L’Euro e il reddito degli italiani, ecco chi ci ha guadagnato
Di Paolo Ribichini
L'introduzione della moneta unica ha causato un ''travaso'' di ricchezza. Ma ora anche gli imprenditori piangono
L'introduzione della moneta unica ha causato un ''travaso'' di ricchezza. Ma ora anche gli imprenditori piangono
“Prima dell’Euro eravamo più ricchi, poi i prezzi si sono raddoppiati”. Di frasi fatte sulla perdita di potere d’acquisto da parte degli italiani dall’introduzione della moneta unica ad oggi, ne abbiamo sentite un’infinità. Così tante che talvolta ci si convince che “tutto è raddoppiato ma gli stipendi sono rimasti quelli”. Certo, dal 2002 ad oggi in Italia l’inflazione ha davvero eroso il potere d’acquisto degli italiani. Ma non di tutti. Anzi…
Con l’Euro gli operai si sono impoveriti, gli autonomi no. Se è vero che dall’inizio della crisi il quadro è decisamente peggiorato e una contrazione del reddito si è fatta notare un po’ in tutte le categorie lavorative, negli anni Duemila il potere d’acquisto degli italiani, presi nel proprio complesso, è aumentato grazie ad un reddito reale che è cresciuto – secondo i dati di Bankitalia – del 6,19%. Pare assurdo, eppure, andando a guardare con attenzione i dati, ci si accorge che non per tutti il decennio da poco concluso è stato positivo. Operai, apprendisti e commessi hanno visto una consistente riduzione del proprio reddito annuale con una diminuzione del 3,3% in dieci anni. Ad arricchirsi, invece, i lavoratori autonomi, come commercianti, imprenditori, professionisti. In parte avvantaggiati dalla corsa a rialzo dei prezzi subito dopo l’introduzione dell’Euro, hanno visto crescere il proprio reddito del 15,7%. Un vero e proprio travaso di ricchezza che ha portato ad una maggiore disparità sociale.
Con la crisi anche gli imprenditori piangono. La crescita del reddito dei lavoratori autonomi sarebbe stata anche più ampia se non ci fosse stata la crisi. Infatti, dal 2007 anche commercianti, imprenditori e professionisti hanno avuto un calo di circa il 9% del reddito reale, calo non compensato da maggiori entrate di operai e apprendisti. Anzi, questa categoria ha visto, dal 2007 un crollo verticale del proprio potere d’acquisto (-8,5%). Ma i manovali sono in “buona” compagnia”. Anche i dirigenti d’azienda hanno visto calare (anzi, crollare), il proprio reddito: -13%. Una notevole contrazione anche se non può essere confrontata con quella di chi guadagna poco più di mille euro al mese.
Il ceto medio galleggia. Tiene, incredibilmente, il ceto medio. Insegnanti, quadri ed impiegati hanno mantenuto sostanzialmente invariati i propri redditi, mentre hanno addirittura visto aumentare il proprio potere d’acquisto i pensionati con una crescita pari al 3,3%.
fonte: dirittodicritica.com
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