Cannabis: alcuni buoni motivi per regolamentarne il mercato

L'ingresso di un coffee shop di Amsterdam
Editoriale a cura dello staff di nocensura.com

Apprendiamo con favore la proposta dello scrittore Roberto Saviano di legalizzare la canapa indiana: proposta che non sarà mai considerata dall'attuale compagine di governo. Gli esponenti di UDC e PDL - fatto salvi alcuni casi come l'ex Ministro della difesa Martino, convinto antiproibizionista - sono contrari alla legalizzazione, e anzi hanno approvato un mostro giuridico come la legge Fini-Giovanardi che ha aperto le porte del carcere a moltissimi giovani equiparando la cannabis all'eroina e alla cocaina. Una legge anti scientifica che è la più repressiva nel panorama europeo. Nel Partito Democratico la situazione non è molto diversa, e pochi esponenti sono favorevoli alla legalizzazione, e nonostante il partito auspicasse una legge diversa dalla Fini-Giovanardi, quando ha governato non si è adoperato per cambiare le cose, fatto salvo il tentativo dell'ex Ministro Livia Turco che provò a raddoppiare la soglia oltre la quale scatta l'accusa di spaccio da 0,5 grammi a 1 grammo, ma la modifica fu respinta in quanto non è di competenza del Ministero della Salute legiferare su tale ambito, e il suo partito restò a guardare. Sostengono le posizioni antiproibizioniste i classici Radicali, il Partito della rifondazione comunista e diversi esponenti di SEL, come l'ex deputato Paolo Cento, che quando la Camera votava la legge Fini-Giovanardi protestò in Piazza Montecitorio insieme a un gruppo di antiproibizionisti. Tuttavia affrontano la questione raramente.

Di seguito illustriamo alcuni buoni motivi per regolamentare il mercato della cannabis: essere anti proibizionisti non significa assolutamente "essere a favore del consumo di marijuana", bensì avere un approccio concreto e razionale con la questione. Anche perché mantenerla illegale non significa ne limitarne il consumo e la diffusione, visto che in ogni città ci sono piazze dello spaccio aperte h24. L'illegalità favorisce la mafia, che realizza guadagni miliardari, crea problemi allo stato e pone nell'illegalità 4,5 - 5 milioni di cittadini, la maggioranza dei quali socialmente integrati e privi di tendenze criminali.
  1. Salute: E' ampiamente dimostrato che la cannabis è molto meno dannosa per la salute di alcool e tabacco. La legalizzazione, e la produzione sotto stretto controllo dello Stato eliminano il rischio che la sostanza sia adulterata con additivi nocivi per la salute; l'hashish talvolta viene allungato, anche direttamente alla produzione, con olio per motori esausto o paraffina. La marijuana invece talvolta viene essiccata con ammoniaca, la cui inalazione è molto dannosa per la salute.
  2. Nonostante proibizionismo il consumo dilaga. Il proibizionismo ha fallito, e l'Italia insieme alla Spagna detiene il primato di paese europeo con maggiore consumo di derivati della canapa. L'esperienza olandese dimostra inoltre che laddove la cannabis è legale diminuisce il consumo: questo perché viene meno l'attrattiva legata alla ''trasgressione'' che attrae i giovani.
  3. Mafie: Per le mafie, che controllano il mercato, è un business colossale.
  4. Giustizia e polizia: Migliaia di processi legati alla canapa indiana ingolfano la giustizia, e contribuiscono ad affollare i carceri con un costo di svariati milioni di euro per condannare giovani non socialmente pericolosi, che avranno il futuro segnato dalla condanna. Le forze dell'ordine potrebbero concentrarsi sul traffico di sostanze stupefacenti più pericolose o altri reati. Si stima che i consumatori di cannabis in Italia siano 4,5 – 5 milioni di persone, che con la legalizzazione usciranno dall'illegalità.
  5. Gettito: Gestita in regime di “Monopolio di Stato” la cannabis può rappresentare un gettito annuo per l'erario di svariati miliardi di euro. Ci sono consumatori “saltuari” che investono in cannabis poche decine di euro all'anno, ma anche consumatori incalliti che spendono 100-200€ al mese in derivati cannabici, come avviene per il tabacco. Il mercato della cannabis in Italia può valere, per le casse dello stato, una cifra non inferiore ai 5 miliardi di euro. La legalizzazione della canapa può valere l'abolizione dell'IMU o di tasse similari.
  6. Turismo: Forse è brutto da dirsi, ma evitando moralismi è certo che legalizzando la canapa indiana il turismo aumenterebbe. Milioni di turisti di tutto il mondo ogni anno visitano l'Olanda appositamente per poter usufruire dei “coffee shop” dove viene venduta legalmente marijuana e hashish.
  7. Lavoro. Svariate migliaia di posti di lavoro sia nella produzione di marijuana e derivati che nel commercio degli stessi: nella sola Amsterdam, in Olanda ci sono oltre 100 coffee shop. Anche regolamentando e limitando il commercio, in Italia potrebbero sorgere oltre 20.000 negozi simili ai coffee shop olandesi, considerando gli oltre 9.000 comuni attualmente presenti in Italia dove nella quasi totalità sarebbe aperto almeno un negozio, mentre nelle grandi città il numero dei punti vendita sarebbero alcune decine. Le fasi legate alla produzione e alla lavorazione delle materie prime occuperebbe migliaia di addetti.
PS: Quando le "Iene" effettuarono test antidroga ai deputati, uno su tre risultò positivo, ed in molti casi persino a droghe pesanti come cocaina ed eroina. Risultarono positivi anche deputati di quei partiti che da sempre sostengono becere posizioni proibizioniste facendo leva su luoghi comuni anti scientifici. Molti deputati sono stati accostati più volte alle associazioni di stampo mafioso, che subirebbero un durissimo colpo se la cannabis fosse legalizzata...  non sarà mica che la loro contrarietà sia dovuta a questi motivi...?!?

Staff nocensura.com


Vedi anche: SPECIALE canapa indiana una raccolta di articoli e documentari sulla canapa indiana


Commenti

Anonimo ha detto…
http://ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2012/08/09/Cannabis-danneggia-memoria-apprendimen_7318836.html

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