Santeramo (Bari) non è una città per cani grazie alle leggi del sindaco
Editoriale a cura di nocensura.com
Il sindaco di Santeramo (Bari) Michele D'Ambrosio, insegnante di religione, probabilmente non ama i cani.
Ha proibito ai cani l'accesso ai parchi, senza disporre, nell'ordinanza nessuna area alternativa dov'è possibile portare i cani. Ha proibito di depositare gli escrementi nei cestini portarifiuti: una misura assurda, visto che se vengono sigillati in un sacchetto di plastica, certo non generano miasmi. In questo modo ha praticamente vietato ai cittadini di poter portare i cani fuori a lungo, visto che sarebbe necessario andare in giro con il sacchetto con le deiezioni e portarsele a casa. Dulcis in fundo ha obbligato tutti i cani, ma proprio tutti, di ogni taglia e razza ad indossare la museruola. (leggi tutto su NonSoloAnimali che ha ripreso un articolo di santeramolive.it )
Non pago, poche settimane dopo ha modificato le fontane pubbliche per impedire ai cani di dissetarsi dalle stesse (leggi tutto)
Gli amici degli animali si sono giustamente arrabbiati, e sul sindaco sono piovute critiche da tutte le parti: le associazioni animaliste sono insorte, e anche molti cittadini - di Santeramo e non - hanno fatto sentire la propria voce, tanto che il sindaco ha inibito la possibilità di pubblicare sulla propria pagina Facebook, che è stata letteralmente presa d'assalto, anche con toni poco civili (e questo è sbagliato, perché per esprimere dissenso non è necessario insultare)
Il proprietario di un cane a Santeramo sarà costretto a portarlo a passeggio sui marciapiedi delle strade, visto l'impossibilità di accedere ai parchi cittadini, dove gli amici a quattro zampe possono permettersi di fare una corsa e godersi un po' di libertà. Dovrà portarsi gli escrementi fino a casa, e portarsi dietro una ciotola o comunque un recipiente d'acqua per abbeverarlo, visto che non potrà farlo alle fontane. Certamente Santeramo non è una città per cani, e nemmeno per chi li possiede e gli vuole bene.
Mentre in Europa e in molte parti d'Italia gli amministratori fanno leggi in favore degli animali, per migliorarne le condizioni di vita e che tengono in considerazione il fatto che per molte persone il loro cane è un vero e proprio membro della famiglia, come la norma voluta dall'Assessore di Prato Dante Mondanelli, ben accolta bipartisan, che consente (compatibilmente con le esigenze di igiene) ai pazienti ricoverati per lunghi periodi di ricevere visite dai propri amici a quattro zampe, a Santeramo i cani sembrano costituire un problema da affrontare legiferando misure restrittive ai limiti dell'assurdo, come il divieto di gettare nei cestini della spazzatura le deiezioni, e l'obbligo di potersi dietro le deiezioni potrebbe persino spingere qualcuno a non raccoglierle da terra, per evitare di potersele dietro tutto il giorno.
Questione di buon senso. Proibire ai cani di accedere a taluni parchi è giusto, però dovrebbero essere previsti anche spazi destinati ai cani, dove i quattrozampe possono godersi la natura insieme ai loro padroni. Non dimentichiamo che destinare un'area ai cani significa allo stesso tempo dedicarla ai padroni dei cani, a cui fa piacere la compagnia del proprio amico peloso. In Toscana il Consiglio Regionale, con la legge regionale n. 59/2009 ( art 19 comma 1) vigente dai primi giorni di Agosto 2011 ha aperto tutte le spiagge ai cani, anche se molti comuni hanno reagito con ordinanze che vietano ai cani l'accesso alle spiagge; tuttavia negli ultimi anni sono aumentate le cosiddette bau beach, spiagge dove l'ingresso con cani è consentito. Le spiagge consentite ai cani si moltiplicano in tutta Italia, così come aumentano le strutture ricettive dove sono benvenuti. La "via maestra" in una società civile dove vivono 7 milioni di cani, deve essere questa.
Staff nocensura.com
Il sindaco di Santeramo (Bari) Michele D'Ambrosio, insegnante di religione, probabilmente non ama i cani.
Ha proibito ai cani l'accesso ai parchi, senza disporre, nell'ordinanza nessuna area alternativa dov'è possibile portare i cani. Ha proibito di depositare gli escrementi nei cestini portarifiuti: una misura assurda, visto che se vengono sigillati in un sacchetto di plastica, certo non generano miasmi. In questo modo ha praticamente vietato ai cittadini di poter portare i cani fuori a lungo, visto che sarebbe necessario andare in giro con il sacchetto con le deiezioni e portarsele a casa. Dulcis in fundo ha obbligato tutti i cani, ma proprio tutti, di ogni taglia e razza ad indossare la museruola. (leggi tutto su NonSoloAnimali che ha ripreso un articolo di santeramolive.it )
Non pago, poche settimane dopo ha modificato le fontane pubbliche per impedire ai cani di dissetarsi dalle stesse (leggi tutto)
Gli amici degli animali si sono giustamente arrabbiati, e sul sindaco sono piovute critiche da tutte le parti: le associazioni animaliste sono insorte, e anche molti cittadini - di Santeramo e non - hanno fatto sentire la propria voce, tanto che il sindaco ha inibito la possibilità di pubblicare sulla propria pagina Facebook, che è stata letteralmente presa d'assalto, anche con toni poco civili (e questo è sbagliato, perché per esprimere dissenso non è necessario insultare)
Il proprietario di un cane a Santeramo sarà costretto a portarlo a passeggio sui marciapiedi delle strade, visto l'impossibilità di accedere ai parchi cittadini, dove gli amici a quattro zampe possono permettersi di fare una corsa e godersi un po' di libertà. Dovrà portarsi gli escrementi fino a casa, e portarsi dietro una ciotola o comunque un recipiente d'acqua per abbeverarlo, visto che non potrà farlo alle fontane. Certamente Santeramo non è una città per cani, e nemmeno per chi li possiede e gli vuole bene.
Mentre in Europa e in molte parti d'Italia gli amministratori fanno leggi in favore degli animali, per migliorarne le condizioni di vita e che tengono in considerazione il fatto che per molte persone il loro cane è un vero e proprio membro della famiglia, come la norma voluta dall'Assessore di Prato Dante Mondanelli, ben accolta bipartisan, che consente (compatibilmente con le esigenze di igiene) ai pazienti ricoverati per lunghi periodi di ricevere visite dai propri amici a quattro zampe, a Santeramo i cani sembrano costituire un problema da affrontare legiferando misure restrittive ai limiti dell'assurdo, come il divieto di gettare nei cestini della spazzatura le deiezioni, e l'obbligo di potersi dietro le deiezioni potrebbe persino spingere qualcuno a non raccoglierle da terra, per evitare di potersele dietro tutto il giorno.
Questione di buon senso. Proibire ai cani di accedere a taluni parchi è giusto, però dovrebbero essere previsti anche spazi destinati ai cani, dove i quattrozampe possono godersi la natura insieme ai loro padroni. Non dimentichiamo che destinare un'area ai cani significa allo stesso tempo dedicarla ai padroni dei cani, a cui fa piacere la compagnia del proprio amico peloso. In Toscana il Consiglio Regionale, con la legge regionale n. 59/2009 ( art 19 comma 1) vigente dai primi giorni di Agosto 2011 ha aperto tutte le spiagge ai cani, anche se molti comuni hanno reagito con ordinanze che vietano ai cani l'accesso alle spiagge; tuttavia negli ultimi anni sono aumentate le cosiddette bau beach, spiagge dove l'ingresso con cani è consentito. Le spiagge consentite ai cani si moltiplicano in tutta Italia, così come aumentano le strutture ricettive dove sono benvenuti. La "via maestra" in una società civile dove vivono 7 milioni di cani, deve essere questa.
Staff nocensura.com
Commenti
Ma sono anche una esperta di rifiuti. Purtroppo metere gli escrementi nei cestini NON E' Legale. Non sto a spiegare perchè e quasi tutti i sindaci fingono di non saperlo proprio per evitare che non si sappia dove metterli
mau