I dirigenti del PD temono le preferenze: la loro rielezione sarebbe a rischio
La senatrice Finocchiaro: "Il PD vuole che i cittadini scelgano gli eletti, ma se qualcuno vuole una legge elettorale con le preferenze sappia che non siamo disponibili". E per difendere l'attuale sistema, in cui a decidere chi sarà eletto sono i capibastone dei partiti, inventano teoremi incredibili, come che il sistema delle preferenze "foraggiava il voto di scambio mafioso". La verità è che i dirigenti del partito democratico vogliono mantenere il ferreo controllo sulle candidature, in modo da essere rieletti senza problemi e rischi, ed in modo da esercitare potere sui dirigenti di rango inferiore che sperano di essere candidati, costretti a colossali leccate di culo per entrare nelle grazie dei capi; anziché rispondere agli elettori, devono rispondere a loro.
Staff nocensura.com
Dopo mesi di trattative, incontri, proposte, la riforma del Porcellum è ancora bloccata dai veti incrociati dei partiti: a differenza degli altri paesi del mondo dove il sistema elettorale è qualcosa di inemendabile quasi come i trattati costituzionali (da qui le definizioni "modello tedesco", "modello francese", "modello spagnolo"), qui in Italia i signori della casta manomettono il sistema elettorale a distanza in media anche di meno di 10 anni.
Lo squallore di questi personaggi è che il loro impegno riformistico-elettorale è volto non certo al bene del paese e al benessere dei cittadini, ma solo a pianificare il miglior modo per fregare la gente.
Eccoli dunque a studiare a tavolino quale è il miglior congegno elettoralistico in grado di garantiere più seggi con meno voti.
Quelli che rivestono ultimamente il ruolo più viscido e meschino sono i signori delle tessere del PD: rifiutano come la peste le preferenze perchè, da alcuni sondaggi commissionati dal loro ufficio elettorale, hanno verificato l'incapacità pur minima di ragrannellare qualche migliaio di cittadini disposti a mettere il loro nome sulla scheda elettorale.
Gli stessi sondaggi dimostrano che, con il sistema dei collegi, essendo all'elettore preclusa ogni scelta se non il nero e il bianco, ed essendo loro nella possibilità di scegliersi per loro stessi i collegi più garantiti e sicuri (come ad esempio quelli della Toscana e dell'Emilia rossa), i vari Walter Veltroni, Massimo D'Alema, Enrico Letta, Giuseppe Fioroni, verrebbero tranquillamente rieletti, senza nemmeno doversi scomodare più di tanto.
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