Dietro l'etichetta: la doppia verità del cotone indiano
Acquistare capi in cotone biologico potrebbe rappresentare non solo un gesto di attenzione verso il Pianeta e le sue risorse, ma anche di vera rottura con i criteri consumisti e economici attuali. Roba da consumatori critici insomma, che vuol dire tutto e non vuole dire niente però. E dunque molto ma molto più delle parole (mie in questo caso) possono le immagini di un docufilm dal titolo emblematico: Behind the label. Il progetto è stato fortemente voluto e finanziato da italiani così come la regia di Sebastiano Tecchio. Dunque si racconta della produzione di cotone in India e di come 216.000 contadini in meno di un decennio si siano tolti la vita a causa dei debiti. Ma perché in India si è arrivati quasi al collasso di un sistema agricolo che ha retto per centinaia di anni? Leggo dalla sinossi di Behind the label: L’ ex-direttore commerciale di Monsanto India - Tiruvadi Jagadisan - racconta come l’azienda, per affermarsi sul mercato indiano, abbia negli anni ’90 introdotto illegalm