politico dopo essere passata dal Pdl all’Udc a Coesione nazionale. E proprio da Coesione nazionale, il gruppo dei finiani che hanno abbandonato il presidente della Camera per tornare nell’orbita del Cavaliere, arriva anche Pasquale Viespoli in Campania.
Al termine di un pomeriggio di trattative si raggiunge un’intesa al ribasso: la lista si farà col nome Grande Sud - l’intesa, se così si può dire, sarà ufficializzata domani - ma i governatori non si candideranno.. La formula scelta è che “collaboreranno” per la presentazione delle liste. Ma la faccia, quella non ce la metteranno. La faccia ce la mette Dell’Utri.
Fonte: http://www.huffingtonpost.it/2013/01/03/elezioni-2013-berlusconi-dellutri_n_2404108.html?utm_hp_ref=italy
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