PROPOSTA SHOCK: Vogliono riaprire i manicomi, sotto mentite spoglie

Tremano le gambe nell'apprendere la proposta di modifica della "Legge 180" presentata da un deputato:  una proposta che non può che rievocare GLI ORRORI DEL PASSATO, dove persone colpevoli di avere disturbi - talvolta nemmeno molto gravi - venivano rinchiuse a vita in luoghi fatiscenti come CARCERI, dove privati di diritti e della loro UMANITA' e DIGNITA',  rimanevano chiusi a vita. E basta guardare oggi la realtà degli OPG - "ospedali psichiatrici giudiziari", una realtà che dovrebbe essere SUPERATA, come illustrano gli articoli che vi proponiamo alla fine del testo, per capire come a questa proposta si possa contrapporre solamente un DURO e SECCO NO!!! 

Staff nocensura.com
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di seguito l'articolo di Stefano Cecconi per il Comitato nazionale StopOPG:

Con il Disegno di Legge presentato dall’on. Ciccioli per modificare la legge 180, e approvato in commissione sanità alla Camera, sono previsti trattamenti sanitari (psichiatrici) “necessari” TSN, prolungati e attuati contro la volontà del cittadino in apposite strutture. Se verrà tradotto in legge riapre la buia stagione dei manicomi.  La legge 180 ha interrotto secoli di abusi e di costrizioni nei confronti di migliaia di persone, private della libertà e della dignità e obbligate all’internamento, limitando a situazioni acute e straordinarie, e con precise garanzie per la persona, la possibilità di trattamento sanitario obbligatorio.
I manicomi sono stati aboliti, proprio in quanto destinati a riprodurre – per la loro natura – disagio, sofferenza e devianza. Sono stati aboliti perché sono una risposta sbagliata in termini di cura. Non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unione Europea, con Libro verde sulla salute mentale, hanno indicato come modello la legge 180.

Eppure sappiamo che la riforma Basaglia non è stata applicata pienamente: troppo spesso il diritto alla salute mentale non è garantito su tutto il territorio nazionale. In modo strisciante si sono riaperte strutture che assomigliano ai vecchi ospedali psichiatrici e troppo spesso l’unica risposta sono i farmaci. Questa situazione, se non affrontata, porta all’abbandono di chi soffre e delle loro famiglie. E offre pretesti ai “nostalgici” del manicomio. Per questo insistiamo: bisogna investire nei servizi territoriali, con Centri di Salute Mentale accoglienti, centri diurni, servizi domiciliari e residenziali, per garantire 24 ore su 24 la “presa in carico” delle persone e dei loro familiari, e l’inclusione sociale e lavorativa.
E proprio investire nel welfare territoriale favorisce l’alternativa e la chiusura degli stessi Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che il Presidente Napolitano ha definito “estremo orrore, inconcepibile in un qualsiasi paese appena appena civile”.
Questo occorre, perché smantellare la 180 e tornare al manicomio, è una comoda e incivile scorciatoia, che non riconosce dignità e diritti a chi soffre di disagio mentale, e che riduce gli spazi di libertà per tutti.

fonte


VEDI ANCHE:

APPROFONDIMENTI sugli ORRORI della psichiatria, a cura del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani - vedi: http://www.ccdu.org/approfondimenti





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