Omicidio Sandri, Cassazione: Spaccarotella accettò rischio di uccidere
Depositate le motivazioni della sentenza definitiva di condanna. Secondo le quali, l'agente della stradale ha avuto la “ferma determinazione di arrestare ad ogni costo l’allontanamento dell’automobile dei giovani” tifosi laziali quando sparò, l’11 novembre del 2007, uccidendo "Gabbo"
Luigi Spaccarotella ha avuto la “ferma determinazione di arrestare ad ogni costo l’allontanamento dell’automobile dei giovani” tifosi laziali quando ha sparato, l’11 novembre del 2007, uccidendo Gabriele Sandri che stava viaggiando sul veicolo centrato dal colpo di pistola del poliziotto. Lo scrive il consigliere della corte di Cassazione Antonella Mazzei, per confermare la condanna a 9 anni e 4 mesi per l’ex agente di polizia in servizio alla stradale, colpevole di omicidio volontario con dolo eventuale. La sentenza è stata emessa lo scorso 14 febbraio.
La suprema Corte ha quindi ribadito il verdetto di secondo grado, della corte di Assise di appello di Firenze (1 dicembre 2010), quando sono stati aumentati gli anni di carcere per il poliziotto dai 6 in precedenza decisi dalla corte di Assise di Arezzo il 14 luglio 2009 ai 9 attuali. Nelle motivazioni della sentenza dello scorso febbraio non si vedono attenuanti per il gesto di Spaccarotella, con “l’esplosione di un colpo di pistola a quella distanza dall’obiettivo, pur costituito dalla parte inferiore del veicolo in movimento, non poteva oggettivamente garantire anche al più esperto tiratore la precisione del bersaglio in relazione al tipo di arma corta (pistola) utilizzata e alle altre peculiarità del caso (presenza della rete metallica e movimento del veicolo)”.
Inoltre il poliziotto è stato “ragionevolmente” consapevole di poter causare danni ad altri, come nel caso in cui al momento dell’esplosione del colpo fossero transitati altri veicoli. “E ciononostante – hanno concluso i supremi giudici – Spaccarotella effettuò lo sparo e, perciò, ne accettò tutte le possibili conseguenze”. Il fatto che l’agente abbia accettato le possibili conseguenze, per la Cassazione è aggravato “dalla specifica competenza in materia di armi e dal servizio di garanzia dell’ordine pubblico da lui prestato, come assistente della polizia stradale, in quello specifico frangente e contesto territoriale”.
L’omicidio avvenne sull’autostrada A1, in località Civitella Val di Chiana. Spaccarotella si trovò nella corsia opposta a quella sulla quale stava viaggiando l’auto con a bordo Sandri, che stava lasciando un area di servizio dopo che c’erano stati dei tafferugli fra tifosi laziali e juventini. Decise di aprire il fuoco, temendo, questa la versione del poliziotto, che l’auto stesse fuggendo dopo aver rapinato una pompa di benzina.
fonte: Il Fatto Quotidiano
Commenti