Milano, tassista massacrato: testimoni impauriti ritrattano
di Michele Canziani per Net1News
MILANO - Vi ricordate di Luca Massari, il tassista 45enne che investì un cagnolino sfuggito al controllo della padrona e che fu massacrato a colpi di pugni e ginocchiate? La gente del quartiere dove si verificò il pestaggio ha paura di testimoniare contro Stefania Citterio (proprietaria del povero cucciolo), Pietro Citterio e Morris Ciavarella (fidanzato della ragazza), i tre imputati per la morte del tassista.
Vi ricordate di Luca Massari, il tassista 45enne che investì un cagnolino sfuggito al controllo della padrona e che fu massacrato a colpi di pugni e ginocchiate? La gente del quartiere dove si verificò il pestaggio ha paura di testimoniare contro Stefania Citterio (proprietaria del povero cucciolo), Pietro Citterio e Morris Ciavarella (fidanzato della ragazza), i tre imputati per la morte del tassista. Su 20 soltanto 4 si presentano al processo per l’omicidio del signor Massari.
I fatti. Il 10 ottobre 2010, col suo taxi stava percorrendo la via Ghini (zona Ripamonti), quando d’un tratto un cocker lascia il parco e gli attraversa la strada. È un cuccioletto, corre, ancora non sa rispettare i limiti del giardino. Luca Massari non riesce ad evitarlo e lo investe. L’uomo si ferma, dimostrando così, a chi non lo conosce, che è una persona perbene e che è stato un incidente. Luca Massari scende dall’auto. Forse si può far qualcosa per il cucciolo? Intanto giunge Stefania Citterio, ma è troppo tardi per il cane. La padrona è disperata, comprensibilmente aggiungerei. Ma subito grida: "Ora ti ammazzo", ha un casco in mano e lo solleva. Il fidanzato e il fratello della ragazza aggrediscono il tassista. Di tutte le botte che riceverà, è una ginocchiata in faccia che determina la lesione celebrale e la morte in ospedale a distanza di un mese.
Morris Ciavarella ha scelto il rito abbreviato, il 32enne è stato giudicato colpevole e ha 16 anni da scontare. Fratello e sorella Citterio - con rito ordinario - sono nella fase conclusiva del processo. La gente del quartiere ha paura di loro - minacce di morte, auto bruciate - e 16 testimoni non se la sono sentita di presentarsi in tribunale. Alcuni hanno ritrattato, altri hanno presentato certificato medico. Uno di loro ha scritto una lettera rivolgendosi al pubblico ministero: "Avendo paura che succeda qualcosa a me e alla mia famiglia, non voglio testimoniare." I quattro testimoni che si sono presentati al processo non vivono più lì.
Commenti
Siamo un popolo di pecoroni , altrimenti chi minaccia li metteremmo nelle fogna da dove sono venuti.
La distribuzione geografica del cognome CITTERIO in Italia
932 Lombardia 3 Sardegna
19 Piemonte 3 Campania
16 Liguria 2 Friuli V.G.
7 Toscana 2 Marche
6 Lazio 2 Puglia
6 Veneto 1 Umbria
5 Emilia-Romagna 1 Valle d'Aosta
3 Trentino A.A.
La distribuzione geografica del cognome CITARELLA in Italia
233 Campania 6 Liguria
53 Puglia 6 Emilia-Romagna
29 Lombardia 4 Sicilia
23 Lazio 4 Sardegna
10 Piemonte 2 Trentino A.A.
9 Veneto 2 Friuli V.G.
8 Toscana 2 Marche
Par condicio ristabilita.I delinquenti,i ladri,i corrotti,i mariuoli vivono dappertutto,anche li dove ci si sente superiori.
fonte:http://www.cognomix.it/mappe-dei-cognomi-italiani/