Bambini sottratti ingiustamente alle famiglie: il caso di Federica Puma
Riceviamo e pubblichiamo la "relazione sul caso di Federica Puma", la giovane mamma a cui è stata ingiustamente sottratta la figlia di 7 anni, per i futili motivi illustrati di seguito a cura dell'associazione Donne per la Sicurezza onlus. Della vicenda ne abbiamo parlato nell'articolo SEQUESTRI DI STATO: Il dramma dei bambini sottratti alle famiglie e abbiamo più volte divulgato il video del servizio di radioies disponibile su Youtube
L’Associazione Donne per la Sicurezza onlus sta sostenendo la drammatica vicenda di mamma Federica Puma alla quale dal 14.12.2011 è stata SOTTRATTA la sua bambina di 7 anni e “CARCERATA” in una casa famiglia a seguito di un provvedimento del Giudice Presidente del Tribunale dei Minori su indicazioni erelazioni di due impiegate del Comune di Roma, altrimenti dette ASSISTENTI SOCIALI, Dott. Luisa Mosè e Antonella Rossi del IV Municipio, Roma Montesacro; la motivazione è: CONFLITTUALITA’ TRA I GENITORI.
La bambina di sette anni – che dalla nascita fino al 14.12.2011 è vissuta con la mamma - viveva come una principessa nella sua bella casa, accudita amorevolmente dalla mamma, andava a scuola all’istituto di suore, dove aveva le sue compagnette del suo stesso rango socio-economico, aveva i suoi giocattoli, la sua stanza, il suo cagnolino, i suoi nonni, gli zii, i parenti - che oggi ha perso tutto, avendo cambiato scuola, vivendo in una casa famiglia promiscua, che non ha più la mamma.
Chiediamo l’aiuto di tutti affinché tutti possano interessarsi al caso di mamma Federica Puma e ai DIRITTI di una bambina italiana di 7 anni, strappata agli affetti importanti peraltro con una metodologia alquanto … “discutibile”.
La piccola, tre giorni prima del suo compleanno e a pochi giorni del Santo Natale, è stata SOTTRATTA senza preavviso e senza neppure concederle la possibilità di salutare la sua mamma, in una grigia giornata d’inverno, in una Roma frettolosa e gioiosa per l’approssimarsi delle feste natalizie.
Un appuntamento per Federica Puma presso il Tribunale per i minorenni con la sua bambina e nel giro di pochi attimi le è stato consegnato il provvedimento del giudice Melita Cavallo.
22.12.2011 – Il Messaggero: Il giudice le toglie la figlia, Lei lo denuncia: «Decisione assurda» La donna presenta un esposto contro il presidente del Tribunale per i minorenni della Capitale
26.12.2011 – La Repubblica: Bimba tolta a madre, avvocato denuncia giudice "Ha emesso provvedimento abnorme"
PER NOI E’ L’ENNESIMO SEQUESTRO DI STATO e
L’ENNESIMA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI
ed inoltre, questa storia ha molti lati oscuri e ci chiediamo perché il tribunale accondiscende così supinamente alle richieste di un padre affetto da "disturbo di personalità di stampo narcisistico dovuto a vuoto empatico ed affettivo da curarsi in strutture cliniche idonee" come da due perizie del Tribunale del 2005 e del 2008. mentre la mamma è risultata sana da entrambe le perizie del Tribunale del 2005 e del 2008.
Ci sono anche delle relazioni dei carabinieri che lo descrivono "ingestibile". Su richiesta c'è la documentazione.
Evidentemente l’orientamento dei Tribunali Italiani per i Minorenni, guidato da progetti folli di operatori, assistenti sociali, psichiatri, psicologi, tutti coinvolti in un sistema perverso di violenza psicologica alla quale sono sottoposti i bambini che rendono infelici, complessati, insicuri ecc. tende a soddisfare il grado d'inferiorità dei soggetti che occupano posti di comando.
Tutto questo é grave e pericoloso per la società sana che vogliono modificare per renderla malata come loro!
La storia di Federica, giovane mamma (ha appena 30 anni!) comincia subito dopo l’inizio della convivenza con il papà della sua bambina, un medico chirurgo pediatra di 12 anni più grande di lei.
15.03.2012 - Video trasmissione Mattino 5
Le violenze fisiche e le vessazioni sono quotidiane ma la felicità di aspettare un figlio le da quella forza di credere che la nascita porterà finalmente la serenità.
Ma così non è e ad appena 15 giorni dal lieto evento Federica è stata cacciata di casa perché il pianto della neonata disturbava il “papà” e l’unico luogo sicuro ed accogliente per lei e per la piccola è la famiglia d’origine. Si trasferisce da Roma a Milano e inizia la vergognosa guerra di questo padre che vuole far rimanere in casa famiglia sua figlia e addirittura la vuole far adottare, pur di toglierla alla mamma!!!
I nonni materni, disperati che non hanno avuto per 4 mesi il permesso di vedere e di sentire al telefono la piccola, sono due funzionari dello Stato e disposti a combattere fino alla fine per riavere la piccolina.
Mamma Federica si è trasferita da Milano a Roma nel gennaio 2010 per avvicinare la figlia al padre e sperava di trovare un giudice umano e invece ha trovato il giudice Melita Cavallo.
Le assistenti sociali che all’inizio si occuparono del caso, Deborah Maffeo ed Elisabetta Iannitti , relazionarono i Giudici di comportamenti squilibrati assunti dal padre della piccola.
Dette Assistenti sociali chiesero ed ottennero dal Giudice Tutelare di interrompere gli incontri padre–figlia, e chiesero addirittura tutela per se stesse! Dovette intervenire perfino la dirigente del IV municipio, Dott.ssa Giannoni, che chiese un incontro ai giudici finalizzato alla elaborazioni di strategie utili per la gestione del padre della piccola.
Anche la curatrice speciale della bimba, l’avv. Zimpo, descriveva comportamenti inadeguati del padre e viceversa la piena capacità genitoriale della mamma, atteso che la stessa riconosceva un buono stato di salute psico-fisico della bambina nonché l’ottimo rapporto che legava mamma e figlia.
Gli incontri padre-figlia furono però inspiegabilmente ripresi su ordine del giudice relatore dott.ssa Rispoli mentre le due assistenti sociali Maffeo- Iannitti furono denunciate dal padre della bambina (le accuse furono archiviate dai PM del Tribunale Penale di Roma), e prontamente sostituite dalle colleghe Luisa Mosè e Antonella Rossi.
Le due assistenti sociali relazionarono i giudici in modo completamente opposto dalle colleghe precedenti e il tutto dall’oggi al domani.
Non si sforzarono neppure di nascondere la forte antipatia che nutrivano nei riguardi di Federica Puma tanto che la assistente sociale Luisa Mosè esternò tutto il suo disprezzo verso la sua persona durante una loro conversazione telefonica.
Noi sosteniamo una madre disperata che a cuore aperto lotta per riavere sua figlia, opponendosi alla decisione con esemplare, coraggioso e civile comportamento.
Speriamo di trasmettere a chiare lettere il messaggio di richiesta d’aiuto di una mamma coraggiosa e disperata che si è lanciata a mani nude, facendosi scudo con il proprio corpo, nelle “Fosse Ardeatine del Tribunale per i Minorenni di Roma”, per salvare la propria Figlia Innocente, da una Spregevole Condanna.
Se realmente vogliamo che questo schifo finisca ed estirpare la VERGOGNA TUTTA ITALIANA della perpetua violazione dei diritti umani, possiamo manifestare il nostro dissenso attraverso i media mettendo a servizio degli indifesi i nostri pensieri e principi cristiani.
Non è la prima volta, del resto che la Cavallo nella veste di Presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma, rovina l’esistenza a bambini e mamme innocenti, vittime indifese, ridotte all’incapacità di opporsi alle atroci decisioni del giudice che senza scrupolo alcuno, con insofferenza e lucida consapevolezza li avvia al disumano calvario.
Sarebbe opportuna una manovra di civilizzazione, la chiusura definitiva di questo istituto, la cancellazione di un altro lager, per evitare finalmente il ripetersi del massacro di vite umane.
Chiediamo apertamente con profonda fede e rispetto, l’intervento immediato del Santo Padre, massimo esponente in terra della misericordia di Dio, affinché disponga di tutti i suoi poteri per fare restituire la figlia a questa madre sfortunata e scongiurando per sempre il pericolo che il male si opponga per separarli nuovamente.
Non permettiamo più, al di la della rappresentazione scenica, che una madre assista impotente alla crocifissione del figlio innocente, vittima della cattiveria.
Il legale Avv. Giuseppe Lipera, ha sposato la causa di Federica e sta combattendo con tutte le armi legali a sua disposizione per LIBERARE la bimba e farla tornare a vivere!!! La mamma chiusa nel suo dolore può vedere sua figlia 2 volte la settimana per 1 ora e 30 minuti e sentirla al telefono 3 volte la settimana. Se cade la linea, mamma e figlia perdono l’occasione di sentirsi.
File mandato in onda da Radio Ies, di una straziante telefonata tra mamma Federica e la sua bambina. MAMMA TI PREGO PORTAMI VIA!!!
e la registrazione della richiesta di confronto al Giudice Cavallo da parte di Radio Ies
La bambina già accusa la mamma di averla abbandonata! La bambina in una sola volta ha perso tutto: mamma, papà, nonni, scuola, le sue amichette, il suo amato cagnolino e ora si trova in un 'carcere' in cui deve condividere spazi e giochi con ragazzotti di 15 anni. "Se alla bambina succede qualcosa – avverte l’Avvocato Giuseppe Lipera legale di Federica Puma- non sarà colpa né della madre, né dell'avvocato".
"… per collocarla in un ambiente di vita scollegato a quello precedente e consentirle un ambiente di vita il più neutro possibile” hanno dichiarato i servizi sociali il 17/4/12. Un ambiente “NEUTRALE ACCOGLIENTE STIMOLANTE E TUTELANTE” come definisce la casa famiglia il Giudice Cavallo!
“HANNO FATTO ALLA BAMBINA UN ELETTROSHOCK PSICO SOCIALE!. E' UN DELITTO IN NOME DELLA LEGGE E DELLO STATO" (Avv. Giuseppe Lipera)
La casa famiglia dove è rinchiusa la piccola, riceve per ogni bambino un cospicuo finanziamento dal Comune di Roma e la mamma oltre al dolore di vedere sua figlia rinchiusa, sta aspettando il conto dalla casa famiglia per il “soggiorno forzato di sua figlia, che dovrà saldare al 50% diviso con quella “perla di padre” della piccola.
VIDEO del 15.4.12 Mamma Federica Puma e nonna Luisa Puma sotto la casa-famiglia http://www.youreporter.it/ video_15_4_12_MAMMA_FEDERICA_ PUMA_SOTTO_CASA-FAMIGLIA
1) Alleghiamo COMUNICATO DI MAMMA FEDERICA PUMA DEL 1.5.2012 dove potete vedere come sono ridotti gli stivaletti della bambina, come se fosse stata portata in mezzo ai campi e invece la sua vita si svolge tra quattro mura ammuffite di una casa famiglia di Roma. Nn si capisce come in 4 mesi abbia potuto consumare 4 paia di scarpe e un paio di stivaletti anch’essi nuovi (CHICCO) ACCQUISTATI dalla mamma, come ha sempre provveduto solo lei fin dalla nascita. Forse è lecito il sospetto che nella casa famiglia il primo che si sveglia si veste con abiti e calzature altrui. Questo è il grado di sorveglianza e accuratezza degli operatori del posto.
Il 16 maggio 2012 sono iniziate le operazioni peritali presso l’Università La Sapienza di Roma, Dipartimento di Psicologia. L’Avv. Lipera ha presentato istanza di ricusazione, nei confronti dei consulenti d’ufficio nominati, atteso che secondo il legale vi è legittimo sospetto di incompatibilità ambientale derivante dal fatto che il padre naturale della bambina, peraltro, favorevole al collocamento della stessa in Casa Famiglia, come i CC.TT.UU. nominati, è iscritto all’albo dei medici chirurghi di Roma. (alleghiamo comunicati stampa Avv. Lipera del 30.4.2012 e del 3.5.2012) ed ULTIMA ISTANZA-DENUNCIA IN ORDINE DI TEMPO DELL’AVV. LIPERA
Trasmissione Canale5 del 24.5.2012
Abbiamo attivato Petizione on line: Sostieni mamma Federica Puma http://www.firmiamo.it/cerca/ mamma%20federica%20puma/mamma% 20federica%20puma eanche in cartaceo.
AIUTATECI a far conoscere e a sostenere questa ennesima nefandezza tutta italiana e a reclamare il DIRITTO ALLA VITA di una bambina che senza aver commesso reato èsottoposta al 41bis in casa famiglia, la struttura “NEUTRALE STIMOLANTE ACCOGLIENTE E TUTELANTE”, così definita dal giudice Cavallo!!!
Ci prodighiamo ad informare tutti, giornalisti, istituzioni, politici, organizzazioni e media affinché nessuno possa dire di non sapere.
In data 14 maggio 2012 é stato presentato un esposto che allego, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Ministro di Giustizia Paola Severino, al Sindaco di Roma Giovanni Alemanno, al Vice Sindaco Di Roma Sveva Belviso, al Garante Infanzia Regione Lazio, al Presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli. A tutt’oggi non abbiamo ricevuto risposta.
In data 28 luglio la piccola Beatrice è stata trasferita in un luogo sconosciuto della Calabria fino al 2 settembre 2012 e la mamma potrà vederla solo una volta in un luogo diverso dalla struttura dove soggiornerà la bambina, contravvenendo alle regole di visita imposta dallo stesso tribunale per la mamma e per i nonni materni.
L’unica persona che ha preso a cuore la storia di Federica Puma è stato David Gramiccioli con la sua trasmissione Ouverture di RADIO IES (Gruppo Garofalo). David ha avuto il coraggio di mandare in onda la drammatica telefonata tra mamma Federica e sua figlia http://www.youtube.com/watch? v=ty1PdWOKo5E&feature=share
La trasmissione Ouverture di David Gramiccioli come ben sai (ho letto il tuo articolo!) è stata STRANAMENTE soppressa, forse anche per aver sfidato il Tribunale per i Minorenni!!!
Cordialmente,
Roberta Sibaud
Vice presidente Donne per la Sicurezza onlus
cell 338.9916138
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Costantino Pianese Presidente Associazione Papa' e Mamme Separati Toscana A Tutela dei Minori ONLUS tel 3299495302