Bersani "pazzo chi propone uscita da euro". Ma il pazzo, forse, è chi gli crede
Il giorno che manderemo a casa la casta di cui fai parte, caro Ber sani, nascerà veramente un'altra Italia... stai sicuro! |
"E' ora di rispiegare agli italiani, con grande calma ma determinazione, che chi propone di tornare alla lira e uscire dall'euro è un pazzo!". Queste le testuali parole pronunciate dal segretario del PD Bersani in occasione di un'intervista video, pubblicata sul sito dell'Ansa. Parole pronunciate con grande enfasi, sicurezza, che non lasciano adito a dubbio. Ma dopotutto, dal successore di Romano Prodi, (nel cui governo Bersani ricopriva il ruolo di Ministro) colui che ci ha convinto - con la complicità dei media - ad entrare nell'euro, dipingendolo come "un vero e proprio paradiso, con grandi benefici per tutti" cosa possiamo aspettarci? Cosa aspettarci dal leader di un partito che da decenni appare legato a doppio filo con le banche ed i poteri forti dell'alta finanza, rappresentati, tra gli altri, anche da quel "Bilderberg group" al cui ultimo meeting ha partecipato Enrico Letta, vice segretario del PD? Lo stesso Enrico Letta che ha appreso la nomina di Mario Monti a premier con grandissimo entusiasmo, "mi sembra tutto un miracolo" scriveva nel famoso "pizzino" in cui offriva il proprio aiuto a Monti, con toni molto confidenziali dovuti al fatto che probabilmente si conoscevano anche prima, visto che entrambi fanno parte del circuito Bilderberg e dell' "Aspen Institute", club quest'ultimo che è una sorta di "estensione" del Bilderberg con il quale condivide molti appartenenti. Bilderberg a cui secondo diverse fonti avrebbe preso parte, nel 1996, anche Walter Veltroni, che però smentisce seccamente.
Il centrosinistra, coalizione che in vista delle prossime elezioni è saldamente candidata alla guida del paese, nonostante tutto continua ad alimentare il "terrorismo mediatico" circa le fantomatiche "tragiche conseguenze" che avrebbe un'eventuale uscita dell'Italia dall'Euro. Qualcuno dovrebbe spiegare a questi signori che è grazie alla moneta unica che lo Stato paga un tasso di interesse del 7% per avere liquidità: (lo spread...) che anche a causa di questo il governo ha dovuto imporre nuove tasse, e che la situazione venutasi a creare grazie all'euro è alla base della crisi. Forse Bersani non ricorda quanto si viveva meglio ai tempi della Lira, non ha fatto caso a quanto la situazione economica sia precipitata nell'ultimo decennio di euro, forse essere deputati e vivere tra i privilegi - con uno stipendio pari a quello di una quindicina di "cittadini medi" - non gli permette di comprendere bene la situazione che stanno attraversando i cittadini.
Fino a qualche settimana fa solo (i pochi) economisti liberi (liberi nel senso che non sono al soldo dei potenti) a cui i mass media non concedono spazio, si "azzardavano" a sostenere che l'uscita dall'Euro sarebbe un affare per l'Italia, una "cattiva esperienza" dal quale si potrebbe uscire "ammaccati" ma indenni, per ripartire con slancio verso il futuro, senza i condizionamenti imposti da chi fa pagare allo Stato italiano (incredibilmente e ingiustamente) il 7% di interesse per avere liquidità; un tasso che non è giustificabile, visto che l'Italia non è messa male come vogliono farci credere.
Recentemente persino il tedesco Spiegel lo ha detto chiaramente, precisando che l'uscita dall'euro italiana sarebbe un danno solo per la Germania. Ecco cosa ha scritto la testata tedesca:
«Con un’uscita dall’Euro e un taglio netto dei debiti la crisi interna italiana finirebbe di colpo. La nostra invece inizierebbe proprio allora. Una gran parte del settore bancario europeo si troverebbe a collassare immediatamente. Il debito pubblico tedesco aumenterebbe massicciamente perché si dovrebbe ricapitalizzare il settore bancario e investire ancora centinaia di miliardi per le perdite dovute al sistema dei pagamenti target 2 intraeuropei. E chi crede che non vi saranno allora dei rifiuti tra i paesi europei, non s’immagina neanche cosa possa accadere durante una crisi economica così profonda. Un’uscita dall’euro da parte dell’Italia danneggerebbe probabilmente molto più noi che non l’Italia stessa e questo indebolisce indubbiamente la posizione della Germania nelle trattative. Non riesco ad immaginarmi che in Germania a parte alcuni professori di economia statali e in pensione qualcuno possa avere un Interesse a un crollo dell’euro.» (traduzione: Francesco Becchi per Byoblu)
[Vedi articolo Spiegel online]
Interessante anche, in tema di "uscita dall'euro", l'intervista video di Francesco Becchi realizzata da Byoblu che abbiamo pubblicato pochi giorni fa: Germania: "Se uscite dall'euro ci rovinate" ed il nostro editoriale pubblicato dopo l'articolo dello Spiegel: “Se l’Italia esce dall’euro ci guadagna, il danno è per la Germania"
Se Bersani e il PD vogliono sostenere che l'uscita dall'euro sarebbe una disgrazia, anziché dire genericamente, con toni allarmistici, che "è un pazzo" chi propone di uscire dall'euro, SPIEGHINO AGLI ITALIANI I MOTIVI, SCENDENDO NEL DETTAGLIO. E sopratutto, CONFRONTINO LE LORO IDEE CON QUELLE DEGLI ECONOMISTI CHE SOSTENGONO IL CONTRARIO... ma le "spiegazioni dettagliate" probabilmente, non arriveranno MAI... perché dare spiegazioni espone al rischio di essere SMENTITI, un rischio che loro sanno bene non possono assumere...
Per fare un esempio semplice semplice, è come dire che "il motore di una tale automobile è mal costruito", senza dire il perché, senza specificare cosa non va bene. Senza cioè dare la possibilità ad un meccanico di smontare il motore, analizzare il componente, e dimostrare il contrario.
La verità è che l'Islanda, colpita - in proporzione - da una crisi molto più pesante della nostra, è uscita dalla crisi senza pagare un singolo euro, BCE, FMI e company avrebbero voluto fare indebitare per decenni gli islandesi e fargli sostenere i classici "sacrifici", loro hanno detto NO, hanno imposto al governo di dire NO e hanno arrestato i responsabili, hanno resistito anche dinnanzi alle minacce dell'Inghilterra, che avvertiva gli islandesi che se non pagavano "sarebbero diventati la Cuba d'Europa", (ovvero isolati) e oggi, a distanza di poco il governo islandese ha stanziato 250 miliardi di euro - che per l'Islanda rappresentano il 13% del PIL - per pagare il mutuo casa ad un terzo di cittadini che rischiavano di perderla.
Dopotutto, gli investitori sanno bene che gli investimenti non sono esenti da rischi: se va bene puoi guadagnare forti somme, ma se va male perdi il capitale. Ne sanno qualcosa coloro che, anni fa, investirono sui bond argentini: chi investe nell'azienda (azioni) o nello stato (titoli) sbagliati, dovrebbe perdere il proprio capitale.
L'Argentina non ha pagato il proprio debito, ma oggi a 10 anni di distanza dal temutissimo "default" del Dicembre 2001, ha un'economia solida e in crescita. Basta cercare su Google "economia argentina crescita" per trovare articoli come questi:
(...) «A dieci anni dal crollo, l’Argentina sta vincendo la scommessa della sua rinascita. I paradigmi neoliberali sono sbaragliati e, dall’acqua alle poste alle aerolinee, molti beni sono stati rinazionalizzati per il bene comune dopo essere stati privatizzati durante la notte neoliberale a beneficio di pochi corrotti. I soldi investiti in educazione sono passati dal 2 al 6.5% del Pil e… la lista potrebbe continuare. Basta un dato per concludere: dei 200.000 argentini che nei primi mesi del 2002 sbarcarono in Italia (tutti o quasi con passaporto italiano) alla ricerca di un futuro, oltre il 90% sono tornati indietro: "Meglio, molto meglio, là".» leggi tutto
«Il Sudamerica vola, l'Argentina in testa a 10 anni dal default. Dieci anni fa Buenos Aires si trovava sull'orlo del baratro, oggi è in testa ai Paesi sudamericani con un Pil oltre il 9%» leggi tutto
Ma la strada del "default" da sempre paventato come "la catastrofe massima" che manderebbe in rovina l'Italia e gli italiani, non sarà MAI intrapresa, perché la vera catastrofe sarebbe per loro: BANCHE E SPECULATORI, che perderebbero i capitali investiti. Germania e Francia sono molto esposte in Grecia, figuriamoci se le "concedono" di fallire... no, pagheranno, così come pagheremo noi. Se poi il tasso di suicidi quadruplica e la vita per molti cittadini diventa un INFERNO, di certo a loro non gli interessa...
IL VERO DEFAULT è L'AUSTERITY CHE CI STANNO IMPONENDO, O MEGLIO CHE CI FACCIAMO IMPORRE...
IL VERO DEFAULT è CONTINUARE A SOSTENERE POLITICI CHE NON SI VERGOGNANO DI RILASCIARE DICHIARAZIONI FALSE E ASSURDE, APPROFITTANDO DELL'IGNORANZA DILAGANTE, SOLO PER PROTEGGERE "IL SISTEMA" DI CUI SONO SERVI... e nonostante tutto, invece di mandarli a casa, sono in pole position per governare il paese...
Staff nocensura.com
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"IL DEBITO PUBBLICO? LO ABBIAMO GIA' PAGATO!" Il debito pubblico? Lo abbiamo GIA' PAGATO! La tabella è aggiornata al 2008, ma non sono certo 3 anni a cambiare le cose. Guardate l'ammontare del debito pubblico e la cifra che abbiamo corrisposto di interessi!!! La differenza è lievissima! Praticamente il debito lo abbiamo pagato, o meglio lo avremmo pagato se non ci avessero addebitato gravosissimi interessi... che siamo costretti a pagare solo perché l'Italia ha rinunciato alla SOVRANITA' MONETARIA! Leggi tutto
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chi ci vuole restare è un criminale.
terrapagana