Russia, la censura del web voluta da Putin è legge dello stato
Con la scusa di contrastare la pedopornografia e proteggere la navigazione dei minorenni - motivazioni che trovano, ovviamente ampio consenso, specialmente tra le fasce di popolazione più anziane, che in Russia non conoscono il mondo del web - Putin ha importato in Russia il "modello cinese", e tutti i blog di libera informazione - di cui in Russia c'è un gran bisogno, visto che la stampa è più suddita di quanto lo sia in Italia (1) - finiranno nella "black list" governativa e saranno oscurati.
Nella classifica mondiale della libertà di stampa 2011-2012 di "Reporter senza frontiere", dove l'Italia (unica nel mondo occidentale) è al 61° posto (negli ultimi 15 anni siamo peggiorati di anno in anno...) la russia figura addirittura al 142° posto. La classifica potete consultarla QUI in formato pdf, direttamente sul sito di R.S.F. Italia.
Staff nocensura.com
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Di seguito l'articolo di Repubblica:
Nonostante le proteste, tra cui quella di Wikipedia, la Duma vota il provvedimento che mette sotto controllo internet. Per gli estensori della legge, si tratta di proteggere la navigazione dei minori. Ma secondo l'opposizione è solo un modo per togliere voce agli avversari
MOSCA - Anche la Russia avrà il suo great firewall. Come la Cina. Tutti i siti, le pagine web, i blog che trattano temi sensibili per il governo finiranno in una lista nera, verranno seguiti, censurati e alla fine chiusi. La Camera bassa del Parlamento ha approvato in seconda e terza lettura la serie di emendamenti alla contestata legge "a difesa dell'infanzia" che punta a contrastare l'uso della pedopornografia su internet. Le nuove norme hanno avuto un parto difficile. Molte sono state depennate, altre inserite nel lungo dibattito che ha impegnato la Duma per tre giorni consecutivi. L'opposizione, più sensibile alla libertà di espressione, ha dato battaglia. Ma secondo i dissidenti, attivissimi con i blog, con i social network e su Twitter, in realtà l'obiettivo del governo è stato raggiunto.
Perseguire i siti che parlano di pedofilia, di sesso infantile, di droga è un impegno sacrosanto. In Russia, e non solo, la rete è invasa da migliaia di pagine che trattano argomenti pericolosi per i minori. Ma la nuova legge, come molte leggi, ha un raggio di discrezionalità che può essere esteso ad altri temi. Il sito di Live journal, forse il più popolare tra i moscoviti, ha aperto un dibattito. Ma i gestori sono convinti che le norme inserite nel provvedimento saranno usate per colpire i blog e le pagine web più attive dell'opposizione. Il presidente Putin non fa mistero delle sue preoccupazioni sulla forza dei dissidenti che da mesi sono scesi in piazza infrangendo divieti che apparivano inossidabili. Basta la presenza di due persone nei luoghi sensibili per far intervenire la polizia che procede, senza troppe scuse, all'arresto e alla denuncia per manifestazione non autorizzata.
Il governo è corso ai ripari. Ha attivato una sezione speciale dell'Fsb per seguire internet. Ha promosso una serie di misure legislative che gli attribuiscono potere coercitivo. Ha istituito delle black-list intimidatorie. Il varo di un provvedimento che definisce "agenti stranieri" tutte le ong finanziate con fondi esteri è un altro strumento per controllare l'attività di associazioni attente alla violazione dei diritti umani. La legge contro "l'atteggiamento omosessuale" è chiaramente un mezzo per contrastare l'attività dei militanti gay costretti a nascondere le loro scelte sessuali. La chiesa ortodossa ha applaudito all'iniziativa. Da mesi invoca misure più severe contro "le pratiche omosessuali che rischiano di contagiare la società". Basta essere dello stesso sesso e passeggiare mano nella mano nei pressi di una scuola materna e media per rischiare l'arresto e la condanna per incitamento all'omosessualità e minaccia all'educazione minorile. Infine, sempre ieri la Duma ha approvato in prima lettura un provvedimento che restituisce al codice penale il reato di diffamazione. Pena prevista: un anno di carcere.
La sezione russa di Wikipedia ieri aveva denunciato il rischio che la legge su Internet venisse approvata con i nuovi emendamenti. La sua pagina è rimasta listata a lutto, su sfondo bianco, per 24 ore. Si attendono le inevitabili reazioni. Ma per tutti i blog, già scatenati sulla Rete, dal prossimo novembre il grande muro della censura potrebbe chiudere decine di pagine e siti già finiti nella lista nera. Ora il provvedimento attende solo la firma del presidente Putin. Firma che, giurano tutti, arriverà puntuale.
WIKIPEDIA LISTATA A LUTTO
Protesta online contro la legge in discussione alla Duma per il controllo di Internet. E la sezione russa di Wikipedia appare oggi con una pagina bianca attraversata da una striscia nera. Con la scusa di combattere i siti pedopornografici, il Parlamento punta a creare una sorta di firewall, come è avvenuto in Cina, che controlli e blocchi tutti i siti presenti sulla rete sospettati di tramare contro la sicurezza dello Stato. Opposizione e blogger in testa
fonte: Repubblica
Nella classifica mondiale della libertà di stampa 2011-2012 di "Reporter senza frontiere", dove l'Italia (unica nel mondo occidentale) è al 61° posto (negli ultimi 15 anni siamo peggiorati di anno in anno...) la russia figura addirittura al 142° posto. La classifica potete consultarla QUI in formato pdf, direttamente sul sito di R.S.F. Italia.
Staff nocensura.com
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Di seguito l'articolo di Repubblica:
Il presidente russo Vladimir Putin (foto AP) |
MOSCA - Anche la Russia avrà il suo great firewall. Come la Cina. Tutti i siti, le pagine web, i blog che trattano temi sensibili per il governo finiranno in una lista nera, verranno seguiti, censurati e alla fine chiusi. La Camera bassa del Parlamento ha approvato in seconda e terza lettura la serie di emendamenti alla contestata legge "a difesa dell'infanzia" che punta a contrastare l'uso della pedopornografia su internet. Le nuove norme hanno avuto un parto difficile. Molte sono state depennate, altre inserite nel lungo dibattito che ha impegnato la Duma per tre giorni consecutivi. L'opposizione, più sensibile alla libertà di espressione, ha dato battaglia. Ma secondo i dissidenti, attivissimi con i blog, con i social network e su Twitter, in realtà l'obiettivo del governo è stato raggiunto.
Perseguire i siti che parlano di pedofilia, di sesso infantile, di droga è un impegno sacrosanto. In Russia, e non solo, la rete è invasa da migliaia di pagine che trattano argomenti pericolosi per i minori. Ma la nuova legge, come molte leggi, ha un raggio di discrezionalità che può essere esteso ad altri temi. Il sito di Live journal, forse il più popolare tra i moscoviti, ha aperto un dibattito. Ma i gestori sono convinti che le norme inserite nel provvedimento saranno usate per colpire i blog e le pagine web più attive dell'opposizione. Il presidente Putin non fa mistero delle sue preoccupazioni sulla forza dei dissidenti che da mesi sono scesi in piazza infrangendo divieti che apparivano inossidabili. Basta la presenza di due persone nei luoghi sensibili per far intervenire la polizia che procede, senza troppe scuse, all'arresto e alla denuncia per manifestazione non autorizzata.
Il governo è corso ai ripari. Ha attivato una sezione speciale dell'Fsb per seguire internet. Ha promosso una serie di misure legislative che gli attribuiscono potere coercitivo. Ha istituito delle black-list intimidatorie. Il varo di un provvedimento che definisce "agenti stranieri" tutte le ong finanziate con fondi esteri è un altro strumento per controllare l'attività di associazioni attente alla violazione dei diritti umani. La legge contro "l'atteggiamento omosessuale" è chiaramente un mezzo per contrastare l'attività dei militanti gay costretti a nascondere le loro scelte sessuali. La chiesa ortodossa ha applaudito all'iniziativa. Da mesi invoca misure più severe contro "le pratiche omosessuali che rischiano di contagiare la società". Basta essere dello stesso sesso e passeggiare mano nella mano nei pressi di una scuola materna e media per rischiare l'arresto e la condanna per incitamento all'omosessualità e minaccia all'educazione minorile. Infine, sempre ieri la Duma ha approvato in prima lettura un provvedimento che restituisce al codice penale il reato di diffamazione. Pena prevista: un anno di carcere.
La sezione russa di Wikipedia ieri aveva denunciato il rischio che la legge su Internet venisse approvata con i nuovi emendamenti. La sua pagina è rimasta listata a lutto, su sfondo bianco, per 24 ore. Si attendono le inevitabili reazioni. Ma per tutti i blog, già scatenati sulla Rete, dal prossimo novembre il grande muro della censura potrebbe chiudere decine di pagine e siti già finiti nella lista nera. Ora il provvedimento attende solo la firma del presidente Putin. Firma che, giurano tutti, arriverà puntuale.
WIKIPEDIA LISTATA A LUTTO
Protesta online contro la legge in discussione alla Duma per il controllo di Internet. E la sezione russa di Wikipedia appare oggi con una pagina bianca attraversata da una striscia nera. Con la scusa di combattere i siti pedopornografici, il Parlamento punta a creare una sorta di firewall, come è avvenuto in Cina, che controlli e blocchi tutti i siti presenti sulla rete sospettati di tramare contro la sicurezza dello Stato. Opposizione e blogger in testa
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