Ogm: l'Italia è costretta ad accettare le varietà autorizzate dall'Ue
Lo ha stabilito la sentenza della Corte europea nella causa Pioneer Hi Bred contro Mipaaf
“Uno Stato membro non è libero di subordinare a un’autorizzazione nazionale, fondata su considerazioni di tutela della salute o dell’ambiente, la coltivazione di Ogm autorizzati e iscritti nel catalogo comune, salvo i casi espressamente previsti dal diritto dell’Unione che non sono oggetto del procedimento principale”.
È il succo della sentenza emessa dalla Corte europea il 6 settembre scorso nell’ambito della causa che vedeva contrapposti Pioneer Hi Bred e il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf).
La messa in coltura di organismi geneticamente modificati quali le varietà del mais MON 810, prodotto dalla Pioneer Hi Bred, non può essere dunque assoggettata a una procedura nazionale di autorizzazione quando l’impiego e la commercializzazione di tali varietà sono autorizzati ai sensi dell’articolo 20 del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio e le medesime varietà sono state iscritte nel catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole previsto dalla direttiva 2002/53/CE del Consiglio.
La sentenza ha ovviamente scatenato molte reazioni tra cui quella di Coldiretti: secondo l’associazione “la sentenza non cambierà nulla anche perché il 71% degli intervistati da Swg ritiene il cibo Ogm meno sicuro di quello tradizionale”.
“Prendiamo atto della sentenza della Corte di Giustizia – è invece il commento diConfagricoltura -. Abbiamo chiesto, da sempre, che il tema degli Ogm venisse affrontato, nel nostro Paese, senza pregiudizi, ma sulla base di certezze scientifiche”. La ricerca, secondo l’organizzazione, è indispensabile e va sostenuta e non frenata e “va fissato un sistema di regole che garantisca la coesistenza tra le diverse forme di agricoltura (convenzionale, biologica e geneticamente migliorata) senza che l’una danneggi l’altra”.
La Cia, infine, sottolinea che la sentenza della Corte di Giustizia “conferma lanecessità di un adeguato quadro legislativo. L’Unione europea deve adottare al più presto norme chiare e comuni in materia di Ogm, dall’etichettatura alla coesistenza”.
Fonte: agrinews.info - tratto da ecplanet.com
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