Altro che Jerry Scotti premier... Berlusconi trama con Renzi, ora torna tutto!


AGGIORNAMENTO: in merito al contenuto di questo articolo, leggi anche: Renzi diventerà leader PD e poi premier con i voti del centrodestra
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Editoriale a cura di Alessandro Raffa per Nocensura.com

Altro che "candidare Jerry Scotti", sparata mediatica Berlusconiana volta probabilmente a distrarre l'attenzione e farsi pubblicità. Il cavaliere  farà ciò che ha sempre fatto: quando non può vincere, stringe accordi con chi governerà. In passato probabilmente lo ha fatto con D'Alema, che prima di diventare Premier fu al centro di un'operazione mediatica che gli fece acquistare grande popolarità, e dopo mise la faccia e la firma sulla legge che ha regalato le frequenze TV a Berlusconi. 
 E' quello che ha fatto anche nei mesi scorsi, con il governo tecnico del Bilderberg. Ed è quello che avrebbe intenzione di fare, secondo l'Espresso, tramite Matteo Renzi. E se analizziamo gli accadimenti - ad iniziare dalla grandissima visibilità che ha avuto il sindaco di Firenze sui mass media nei mesi scorsi, il "teorema" illustrato da l'Espresso sembra starci pienamente...

Ieri l'Espresso ha pubblicato un articolo che parla di un documento esclusivo che sarebbe circolato negli ambienti vicini a Berlusconi che parla di sostenere la candidatura a premier RenziCerchiamo di fare un po' di chiarezza e provare a sbrogliare la matassa. 

Prima di entrare nel merito della questione, teniamo saldamente presenti alcuni "capisaldi".
  1. Berlusconi sa benissimo di aver perso gran parte del suo seguito personale con il sostegno al governo Monti, al quale ha avallato tutte le porcate.
  2. Sa bene che ripresentarsi all'elettorato insieme alla Lega Nord, implosa con i recenti scandali, sarebbe un fiasco colossale.
  3. Sa benissimo che il centrosinistra è in forte vantaggio e che probabilmente vincerà le elezioni: con o senza l'ausilio dei "tecnici" o parte di essi (vedi Passera)
Davanti a uno scenario come quello attuale, Berlusconi potrebbe cercare di sfruttare la propria influenza per stringere accordi con i futuri vincitori, in modo da garantire a se stesso, alle proprie aziende e ai suoi "fedelissimi" innanzitutto impunità nei procedimenti in corso, ma anche la garanzia che certi suoi interessi non siano intaccati, e perché no, leggi favorevoli: come quella che ha assegnato a Mediaset le frequenze tv in cambio del misero 1% dei ricavi, un vero e proprio REGALO targato Massimo D'Alema. Da diverso tempo gira voce che Berlusconi voglia diventare Presidente della Repubblica: carica che gli garantirebbe impunità per i prossimi sette anni, e un futuro da "senatore a vita" di diritto. Che Berlusconi abbia questo obiettivo c'è da giurarci: che riesca a conseguirlo invece non è affatto scontato. MA SE LA TRAMA CHE SEMBRA VOLER TESSERE ANDRA' IN PORTO, LE POSSIBILITA' DI RIUSCIRCI SAREBBERO ELEVATISSIME.

Che poi è quello che ha fatto, molto probabilmente, anche con il governo Monti, il cui sostegno è costato molto caro al cavaliere di Arcore, in termini di consensi. Letteralmente costretto a farsi da parte, quando dopo le prime "resistenze" che provò a porre in seguito alla nomina di Monti senatore a vita, vide crollare il valore della sua Mediaset di 10 punti in un solo giorno, Berlusconi si è evidentemente messo d'accordo con l'uomo del Bilderberg e con il centrosinistra, che stava persino per avallare silenziosamente il regalo dello sprettro di frequenze tv liberato con il passaggio al digitale terrestre, che all'estero hanno fruttato ai governi introiti di svariati miliardi: un vero e proprio regalo per il sostegno al governo, come ha ammesso candidamente un membro del governo a Ballarò, dove quando Di Pietro chiese lumi sul "perché non è stata fatta la gara per l'assegnazione" rispose "La maggioranza che sorregge questo governo è fatta dal PDL,dal PD e dal centro, e quindi ci vuole un elemento di mediazione". (Qui il video della conversazione a Ballarò.) Il PD, che fino a 2 mesi prima sarebbe sceso in piazza per molto, molto meno, mentre Monti stava confezionando il regalo delle frequenze taceva: ma quando la questione è diventata di pubblico dominio, suscitando indignazione e sdegno, è stato costretto a fare marcia indietro. SE IL REGALO DELLE FREQUENZE, ALLA FINE NON è ANDATO IN PORTO, E' SOLO GRAZIE ALL'INDIGNAZIONE POPOLARE sollevata in primis dai blog liberi e dal "popolo del web", che ha trovato sponda in Santoro (Servizio Pubblico diede ampio risalto alla vicenda) ed a "Il Fatto Quotidiano".

Dopo questa necessaria premessa, passiamo all'affaire Renzusconi:
Che Berlusconi abbia un "debole" per Matteo Renzi lo sappiamo bene, visto che lo ha elogiato pubblicamente e lo ha ospitato nella sua villa di Arcore, una "gita", quella del sindaco con la faccia "da bravo ragazzo", che non passò inosservata. Lui si giustificò affermando di essersi "recato dal premier per parlare dei problemi della "sua" Firenze", una giustificazione alla quale credono davvero in pochi. Di cosa abbiano parlato Berlusconi e Renzi non è dato sapere, ma possiamo analizzare alcuni dati di fatto, dal quale trarre le logiche conclusioni del caso.

PERCHE' RENZI?
Matteo Renzi, con la sua "faccia pulita" da fiction tv piace molto negli ambienti di centrosinistra, dove ha un suo seguito, ha sicuramente la "benedizione" della Chiesa e con le sue posizioni "pro-Marchionne" e filo-confindustria riesce a strappare consensi anche negli ambienti di centrodestra. Con l'esposizione mediatica che ha avuto è riuscito a costruirsi una buona immagine (sicuramente ben oltre i suoi meriti politici) e un ottimo consenso che - con l'ausilio dei media - può crescere ancora. Rispetto a Bersani e co. può essere presentato agli elettori come un elemento di novità, di cui i partiti hanno bisogno come l'ossigeno. All'interno del suo partito piace alla "base", in particolare a quella orientata verso il centro, ma non ha il sostegno dei "pezzi grossi" alla quale vorrebbe sottrarre lo scettro, con il quale più volte si è "beccato", anche pubblicamente. Ambiziosissimo, Berlusconi per lui sarebbe un preziosissimo alleato, in grado di fare la differenza. Con il sostegno dei mass media - televisivi e cartacei - controllati da Berlusconi non lo fermerebbe più nessuno, gli cucirebbero addosso il consenso popolare, e approfittando dell'assenza di leader carismatici nel centrosinistra assumere il controllo del partito sarebbe facile: gli stessi mass media pronti ad "incensare" Renzi potrebbero "distruggere" a colpi di fango eventuali concorrenti che "osino" mettersi sulla sua strada. Bersani e soci sarebbero costretti a fargli largo, ed i "potentati[1] che oggi si riconoscono - e hanno sostenuto - altri esponenti del PD, finirebbero per stringersi intorno a lui. Ovviamente gli accordi devono/dovevano restare privati, ma lo scoop de l'Espresso, che Renzi ha sminuito, possiamo scommettere che non avrà il risalto che meriterebbe. 

[1] Con "potentati" si intende quei "poteri forti" che sostengono i politici per ricavarne benefici. Per capirsi, cosa avrà voluto dire la deputata Garavini quando, dopo l'ennesimo regalo milionario, ha dichiarato che "i Re delle slot machine hanno troppi amici in parlamento"?

RENZI ED I MASS MEDIA: UNO SGUARDO AL RECENTE PASSATO.

I mass media non hanno MAI "linciato" Matteo Renzi, come hanno fatto invece con altri esponenti politici. Persino il fatto che sia stato CONDANNATO dalla "Corte dei Conti" è stato relegato alla cronaca locale, la sentenza è passata inosservata, come altri fatti che illustreremo di seguito. Al contrario, gli hanno sempre dato il massimo spazio e risalto, concedendogli di farsi conoscere.

"PROSSIMA FERMATA ITALIA": UNA PICCOLA CONVENTION TRASFORMATA IN GRANDE EVENTO DAL CLAMORE MEDIATICO. UNA VETRINA INCREDIBILE.
Quando Renzi ha organizzato la convention "Prossima Fermata Italia" a Firenze, il risalto che ha avuto sui mass media è stato incredibile, degno dei "grandissimi eventi", senza precedenti se pensiamo che si trattava di una iniziativa organizzata dalla "costola" minoritaria di un partito, che ha coinvolto poche centinaia di persone, eventi che in Italia sono quasi all'ordine del giorno. Per giorni i mass media non hanno parlato d'altro: Renzi ha guadagnato le prime pagine di tutti i giornali, i telegiornali ne parlavano, i salotti televisivi - da "Matrix" a "Porta a Porta" passando per "Ballarò" lo hanno invitato e gli hanno permesso di fare i classici discorsi buoni in tutte le stagioni da politico, una vetrina unica finalizzata esclusivamente ad accrescere il suo consenso. 


L'EX DIRETTORE DI CANALE 5 ED EX PRESIDENTE DI MAGNOLIA GIORGIO GORI NELLO STAFF DI MATTEO RENZI. 
Nello staff di Renzi, dall'inizio di Novembre 2011 c'è GIORGIO GORI, EX DIRETTORE DI CANALE 5! Si è dimesso dalla presidenza di Magnolia (società di produzione televisiva, vedi il sito) e da tutti gli incarichi televisivi per seguire Renzi. Un uomo di grandissima FIDUCIA di Berlusconi, visto che gli aveva affidato la DIREZIONE del suo canale televisivo principale, quello più importante, una vera e propria macchina "sforna miliardi". Giorgio Gori è senza dubbio un grandissimo professionista, ha un'esperienza televisiva non i (vedi curricula) ovvero, grande esperienza comunicativa: è lui l'autore de "Le 100 proposte di Renzi", POPULISMO PURISSIMO, in pieno "Berlusca style". Lo stesso stile per intenderci, che ha permesso a Berlusconi di governare per quasi un ventennio tra "contratti con gli italiani" e promesse di riduzione delle tasse rinnovate anno dopo anno. 

Essendo un uomo che è stato vicinissimo a Berlusconi per molti anni, che ha fatto carriera grazie a lui: i miei personalissimi sospetti che egli possa esser stato mandato alla corte di Renzi proprio dall'uomo di Arcore sono totalmente privi di fondamento?!? ALLA LUCE DELLA TRAMA SCOPERTA DA l'ESPRESSO CHE VEDE BERLUSCONI VOLER AGEVOLARE LA CANDIDATURA DI RENZI PREMIER E LE VICENDE DI CUI SOPRA...


Di seguito riproponiamo alcuni articoli su Renzi che abbiamo pubblicato in passato: molti proprio in occasione dell'evento mediatico "prossima fermata Italia", per contrastare la disinformazione di quei giorni e quell'esposizione mediatica che sapeva TROPPO di VETRINA per costruire il consenso...

LA VICENDA DEGLI AUTOVELOX ILLEGALI A FIRENZE: Da quasi 2 anni le "postazioni fisse per la misurazione della velocità" - gli autovelox - installati numerosi nel Comune di Firenze, sono stati dichiarati ILLEGALI. Ma Renzi non li fa rimuovere, e continua a multare i cittadini, che ignari, nella maggioranza dei casi, non presentano un ricorso che vincerebbero ad occhi chiusi. Di seguito alcuni articoli sulla vicenda. Gli autovelox illegali continuano ad elevare contravvenzioni...

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Commenti

Anonimo ha detto…
In questa italia (politica) di rifiuti....tutto è possibile.
Tony ha detto…
Ho letto con interesse l'articolo, e ne sono rimasto stupito e dir poco, però mi chiedo è la verità quella che scrivete, e se la risposto e si, perchè non sbuggiardate pubblicamente sui giornali e nelle TV, questo è un gioco al massacro e a confondere i cittadini disoriendandoli, a questo punto a mio modesto avviso , aumentaranno i non votanti, e sarà il aprtito dei vincenti e di grillo , allora ben vengano tanti grillo

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