Scuola Diaz, sentenza esplosiva: "massacro cileno, violenza diretta all'umiliazione"
La lettura delle motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione sul caso Diaz è esplosiva. I magistrati hanno riconosciuto come l’aggressione della polizia ai manifestanti inermi del G8 sia stato uno degli episodi più tetri e vergognosi della recente storia repubblicana.
La Corte ha rimarcato come le violenze della polizia e gli immotivati arresti di massa dei no-global inerti e innocenti, hanno “gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero”. Le forze dell’ordine hanno avuto una condotta da paese incivile, un vero e proprio “massacro cileno” come la Cassazione stessa ha riconosciuto. “L’assoluta gravità – si legge nella sentenza numero 38085 – sta nel fatto che le violenze, generalizzate in tutti gli ambienti della scuola, si sono scatenate contro persone all’evidenza inermi, alcune dormienti, altre già in atteggiamento di sottomissione con le mani alzate e, spesso, con la loro posizione seduta in manifesta attesa di disposizioni, così da potersi dire che s’era trattato di violenza non giustificata e punitiva, vendicativa e diretta all’umiliazione e alla sofferenza fisica e mentale delle vittime»
I magistrati hanno redatto una sentenza dal contenuto esplosivo, una condanna delle forze dell’ordine che però ha trovato riscontri poco coerenti nella somministrazione delle pene. “Tutta l’operazione si è caratterizzata per il sistematico e ingiustificato uso della forza da parte di tutti gli operatori che hanno fatto irruzione nella scuola Diaz e la mancata indicazione, per via gerarchica (da Canterini a Fournier e da questi ai capi squadra, fino agli operatori), di ordini cui attenersi”.
La Cassazione ha dunque stabilito in ultima istanza ciò che era apparso fin chiaro dall’inizio. La vergogna della casa Diaz non è stata punita con la necessaria durezza, ed è difficile dire che giustizia sia stata fatta, ma almeno è stata affermata la verità su quella notte di follia sudamericana. E appare ancora più intollerabile la timidezza delle tante forze politiche, anche progressiste, che si sono sempre opposte ad una commissione di inchiesta parlamentare su quei fatti indegni di un paese civile.
fonte: giornalettismo.com
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